Infrastrutture, una piccola proposta per uscire dall'”impasse”

La politica, quella con la “p” più minuscola possibile, a volte si manifesta, oltre che “cinica e bara”, assolutamente “imprevedibile”. Chi avrebbe scommesso un soldino sulla truppa di sciammannati che, a partire dai primi anni Novanta dello scorso secolo, si è sgolata con tre semplici posizioni (in tema di mobilità sostenibile): i treni ad alta velocità devono essere promossi su tratte sicure e remunerative, due: è inutile far viaggiare le merci ad “alta velocità” se poi restano ferme giorni in luoghi sperduti della mai finita “logistica italiana”, tre: attenzione ad appalti e subappalti e, se proprio si vuole operare sulle “grandi opere”, lo si faccia con un ripristino serio e organico del trasporto locale. Ovviamente incentivando la ferrovia (quella “dolce”) rispetto allo strapotere della “gomma”, cioè dei “Tir”, dei loro sistemi di logistica “forzata” con i corollario di nuove strade e nuove cementificazioni. Questo, attenzione, ad inizio anni Novanta. Ripetuto poi millanta volte su fogli locali, di provincia, su radio altrettanto sciammannate e “schifate” dal circuito pubblicirario che conta, nella certezza che ” questi“, “i nostri” sono troppo forti, hanno soldi, copertura politica, amicizie che contano, orecchie in ogni dove… Per cui è impossibile che “quelle” opere, anche se diseconomiche e poco sicure dal punto di vista dell’impatto sociale e ambientale, vengano “messe in discussione”. Sostanzialmente “i nostri” possono fare quello che vogliono, a completa discrezione… e le intercettazioni (e susseguenti incriminazioni) collegate ai vertici CoCIV (e non solo) sono lì a confermarlo.

Mai si sarebbe pnsato di dover fronteggiare una “armata Brancaleone”di tal fatta, anzi, una “brigata fantasma” di cui si ha percezione (specie in occasione degli smacchi elettorali) ma che è molto difficile da identificare nelle sue strutture portanti e, soprattutto, nei suoi vertici pensanti (e, chissà, forse “dialoganti”). Un vero rompicapo. Un imprevedibile (eccolo il “termine” usato prima) aumento di esseri alieni (praticamente dei “piranhas” giallo-verdi) in un placido fiume, largo, tranquillo, segnato da tradizionali scambi di favori e, al massimo, perturbato da qualche brezza temporanea,  dovuta a frizioni per cambi di poltrone.

Un segnale di questa “novità” sta nel comunicato diramato, a nome del Gruppo Regionale del PD, dall’amico Domenico Ravetti, che – penso – si stia rammaricando per essere stato per troppo tempo ingannato dai suoi stessi compagni di partito, dagli alleati di sempre, dalla nomenclatura dei vari Uffici competenti, su su fino ad alcune Prefetture. “Sottovalutare l’avversario può essere pericoloso e a volte letale” penserà di sicuro, oggi, ma…potrebbe essere tardi. Per questo a Domenico va doppia stima (come a Daniele Borioli che da un po’ di tempo prova, anche lui) perchè “vuol dare una scossa”, va dove è scritto a chiare lettere “Hic sunt leones”, nella speranza di creare reazione e quindi risollevare le sorti di una partita, improvvisamente, trasformatasi da una goleada a senso unico, in un match – praticamente alla pari- con esito assolutamente non scontato.

Consigliamo agli amici Daniele e Domenico di coinvolgere nel più breve tempo possibile tutte le forze della coalizione di “centrosinistra”, renziane, macroniane, antirenziane, corbiniste, ecologiste, neo-liberali, libertarie, socialdemocratiche, credenti e non, per arrivare ad una posizione condivisa (quindi “più forte”) sull’argomento. Per esempio…. una proposta di piano decennale che tenga conto sia delle grandi opere infrastrutturali (motivate al cento per cento) sia del rilancio della mobilità locale sostenibile, con ponti, strade, ferrovie e quant’altro da aggiornare e potenziare. Solo una timida proposta, intendiamoci, ma – vi assicuriamo – utile e concreta, specie se si vorrà disinfestare un pochino il “grande plcacido fiume” dagli intrusi, che fanno dello “scontro”, dell’ “insulto”, del “noi contro loro” il loro primo motivo di sostentamento.

Comunque, tornando al “casus belli”, cioè all’accorato documento del consigliere Ravetti…   si apre con un impegno di quelli che non ammettono replica :  “Mi interessano i 2394 lavoratori e il futuro del piemonte. Aggiungo che serve un Consiglio regionale “aperto” per discutere di tutte le infrastrutture piemontesi“. Duemilacinquecento famiglie in ballo, più le possibilità di riaggancio al “treno europeo” per  la nostra regione: il Piemonte. Non male, come inizio. Rinforzato da alcune affermazioni su cui è importante soffermarsi, proprio perchè l’ondata “giallo-verde” sta cominciando a dare il peggio dei suoi frutti: portare lo scontro con lo stesso tipo di argomentazioni e con toni simili a quelkli usati dai “piranhas”. La “narrazione” è questa:  “Conclusa l’Audizione in II e III Commissione con le organizzazioni sindacali in merito alle ricadute occupazionali connesse alla realizzazione del Terzo Valico. Ho ribadito che è impensabile fermare l’Opera e che il Governo deve aiutare il Piemonte e l’intero Nord Ovest a terminarla per connettere il nostro territorio con il resto del mondo. Serve tenere alta l’attenzione su legalità, rispetto dell’ambiente e della salute, certezze economiche e sviluppi stabili legati in particolare alla logistica.”    Si dichiara ” preoccupato ” dell’atteggiamento di Lega e M5S e lo ribadisce dopo averlo detto chiaramente durante la Commissione, non per l’analisi costi – benefici ma per i “pregiudizi”.  Di quali prese di posizione preconcette si tratti ce lo spiega immediatamente dopo: “Peraltro la reazione dei colleghi del M5S al mio intervento mi ha lasciato basito. Hanno sostenuto che io li ho “presi per i fondelli”. Carissimi, io esprimo opinioni liberamente, come si dovrebbe fare in Democrazia e continuerò a farlo finché avrò voce. E, se proprio cercate lo scontro politico, vi dico che vorrei evitare a 2394 lavoratori impegnati nell’opera il vostro incerto “reddito di cittadinanza” a causa di licenziamenti improvvisi “. Durissimo. In ogni caso per conto del Gruppo PD del Consiglio Regionale ha promesso di formalizzare la richiesta di un Consiglio Regionale “aperto” sul tema delle Infrastrutture che meritano manutenzione, che devono essere completate o realizzate ex novo. Forse pareggio e palla al centro… ma attendiamo altro…se si vuole davvero vincere.

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