Giorgio Galli nella sua ultima intervista: “Alleanza tra M5s, Pd e LeU”

Continuiamo a tenere sott’occhio i movimenti dei vari economisti e politologi che hanno voglia di analizzare e approfondire tematiche quanto mai complesse e delicate, come il rapporto tra “pandemia” e difficoltà economiche. Questa volta proponiamo  l’ultima intervista di Giorgio Galli, rilasciata ad Affaritaliani.it pochi giorni prima della sua morte domenica 27 dicembre a 92 anni (*)

L’ultima chiacchierata di pochi giorni fa mi coglie in contropiede. Non finisco di salutarlo: salve prof Galli che di rimando: “Salve, cosa c’è di nuovo oggi?”

“Beh, pare che Matteo Renzi voglia impallinare il Governo giallorosso di Giuseppe Conte.

“Ah, sì” e sorride, il politologo e docente di lungo corso alla Statale di Milano dove insegnò Storia delle Dottrine Politiche, scomparso all’età di 92 anni nella sua residenza di Camogli.

Stranamente le parti si sono invertite. “E il Pd e i 5S che lo hanno indicato come premier, non dicono niente? Stanno zitti?”.

Non mi lascia dire neanche il perchè di questa “improvvisata”, così la definisce, crisi di Governo, che aggiunge serio. “Effettivamente dobbiamo registrare comportamenti molto strani, poco comprensibili e poco congrui rispetto ad una situazione sanitaria drammatica che, scandita da più di 67mila decessi e da quasi 2 milioni di contagi, dovrebbe essere prioritaria, al primo posto: c’è in ballo la vita e la salute delle persone”.

Come dire, le ragioni dell’economia dovrebbe venire dopo? “Non mi pare che sia così: il Governo sta cercando di contemplare entrambe: salute ed economia. In questo contesto di vera emergenza come può minare la stabilità del Governo una forza politica Iv e il suo leader Renzi che ne fanno parte con ministri e sottosegretari?”

Si parla di verifica, di rimpasto…”Si direbbe il lupo perde il pelo non il vizio…E’ in azione il fuoco amico?”.

Una pausa, un sorriso. “Cose già viste, dejà vu, con i governi di centro-sinistra (1998-2008) di Romano Prodi caduti ben prima del termine per il fuoco amico”.

I ricordi sono vivi così come le sue analisi.

Ma allora il Covid non c’era e non c’era alcuna emergenza. “Appunto, oggi ci sono entrambe: e Renzi che fa? Punta il Governo in un momento drammatico per la vita e la salute delle persone. Sono comportamenti davvero strani”.

E secondo lei perchè succede tutto ciò? “Questo governo inedito evidentemente dà, sta dando, fastidio e di solito a lobby ed elites”.

E Renzi? “Quanto a Renzi ambisce a far vedere che esiste ancora che è in cerca di visibilità”.

Lui, il rottamatore per eccellenza è un maestro del ‘fuoco amico’, del ‘fare e disfare’, del comporre e scomporre: e via a una giorandola di interviste e di dichiarazioni.

“Ma alla fine di questa giostra una soluzione di compromesso si troverà proprio per la drammatica situazione sanitaria e sociale che il Paese sta attraversando”.

Insomma è stata l’analisi di Galli, “Conte non ha alternative per essersi finora ben comportato e l’epilogo di questa ‘levata di scudi’ di Renzi, non dovrebbe sfociare nè in un nuovo governo di solidarietà o di emergenza nazionale nè in elezioni anticpate”.

C’è ancora un piccolo spazio: “spero che l’avvicinamento tra Pd, Leu e M5S approdi presto ad un’intesa ben strutturata come avvenne agli inizi degli anni ’60 con il primo governo Fanfani, quello delle grandi riforme di struttura di cui fu protagonista Riccardo Lombardi che anelava ad una società più ricca perchè diversamente ricca”.

. (*) . Articolo pubblicato da  Carlo Patrignani

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*