Dieci, cento, mille parti di inquinanti da analizzare… E i numeri contano.

Quante cose si imparano dalla politica… Quante pieghe dell’animo umano si scoprono… E’ quello che si può affermare ad una attenta lettura della lettera che è stata inviata dall’ing. Claudio Lombardi in occasione dell’incontro sulle modalità di trattamento dei residui di scavo in relazione al c.d. “Terzo Valico” che si è tenuto ieri a Marengo (Alessandria). Niente di nuovo, sostanzialmente. Si sapeva che c’era una differente valutazione,(addirittura fra ARPA di due regioni diverse Piemonte e Liguria) su una tematica delicata come quella della definizione di  “rifiuto altamente tossico”  in relazione ai materiali di scavo. E’ chiaro che se si hanno quantità enormi  di scarti lapidei da trattare ulteriormente con i guanti (anzi gli “extraguanti”) i costi saranno gioco forza maggiori. Per cui anche le conseguenti (o precedenti) valutazioni su costi / benefici varieranno. E varieranno ad addendum. Ergo … un motivo in più per “fermare la mula”, ripensare al sentiero percorso e… tornare indietro. Un argomento, quindi, delicatissimo.  Una questione che è stata affrontata, seppure in modo superficiale e con pochi dati offerti dalla struttura comunale e da quella ARPA, all’interno della Consulta Comunale per l’Ambiente, operativa ininterrottamente per tutto il corso della precedente consiliatura. Evidentemente gli stimoli che sono stati dati in quell’ambito hanno sortito effetti. Anzi, si è andati ben oltre le aspettative. Non era stata comunicata alla segreteria della Consulta Comunale per l’Ambiente stessa, per esempio, la compilazione e l’esistenza di un nutrito carteggio, di cui vediamo qui qualche traccia, che ha visto come glorioso protagonista in prima persona la Giunta del Comune di Alessandria ed alcuni riferimenti amministrativi importanti di livello regionale. Bene. Evidentemente all’interno della Giunta stessa c’erano voci, e quella dell’ing. Lombardi era sicuramente tra quelle, che avrebbero volentieri fatto a meno di tutto l’ambaradam collegato all’ “affaire Terzo Valico”, dal milione di compensazione (difficilmente “piazzabile”), allo “smarino” riversato in più punti del territorio alessandrino. “Un solo canto di usignolo non fa primavera” però, e, purtroppo, tutta la campagna elettorale successiva alla lettera del 2017 citata è stata improntata dai rappresentanti dei partiti della passata Giuntaalla più completa e totale accettazione del dato di fatto. “Il Terzo Valico ferroviario AC/AV ormai è troppo avanti nei lavori ed è inutile, anzi sciocco, opporvisi” (da una registrazione di Radio Gold del giovedì antecedente la tornata elettorale amministrativa, per voce della candidata Rita Rossa).

Prendiamo atto con piacere del fatto che si sta facendo corretta pressione per far emergere tutte le contraddizioni legate alla vicenda e, soprattutto, che ad interessarsene è una “autorità” del mondo ambientalista come la Legambiente. Sempre presente nelle riunioni di Consulta e che sarà sicuramente con le altre associazioni nel momento, prossimo, di maggior pressione presso gli assessorati competenti per la riapertura di quello stesso spazio di democrazia e partecipazione  (*) . Grazie, quindi, per la lettera puntuale e… da oggi riprende un percorso forte e determinato che deve vedere tutte le forze democratiche e interessateall’ambiente, alla tutela della salute e del lavoro, in un fattivo percorso comune.

(*) Oltre ad una lettera firmata da tutte le associazioni facenti parte della Consulta Comunale delle associazioni no profit (Ambiente-Protezione Civile) indirizzata a Sindaco e assessori, tesa al ripristino della Consulta stessa è pure in discussione una mozione specifica presentata da più forze politiche.

