Fedeltà

L’ultimo libro di Marco Missiroli – Fedeltà – edito da Einaudi

FEDELTA’.

Chi tradisce chi ?

Per chi ha infarinature psicanalitiche o ne ha percorso le rive, queste sono parole che pesano.

Perchè trattano di qualcosa che non ci è facile ammettere, perchè toccano un punto cruciale di quella che chiamiamo “morale “, e che invece è solo la dannata paura di rischiare quello che siamo.

Riducendo a due le forme del genere umano, c’è quella che aderisce a quel che gli vien detto, comportandosi secondo dogmi leggi e dottrine che non gli appartengono, che qualche volta lanciano alla loro anima lampi di fuoco interrogativi, ma loro sanno subito spegnere quella fiamma senza sapere ( o lo sanno ?) di spegnere anche loro stessi e la Vita che in loro chiede risveglio e liberazione.

L’altra metà, invece, aderisce ad una legge interiore, nuota contro corrente, non si ferma alla credenza ma cerca quella verità che da dentro chiama, ben sapendo che la verità sta in quel che si cerca, non in quel che ti vien messo nel piatto.

E dunque qui stiamo parlando di “fedeltà”. Parola infinitamente, subdolamente, infingardamente tradita e quasi mai tradotta.

“Siamo sicuri che resistere a una tentazione significhi essere fedeli? E se quella rinuncia rappresentasse il tradimento della nostra indole più profonda?

La fedeltà è un’ancora che ci permette di non essere travolti dalla tempesta, ma è anche lo specchio in cui ci cerchiamo ogni giorno sperando di riconoscerci.” 

Queste parole disegnano i personaggi che Marco Missiroli racconta, andando al cuore di questi personaggi: lui, lei, l’altra e l’altro, nel suo libro appena uscito per Enaudi: Fedeltà.

E’ un libro che interroga tutti noi e che ancora una volta ci aiuta a essere onesti con noi stessi, altrimenti come possiamo esserlo con chi abbiamo vicino?

Freud diceva che a letto si è sempre – almeno –  in quattro.  Davvero solo in quattro ?

Quanti fantasmi d’amori passati e pronti al futuro, quanti spettri genitoriali, quante passioni negate, quante verità negate. Per che cosa? Perchè raccontiamo non verità, perchè neghiamo sentimenti, perchè non siamo capaci di dire ?

Sempre parole sbagliate, come amante e tradimento.

E spesso sono proprio le coppie dove l’intesa pare più forte, dove la complicità non pare un vezzo, che il gioco si fa più pericoloso e non solo sotto le lenzuola.

Ci definiamo “felici” senza nemmeno esserci chiesti che cosa significa per noi essere felici.

Abbiamo abbandonato la nostra passione per un posto sicuro, per un marito ( o una moglie) ricco, per vigliaccheria, per pigrizia, per disamore, per disinganno…

“Quando hai capito che era finita la giovinezza?”

Sappiamo rispondere a questa domanda : sinceramente?.

E in quel momento a che cosa, a chi, a quanto abbiamo abdicato ?

“Non si deve credere – scrive Jung – che il legame dello spirito con l’istinto sia necessariamente armonioso; al contrario è pieno di conflitti e di patimenti…

Essendo il dolore sgradevole è naturale tuttavia che si preferisca non misurare mai a quanti timori e affanni sia destinato l’uomo.”

La fedeltà, come l’amore, richiede spietatezza.

Essere fedeli a se stessi vuol forse dire essere infedeli agli altri ?

Questa è la domanda che scorre dentro le pagine di questo libro di Missiroli.

Ad ognuno lascio la propria risposta ricordando quel che l’esergo del libro suggerisce nelle parole

di Philip Roth:

“Ecco come sappiamo di essere vivi: sbagliando”.

Ma è il saperlo riconoscere che fa risorgere la Vita e noi.

 

Patrizia Gioia, 26 febbraio 2019

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