Almeno fate sciogliere l’iceberg

Molti avranno pensato a Ridley Scott, al suo primo, indimenticabile film. Eccoli, di nuovo e ancora, i duellanti. Le spade sempre sguainate, il tempo che inesorabile li segna. Lo spettacolo rimane avvincente. Ma, anche se non sappiamo la fine, c’è un sapore di déjà vu. Qualcuno la chiamerà la bella, visto che i primi due round li hanno vinti uno ciascuno. De Luca e Caldoro. Ancora loro. Poteva andare diversamente? Molti se lo auguravano. Perché, con la crisi covid che si somma a quella dei partiti, il bisogno di novità rappresenta comunque una boccata di ossigeno. Ma la politica, si sa, ha le sue regole. E il centrosinistra non ha avuto dubbi. Cavallo che vince non si cambia. De Luca era arrivato in regione con la fama di buon amministratore. L’ha rinvigorita a dispetto di condizioni tutt’altro che facili. E, con lo sprint finale dei mesi del lockdown, si è guadagnato una notorietà nazionale che ne ha fatto uno dei protagonisti – addirittura – della scena mediatica globale. Sul suo antagonista, invece, la partita è rimasta a lungo incerta.

Alla fine, nel centrodestra, ha prevalso la scelta moderata. La Lega non è, al momento, in condizione di tentare lo sfondamento che qualche mese fa intravedeva. Prima la botta in Emiia-Romagna, poi la crisi Covid che ha privato Salvini dei riflettori, hanno spinto a ridimensionare le aspettative per questa mano elettorale. E Caldoro, in una sfida in salita, garantisce la tenuta di una coalizione in crisi di identità. Poi, ci sarebbero i Cinquestelle. Qui, il condizionale è d’obbligo. Perché non è chiaro – probabilmente, neppure a loro – che partita stiano giocando. Andando da soli, possono sperare – al massimo – di dare fastidio a De Luca. Operazione che non è riuscita con Bonaccini, più debole del governatore campano. E dopo? Quanto a lungo potrà reggere la schizofrenia di un Movimento bifronte, a Roma e nei territori? La novità, rispetto ai duellanti, potevano essere loro. Per una scelta politica diversa, o per una candidatura che non fosse – anche questa! – la stessa di cinque anni fa. Ma ormai ci stiamo abituando all’idea che i grillini si stiano trasformando in un partito conservatore. Quanto meno, conservatori di se stessi.

Restano, a questo punto, le liste. Già vi vedo storcere il naso. Se la punta dell’iceberg è la stessa, la medesima fotografia che abbiamo visto per un decennio, almeno possiamo consolarci di guardare i duellanti dritti in faccia. Su questo, il Presidente in carica, non si è mai tirato indietro. E anche gli altri protagonisti dell’agone, quanto a visibilità, non difettano. Ma se proviamo a scrutare sott’acqua, all’iceberg dei micronotabili sotto il pelo della superficie mediatica, ci prende una sensazione di gelo. Gli stessi nomi – nel bene e nel male – in circolazione da vent’anni. Congelati, anzi surgelati nel medesimo blocco di potere. Con l’unica movimentazione – che brividi! – rappresentata dai cambi di casacca.

Non c’è ragione di scandalizzarsi. Il consenso si raccoglie – anche – così. Ma una richiesta – una petizione – forse ci sentiremmo di rivolgerla. Perché il giorno delle elezioni non somigli – troppo – al giorno della marmotta, ogni candidato presidente potrebbe indicare un delfino. O, meglio ancora, una delfina. Non ci sono le condizioni politiche – e tanto meno istituzionali – per designare una vice-presidente. Ma sul piano simbolico si può – si sa – fare praticamente tutto. Allora, a capo di una lista, una delle tante listarelle, si trovi – in ciascun polo – lo spazio per una testimonial del nuovo. Declinato come ciascuno dei contendenti ritiene opportuno. Ma, comunque, declinato al futuro. Se c’è bisogno di un precedente, si prenda esempio dall’Emilia Romagna. Dove il record delle preferenze è andato ad Elly Schlein, la giovanissima leader di Emilia Romagna Coraggiosa. Una lista civica in appoggio a Bonaccini, risultata determinante per la vittoria. Sarebbe un segnale di svolta, generazionale e ideale. E chissà che non contribuisca a cominciare a sciogliere l’iceberg.

di Mauro Calise

(“Il Mattino”, 22 giugno 2020)

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*