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Ecco la lettera del già assessore all’Ambiente del Comune di Alessandria, ing. Lombardi

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In occasione dell’incontro pubblico dell’Osservatorio Ambientale Terzo Valico di domani 27 novembre 2018 desidererei risposta al seguente quesito: METODOLOGIA DI RILIEVO E MISURA DELL’AMIANTO NELLO “SMARINO” DEGLI SCAVI DEL TERZO VALICO.

In occasione della riunione dell’Osservatorio Ambientale Terzo Valico svoltosi a GENOVA nel settembre 2015  i Direttori Generali di ARPA Piemonte e Liguria dichiararono, dimostrandolo con inconfutabili argomenti scientifici, che la metodologia utilizzata ed autorizzata dal Ministero Ambiente per il rilievo della presenza e quantità di amianto dello smarino è del tutto inidonea avendo margine di errore-indeterminazione superiori al 90%. In tale sede le ARPA presentarono la procedura di campionamento analisi corretta ed atta a rilevare qualitativamente e quantitativamente la presenza di amianto. Il Ministero Ambiente dapprima autorizzò tale nuova procedura , poi in seguito al ricorso al TAR di COCIV congelò l’adozione della stessa e rimandò la discussione-decisione all’Osservatorio Ambientale Terzo Valico . L’Amministrazione Comunale di Alessandria guidata dalla sindaca Rita Rossa, della quale lo scrivente ricopriva in tale periodo la carica di Assessore all’Ambiente ed alla Sanità, fece ricorso al TAR “ad opponendum” nei riguardi del citato esposto COCIV.

Dopo l’indagine e l’arresto del Top Management del COCIV ed il Trasferimento della sede dell’osservatorio Ambientale ad Alessandria l’Amministrazione del Comune di Alessandria e di altri Comuni interessati ai lavori del Terzo Valico riposero molta fiducia nella possibilità che la nuova procedura fosse discussa ed adottata in tempi brevi.

Ma i tempi non furono brevi: in occasione dell’Incontro Pubblico Dell’Osservatorio Ambientale svoltosi ad Alessandria il 7 aprile 2017 il Direttore Generale ing. Robotto dell’ARPA del Piemonte denunciò la mancata  adozione della nuova procedura. Il Comune di Alessandria- rappresentato dallo scrivente- deplorò il fatto e richiese che l’Osservatorio Ambientale mettese in discussione al più presto tale  problematica.A margine di tale riunione  decidemmo -come amministrazione del Comune di Alessandria- di inviare una formale richiesta in tal senso al Commissario Straordinario Terzo Valico Iolanda Romano, ma anche al Presidente Regione Piemonte Sergio Chiamparino, al Prefetto di alessandria Romilda Tafuri ed al direttore generale ASL Gilberto Gentili. (Registro Ufficiale Comune AL.U.0026295.datata 7 aprile 2017 firmata dalla nostra Sindaca Rita Rossa.(vedi allegato). Non ottenemmo riscontro alcuno.

Ed ora il quesito: E’ stata finalmente adottata la nuova procedura che permette di valutare e misurare con precisione la presenza qualitativa e quantitativa dell’amianto nelllo smarino del Terzo Valico? 

Concludo ricordando che in veste di assessore all’Ambiente nel periodo 2013-2017 del Comune di Alessandria sollevai a più riprese il problema del limite massimo di amianto accettabile nello smarino . La Comunità scientifica è concorde nell’affermare che l’attuale limite di 1g amianto/ kg smarino è eccessivamente elevato e che quindi smarino con tali caratteristiche non possa essere considerato inerte ma trattato come rifiuto speciale e quindi stoccato non già in cave ma in opportune discariche.  Richiesi che l’argomento fosse trattato in sede Osservatorio Ambientale e proposi (a nome del Comune di Alessandria) una riduzione dello stesso di un ordine di grandezza.

Anche per tale problematica richiedo cortese risposta.

Cordialità

Claudio Lombardi

( già assessore Comune di Alessandria e membro di Legambiente Piemonte Valle d’Aosta)

mail to: clombardi@iol.it

mobile : +39 334 600 5336

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