E’ iniziata la fase nuova del PD. Zingaretti segretario, Gentiloni presidente

Cambiare registro. Inizia per il Pd la stagione della ripresa e del rilancio organizzativo, politico ed elettorale. Anche a livello locale bisognerà mettere mano a cambiamenti di metodo e di lavoro ripristinando la rete di collegamento con i vari ceti intermedi sociali e produttivi. Chiamando a ruoli di responsabilità i migliori e non i più fedeli a questo o a quel capo bastone. La vecchia politica ha portato il PD alla sconfitta. Da tradizionale forza egemone e di governo siamo passati a ruoli di opposizione scarsamente incisiva sui temi della città e dei suoi cittadini.

Alessandria registra un declino su molti fronti: da quello dei servizi pubblici alla rete distributiva, dall’industria all’artigianato. Ovunque notiamo attività produttive e negozi chiusi per cessazione. Il settore edilizio è paralizzato. Gli studi di progettazione di architettura ed ingegneria sono in grave sofferenza. A questo degrado economico e sociale bisogna reagire. Il PD deve impegnarsi, non solo nella corsa per sostenere questo o quel candidato alle elezioni regionali ed europee, ma avviare programmi e progetti per il rilancio della città.

Così a livello nazionali – dice Zingaretti – Il primo obiettivo è cambiare il modo di fare opposizione. Si parte da sanità e scuola: 10 miliardi per reclutare 100 mila operatori nella sanità e aumentare gli stipendi per maestri e professori.

Per le europee, liste aperte per il sorpasso al M5S. L’obiettivo è riportare il PD sopra il 20% e tentare il sorpasso sul M5S. Nessun accordo a livello di ceto politico ma porte aperte a candidati indipendenti, modello Pisapia. Un campo più largo non solo è auspicabile ma possibile e credibile. Potranno farne parte anche forze diverse, forze civiche, ma anche di orientamento liberale, forze moderate persino nobilmente conservatrici attualmente lontane da Salvini.

Perciò alle prossime europee l’obiettivo è alzare gli argini contro la destra e i sovranisti: da Tsipras a Macron. Forze diverse, ma nel Parlamento europeo la battaglia sarà comune a difesa dell’Europa e della nostra democrazia.

Nuove alleanza per le elezioni locali e politiche. Oltre alle europee bisognerà far fronte alla tornata amministrativa che riguarda 4 mila comuni e il voto regionale in Basilicata e Piemonte. PD perno di coalizioni ampie e civiche, laboratorio per il modello nazionale.

Riformare il partito, cambiare lo Statuto, eliminare le pastoie burocratiche. Non è tollerabile la lentezza con cui il Pd ha reagito alla sconfitta. Un anno per eleggere il nuovo segretario. Eliminare gli organismi pletorici come l’Assemblea nazionale con oltre 1.200 persone. Così, nell’ottica di addio alla vocazione maggioritaria, cancellare l’identificazione del segretario dem con il candidato premier.

Trasformare il PD nell’unica vera alternativa riformista del paese riallacciando i collegamenti con la rete dei ceti intermedi, con il mondo del lavoro, dai sindacati ai liberi professionisti, dai pensionati ai giovani in cerca di lavoro, dal volontariato agli studenti, al mondo della scuola e degli intellettuali.

Il nostro mondo. Il mondo di coloro che hanno lavorato tutta una vita, che lavorano, studiano, si sacrificano e lottano ogni giorno per migliorare le loro condizioni  sociali e costruire una società migliore, più giusta ed umanamente più solidale, impegnata a ridurre l’inquinamento del pianeta, a rendere più vivibili e più sicure le nostre città, a collaborare con le autorità preposte a garantire la sicurezza nostra, dei nostri figli e delle nostre famiglie in una logica inclusiva che escluda l’odio per il diverso. La crisi economica e sociale che stiamo attraversando può essere superata attingendo anche dall’utopia e dalla speranza, sapendo che il bene che è racchiuso nella coscienza e nei sentimenti della maggioranza delle donne e degli uomini riuscirà a sconfiggere i seminatori di odio che si annidano a diverso titolo nelle forze di governo giallo – verde.

Alfio Brina

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