Il Congresso della Camera del Lavoro di Alessandria

‘La CGIL serve ai lavoratori, per difendere i propri diritti, ma serve anche alla democrazia del paese’, sono queste le parole e il concetto maggiormente espresso nel congresso della CGIL di Alessandria dai delegati, a partire dalla bella e intensa relazione del segretario generale uscente Franco Armosino, che sarà riconfermato a larga maggioranza dal nuovo direttivo eletto dalla assemblea.

Il congresso si è svolto a Novi L. presso il salone del Centro Fieristico, negli ex impianti dell’ ILVA ristrutturati, nei giorni del 23 – 24 ottobre, e ha visto la partecipazione di oltre duecento delegati oltre che degli ospiti che rivelano la attenzione che la assise riveste per il mondo sindacale, imprenditoriale e per la sinistra tutta.

Nella relazione iniziale, Armosino ha posto l’ accento sulla necessità di una piattaforma rivendicativa generale forte che sia centrata sullo sviluppo e la solidarietà, e che rilanci l’ immagine e il ruolo della CGIL. Per Armosino non servono condoni e assistenzialismo ma investimenti nella scuola e nella creazione di lavoro; diversamente il paese rischia di restare indietro rispetto ai nuovi sviluppi delle tecniche produttive più avanzate.

Il dibattito ha visto primeggiare alcuni temi: l’ immigrazione come questione legata al colonialismo di ‘ritorno’ dei paesi occidentali nei confronti sopratutto del continente africano, la difficoltà della contrattazione degli orari nella grande distribuzione, la difficile gestione delle crisi industriali malgrado si segnali l’ ottimo risultato portato a casa sulla ‘questione Ilva’, il contrasto alle privatizzazioni nel settore pubblico, ( mense, trasporti), che vede il sindacato isolato rispetto alle sensibilità mancanti sul tema da parte dell’ intero quadro politico. Inoltre sono stigmatizzati gli attacchi al patronato con un taglio nelle finanziarie del 2015 e 2016 pari al valore di 50 milioni complessivi, pai a più del 10% delle risorse del fondo nazionale.

Non sono mancati nel dibattito i temi di genere e le numerose critiche alla finanziaria e alla retorica illusoria delle forze politiche attualmente al governo. Diversamente, un tema molto divisivo a sinistra come l’ Euro, l’ Europa e le sovranità nazionali non tocca affatto, se non in maniera del tutto lieve il corpo sindacale. Semmai emerge la coscienza nel gruppo dirigente della CGIL della difficoltà di mobilitare in una fase come questa i lavoratori su una piattaforma forte e condivisa, visto la difficoltà di scardinare la propaganda pervasiva dei leghisti e la difficoltà, al momento, di contrastare il clima di fiducia e di attesa che le promesse del governo ha suscitato in fasce così estese di lavoratori giovani e meno giovani. Sarà proprio il tema, su esposto, a parere di chi scrive, ad essere il cuore del congresso nazionale CGIL che si svolgerà in gennaio a Bari, ovvero di ricostruire mobilitazione popolare attorno ad una nuova piattaforma che riporti il sindacato ad essere protagonista dei grandi mutamenti sociali; un congresso che mai come questa volta potrebbe vedere il ‘sindacato rosso’ uscirne in modo diverso da come vi è entrato.

Per il momento non possiamo che dare un giudizio complessivamente buono del congresso svolto dalla Camera del Lavoro di Alessandria, per i contenuti e per l’ esito largamente unitario che ha avuto.

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