Giorgio Abonante Sindaco di Alessandria

A coronamento di una carriera vissuta sempre a contatto con le Amministrazioni e con i “problemi della gente” Giorgio Abonante è riuscito nella non facile impresa di scalzare la Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e tutte le altre forze collegate, dai tavoli politici che contano. Alessandria sarà anche una media città di provincia ma ha, da sempre, una funzione di traino per i centri zona e per i Comuni vicini e, spesso, ha anticipato tendenze nazionali poi concetizzatesi nelle “Politiche”. In pratica Giorgio Abonante si trova ad essere, di fatto, una delle pedine più importanti nel delicato scacchiere della “ricostruzione” in vista delle Elezioni Politiche del 2023. Si temeva un successo della destra, della Meloni in particolare, invece – il prossimo anno – non saranno più le elezioni scontate…da “notte buia” così come le ha definite Bersani.

Giorgio Abonante, il nostro candidato migliore e più rappresentativo, ha vinto in realtà già al primo turno, quando è riuscito ad arginare il possibile “cappotto” da 50 più uno per cento a favore di Cuttica di Revigliasco. Lo schieramento avversario si era presentato agguerrito e con una moltiplicazione di liste fatta ad hoc per rastrellare voti. Due fatti hanno complicato la navigazione di Cuttica: l’imprevista giravolta di Barosini e lo spostamento, cospicuo, di voti di portatori di interessi importanti. I contatti con Palenzona, con la nuova fondazione Filippi, con il mondo imprenditoriale e bancario che conta, hanno fatto la differenza. Intendiamoci…è così che si fa politica, come è servita l’operazione  “ricostruzione immagine” per Giovanni Barosini. In questo modo, con concretezza e passi azzeccati, si è tolta forza al galeone leghista del Sindaco uscente che, prima, ha dovuto incassare un sorpasso imprevisto e, poi, non è stato in grado di portare al voto quelle cinque-seimila persone che, probabilmente, domenica 26 giugno, hanno preferito la campagna o il mare ad un esercizio di democrazia ritenuto non essenziale per i loro interessi.

Sì, perchè Abonante, con una campagna elettorale attenta, senza urla ed insulti, concreta rispetto alle cose da fare, quasi “civico” nei suoi atteggiamenti e nelle proposte, ha saputo interpretare le aspettative di una fetta di elettorato che va ben oltre quello del campo (pur “largo”) del centro-sinistra più pentastellati.  Qualcuno non dell’area ufficiale dello schieramento pro Abonante lo ha votato, altri hanno preferito farlo vincere non andando a votare. Oltre a ciò Barosini, ed il suo rispettabilissimo pacchetto di voti, ha tenuto fede alle aspettative ed ha contribuito ad un successo che porterà lustro anche a calendiani e renziani. Le scelte di giunta, nel corso delle febbrili trattative dei prossimi giorni, terranno conto di pesi e contrappesi con un valore aggiunto, costituito dal Sindaco, che ha nel suo curriculum una importante esperienza da assessore al Bilancio con tutto quanto ne consegue. E la città, oberata di debiti e vincoli, frutto di errori del passato, “default” compreso, proprio da lì dovrebbe ripartire. Da una lenta e continua ricucitura degli strappi al Bilancio, un po’ in tutti i suoi ambiti di spesa, ispirata dalla combinazione intelligente di servizi forniti alla cittadinanza e di estrema attenzione a gare, appalti e spese. Anzi, con un occhio speciale alle entrate che, in diversi capitoli gridano vendetta. Si devono vendere immobili importanti da troppo tempo nell’elenco dei  patrimoni alienabili, si devono recuperare multe, tasse non riscosse da anni, rette e contributi di ogni tipo, tragicamente immersi nei “residui passivi”. Si devono evitare spese inutili in proposte inattuabili o non possibili. A cominciare dai deficit di Teatro (da riaprire ma non in perdita), di Musei e altri luoghi degni di visita (Marengo e Cittadella in primis), per arrivare al settore trasporti ubblici con buchi di bilancio non sanabili con le politiche del passato. Eccetera, eccetera, mense comprese.

Si apre una stagione nuova e il clima instaurato è quello del dialogo e della concretezza. Le proposte non saranno solo “fiato per gli sciocchi” ma sempre con verifiche periodiche e possibili correzioni in itinere. Non un salto nel buio ma una navigazione attrezzata con un equipaggio bene assortito e preparato e con la capacità di prevedere e, quindi, affrontare ostacoli o altro.

Un’ultima notazione riguarda i partiti politici. Si sono visti poco in questa campagna elettorale, sia nella fase della conta delle preferenze, sia nei giorni finali del ballottaggio. Pochi proclami, assenza di parole d’ordine ultimative, massima autonomia alle forze locali. Un percorso vincente che potrà essere riproposto in future competizioni elettorali.

Del 37 per cento di affluenza si è già detto. Potevano essere 55 o 60 per cento ma la politica locale di questi ultimi venticinque anni non ha brillato per coraggio, originalità e proposte efficaci. Il “tran tran” a cui ci hanno abituato i nostri politici non poteva che portare a questo. Si poteva arrivare al 47 per cento, con poche percentuali in meno rispetto al primo turno ma, secondo noi, qui ha giocato un sentimento profondo di sostanziale acquiescenza rispetto alle proposte fornite dal neo Sindaco e gruppi politici di sostegno. Una immagine di continuità e progressività nelle questioni fondamentali, senza voli pindarici e con la forza dei numeri in garanzia. Una impostazione insieme di concretezza e di volontà di cambiamento. Condiviso e mai divisivo.  Bene così. Auguri Sindaco. Puoi essere davvero il Sindaco di tutta una Città.

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