Alessandria: “Piantiamo 90 mila alberi”

Per combattere i cambiamenti climatici e fronteggiare il riscaldamento globale il presidente di Slow Food Carlo Petrini, lo scienziato Stefano Mancuso e il Vescovo di Rieti Domenico Pompili, a nome delle comunità “Laudato si”, hanno lanciato l’appello “Un albero in più” con l’obiettivo di piantare in Italia 60 milioni di piante, uno per ogni abitante e nel più breve tempo possibile per ridurre i livelli di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera. Destinatarie dell’appello sono, in primo luogo, le aree urbane, dove vive la maggior parte della popolazione mondiale, che da sole producono il 75% della CO2 globale. Si tratta, copiando le funzioni delle foreste che assorbono il 40% di tutta l’anidride carbonica, di realizzare nelle città progetti di “forestazione urbana”.

 

 

Per Alessandria si tratta di mettere a dimora, almeno, 90 mila alberi. Una proposta semplice e provocatoria per ricordare i benefici del verde nella mitigazione del clima urbano da realizzare sulla base di conoscenze scientifiche e utilizzando in modo duraturo le specie arboree ed arbustive più adatte al territorio.[1] Una iniziativa particolarmente necessaria per la nostra città che, purtroppo, “vanta”, per la sua posizione geografica, una delle peggiori qualità dell’aria e, in estate, il primato della città più calda del Piemonte. Come è noto, nella classifiche del verde urbano fruibile dai cittadini, gli Istituti di ricerca sull’ecosistema delle città italiane collocano Alessandria nelle ultime posizioni con 2,21 metri quadrati per abitante. In Piemonte tutti i capoluoghi di provincia presentano una situazione migliore e, in particolare, Cuneo, Biella e Torino – rispettivamente con 27,25 – 22,50 e 12,50 metri quadrati – vantano i risultati più significativi.

Le caratteristiche ambientali delle piante

In ambiente urbano sono, soprattutto, gli alberi a non svolgere solo una funzione estetica, ma a costituire un polmone verde che migliora il microclima, in particolare nelle zone densamente abitate e stressate dal traffico, dove purifica l’aria che respiriamo e rappresenta un ottimo schermo antirumore. I più recenti studi di ecologia urbana dimostrano che una rete di elementi naturali è in grado di migliorare stabilmente la qualità della vita in città e di diminuire l’inquinamento da polveri sottili (Pm 10 e Pm 2,5) che ha conseguenze gravi sulla salute delle persone e sui soggetti più deboli: bambini e anziani. L’elemento naturale più importante che si possa ripristinare nelle nostre città, dove vive la maggior parte della popolazione, è senza dubbio l’albero con le sue numerose funzioni vitali. Durante l’estate la temperatura vicino agli alberi si può abbassare sino a sei gradi, mentre il verde contribuisce ad umidificare l’aria. Un solo albero compie, poi, senza spesa e alcun consumo di energia, lo stesso risultato di cinque climatizzatori. Gli alberi assicurano la pulizia delle polveri contenute nell’aria intercettandone circa il 40%. La massa verde delle foglie, inoltre, assorbe l’anidride carbonica e riduce del 50% il tenore dell’ossido di azoto, un dannoso gas emesso dai veicoli a motore. Una fila o un gruppo di alberi abbatte di 5-6 decibel il rumore, il che equivale, in città, a ridurre della metà l’incidenza del traffico. Gli alberi sviluppano anche un’importante azione preventiva di protezione del suolo dall’erosione naturale causata dalla pioggia.

Un esempio positivo da cui partire: il Retail Park Marengo

I progetti di “forestazione urbana” possono, ad esempio, interessare i cortili delle scuole e le aree adibite a parcheggio. A quest’ultimo proposito un esempio positivo cui fare riferimento riguarda l’ampio spazio destinato al parcheggio del Retail Park di via Marengo. Dove, per la prima volta,

 

protagoniste sono le centinaia di piante, arbusti e siepi, i percorsi per le biciclette e i pedoni, mentre le superficie destinata alle auto sono permeabili e consentono di drenare l’acqua piovana. E le automobili, specie nelle roventi estate alessandrine, potranno usufruire dell’ombreggiamento offerto dagli alberi. Una progettazione che recepisce le indicazioni del recente “Regolamento del verde del Comune di Alessandria” e rappresenta un esempio insolito per la città abituata a piazze roventi e parcheggi senza piante o situate in spazi angusti se non, addirittura, eliminate dove già presenti. Un intervento da valorizzare e prendere a riferimento.

Un esempio virtuoso non seguito dall’altro Retail Park, quello appena inaugurato a valle del ponte Tiziano. Qui lo spazio è interamente a disposizione delle auto pronte, in estate, alla graticola dei 40 e più gradi e le zone dedicate al verde e alle piante sono previste come periferiche e poco significative. Una progettazione che non risponde ai principi e alle finalità del “Regolamento comunale del verde (“Nei parcheggi le alberature dovranno essere distribuite in maniera tale da fornire un razionale ombreggiamento agli automezzi in sosta e ad ogni albero dovrà essere assicurata una superficie libera protetta a terra, prato o tappezzanti…”) e fa il paio con l’eliminazione della siepe e l’asfaltatura dello spartitraffico di via Giordano Bruno. Decisioni che , entrambe, evidenziano un generale ritardo di cultura ecologica, sia nella progettazione privata che nell’indirizzo e controllo del pubblico.    

*presidente  Associazione “Città Futura”

Alessandria, 24 settembre 2019

[1] Vedi le specie arboree e arbustive consigliate all’Articolo 15 del “Regolamento del verde del Comune di Alessandria”; delibera n.64 del 26 aprile 2017

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