Ciao, Ezio Bosso

Il compositore, direttore d’orchestra, pianista e contrabbassista italiano Ezio Bosso ci ha lasciato. Fece il suo debutto al Royal Ballet nel 2016 con le esibizioni della compagnia di Within the Golden Hour di Christopher Wheeldon, creata per il San Francisco Ballet con una colonna sonora originale di Bosso stesso.  Come è noto ai più, nacque   a Torino non molti anni fa  e iniziò a studiare musica all’età di quattro anni. Fece il suo debutto professionale all’età di 16 anni e si esibì come solista e direttore con orchestre come la Vienna Chamber Orchestra. Ha continuato a studiare composizione e direzione presso l’Accademia di Vienna, e in seguito ha diretto concerti presso la Carnegie Hall, il Palacio de las Bellas Artes  a Città del Messico, al BOZAR di Bruxelles, “in casa” al Teatro Regio di Torino, nell’elitario Lithuanian Chamber Orchestra e con la prestigiosa Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Compose la sua prima musica per film nel 1989 e da allora ha lavorato a lungo nel cinema. Fra le sue realizzazioni la cura per i suoni e le musiche (non per una volgare “colonna sonora “) in Un amore e Io non ho paura. Poi, sempre ad un livello alto,  in teatro con vari registi tra cui James Thiérrée. Nel ballo, ha composto regolarmente per Rafael Bonachela e per compagnie come BalletBoyz, Scottish Dance Theatre, Sydney Dance Company, San Francisco Ballet, Harlem Ballet e Bonachela Dance Company.

Ma vi sono ancora altre realizzazioni che hanno segnato in positivo la, purtroppo, breve vita del maestro Bosso: tre composizioni originali per “solo” e per “corali”, quattro sinfonie, concerti e vari quartetti, trii di piano e sonate, lavorando sia come compositore che come direttore d’orchestra con solisti come Mario Brunello e Sergei Krylov. Le sue registrazioni includono la  “The 12th Room”, una raccolta di opere per pianoforte solista eseguite da Bosso, inclusa la sua Sonata per Primo Piano.  Un “must” di cui non ci si può privare, soprattutto ora.

Ma cos’ha di magico, di coinvolgente la musica di Ezio Bosso? Ce lo prova a trasmettere Laura Bombonato, una giovane compositrice, attrice, regista che ha avuto la fortuna di condividere più di uno spettacolo con lui. Difficile rappresentare i suoni con le parole, difficile far percepire una pausa silenziosa fra un tintinnare di timpano e un suono profondo di contrabbasso. Difficile spiegare come avvenga l’incantamento (verrebbe da dire con Lunacharskij lo “straniamento”) dell’ascoltatore, anche non particolarmente formato musicalmente, alle prese con combinazioni musicali particolari…magiche …appunto. Ecco questo livello “difficile” era il pane quotidiano di Ezio, cui dedichiamo questo nostro editoriale. (ndr)

Avevi 17 anni, io 16./
Il mio primo corso di musica estivo./
Ricordo il teatro di Briançon./
Io sdraiata nel buio della galleria./
Tu sul palco illuminato che suonavi il contrabbasso./
È un ricordo nitido, intenso, magico./
Nel buio, ti ascoltavo studiare./
E percepivo la vita dentro di me./
E poi, per qualche tempo, ci sono state le lettere che ci siamo scritti./
Ti ho ritrovato a distanza di tempo nella bellissima colonna sonora che hai composto per il film “Io non ho paura”, eseguita meravigliosamente dal Quartetto di Torino, che avevamo entrambi visto nascere proprio in quell’ estate./
E poi, il resto./
È stato bello incontrarti./

Ciao,

Ezio Bosso/
il testo poetico è di Laura Bombonato

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