Kurdistan del sud (Iraq) – truppe turche nel Kurdistan iracheno

Appello ai media e all’opinione pubblica locale e globale
Con il pretesto di prendere di mira il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), l’esercito turco sta attaccando e invadendo la Regione Kurdistan dell’Iraq. Mentre non è la prima volta che le forze dello Stato turco colpiscono la Regione Kurdistan, questa volta la campagna di aggressione militare è su scala più ampia – questa invasione dimostra intenzioni più violente e i suoi obiettivi sono di terrorizzare e sono disastrose per i popoli della regione.
Questi attacchi in corso causano morte, ferimento, e la distruzione di mezzi di sostentamento, case e proprietà di migliaia di civili che abitano la zona. Stanno causando danni duraturi alle vite delle cittadine e dei cittadini della regione e all’ambiente alle infrastrutture economiche. Quello che ci preoccupa è che, nonostante la grandezza e la brutalità di questi attacchi in corso, usando armamento pesante e occupando terreno per campi militari, nonostante le ripetute richieste da parte del Parlamento dell’Iraq e del Parlamento della Regione Kurdistan perché l’esercito turco si ritiri dall’Iraq del nord, e nonostante la consegna al Parlamento del Kurdistan di un appello firmato da oltre 500,000 persone della Regione Kurdistan che condanna questi attacchi, vediamo e sentiamo un silenzio totale da parte del mondo rispetto alla mortale aggressione dell’esercito turco contro la Regione Kurdistan e questo silenzio spiana la strada a un’intensificazione di questi attacchi mortali alla regione.
Noi, firmatarie e firmatari, cerchiamo di attirare l’attenzione dei media e del pubblico nella Regione Kurdistan, in tutto l’Iraq e a livello internazionale rispetto ai seguenti punti cruciali:
1. L’aggressione militare dello Stato turco contro l’Iraq e la Regione Kurdistan è in totale violazione delle convenzioni sui diritti umani ed è una lesione della sovranità della Regione Kurdistan e dell’Iraq. Questa mortale campagna costituisce un attacco contro la un Paese sovrano ed è contrario al diritto internazionale.
2. Gli attacchi dello Stato turco rappresentano un’invasione e noi li condanniamo con forza. Noi crediamo che simili azioni non facciano altro che promuovere ulteriore instabilità nella regione, dato che la presenza di forze armate di invasione creano una maggiore preoccupazione per la sicurezza nella Regione Kurdistan, e saranno una fonte di future tensione.
3. Le istituzioni politiche della Regione Kurdistan e dell’Iraq, le istituzioni internazionali, I partiti e le personalità politiche, la società civile, intellettuali e accademici e chiunque sia interessato a promuovere i diritti umani fondamentali e la giustizia sociale devono prendere posizione contro questa ingiusta invasione che ha effetti duraturi, distruttivi sulla popolazione, la terra e l’economia della Regione Kurdistan. La Regione Kurdistan ha vissuto molte crisi negli ultimi decenni e l’aggressione in corso da parte dello Stato turco interferisce attivamente e impedisce la ripresa e gli sforzi di ricostruzione nella regione.
4. Invece di violenza e spargimento di sangue, lo Stato turco deve aprire tutte le porte per una discussione per risolvere la questione curda in Turchia pacificamente, e, sulla base di principi democratici dovrebbe cercare di risolvere la questione curda. Questo è il modo giusto per raggiungere la pace e la fratellanza tra le nazioni che vivono insieme nella regione.
Firmatari/e
1. Hawjîn Mela Emîn, author and university lecturer, Silêmanî
2. Umîd Qeredaxî, author and academic, Silêmanî
3. Ebdulla Mela Nûrî, former MP, Germiyan
4. Necîbe Qeredaxî, member of Jineolojî Academy, Brussels
5. Dr. Fayîq Gulpî, politician, Silêmanî
6. Merîwan Wirya Qani, university lecturer, Amsterdam

seguono firme per un totale di 891

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