La “BandaRotta Fraudolenta”. Un mix di musica, simpatia e intelligenza

Sabato 14 luglio 2018,  entro la rassegna “Chiostro in una notte di mezza estate” dell’Associazione BlogAL , organizzata dalla Compagnia Teatrale Gli Illegali (ospitata, causa il maltempo, anziché al Chiostro di Santa Maria di Castello, presso la sala del Consiglio di Quartiere di via Verona), la Bandarotta Fraudolenta ha presentato  “1998-2018: 20 Anni Fraudolenti (per non dimentiCarlo)”, una festa/spettacolo in cui i musicisti hanno riassunto “ vent’anni di (dis)onorata carriera impiegati a comprendere cosa stessimo suonando, riuscendo nell’epica impresa di non capirlo comunque, vent’anni trascorsi a ridere di se stessi con tutti gli altri e a ridere di tutti gli altri con se stessi; vent’anni volati via come l’infinità di note musicali che hanno inondato piazze, strade, lungomari, viali e vicoli ciechi di mezz’Italia. Vent’anni sono un traguardo importante, e la Banda ha deciso di festeggiarlo, anche per ricordare Carlo, il trombone lucano, mancato nel 2015” (Giorgio Penotti su “La stampa”).

 Undici i musicisti:  Giacomo Alcuri, tromba; Roberto Bonaldo, percussioni; Gino Capogna, percussioni; Luca Cecchini, trombone; Carmelo Naccarato, percussioni; Giorgio Penotti, sax alto; Andrea Serrapiglio, basso tuba; Luca Serrapiglio, sax baritono; Renato Vacotti, sax tenore; Giuseppe Vessella, sax tenore; Celio Volpini, percussioni.

Una vera banda, che si ispira alle benemerite bande dei nostri paesi, costituita però come  banda itinerante, che si esibisce nelle strade e nelle piazze, connotata dal carretto multicolore che la accompagna. “La più sgangherata e commovente banda del pianeta. Un incredibile mix di musica, follia, umanità amicizia. Musica per le strade, suonata per divertirsi e divertire. Una musica che fa bene, e soprattutto un gruppo di amici senza pari” (Luca Serrapiglio). “

Non facciamoci ingannare da questo ironico understatement, volto a minimizzare e attenuare l’alto livello delle proprie esibizioni. In realtà i membri della Bandarotta Fraudolenta sono musicisti eccellenti, che hanno raggiunto una compattezza e un’omogeneità rare (e difficili), mediante  un lavoro profondo e intenso. Quante prove, quante variazioni per scegliere e decidere.  Anche quando fingono l’ improvvisazione e la spontaneità,  si comprende la fatica, ventennale appunto, che vi sottostà, cominciando dal substrato della scelta consapevole di quale musica offrire e come offrirla. Il risultato è l’apologia umana (diretta al popolo) e divina (per la qualità) della incredibile e inattesa sonorità prodotta dai quattro percussionisti e dai sette (sette!) ottoni. Lo spettacolo è stato preparato con cura, dalla scaletta dei brani, alla modalità dell’esecuzione, sempre eguale e sempre diversa.

 Diretti in modo invisibile e appena avvertito da un musicista poliedrico versatile e appassionato, Giorgio Penotti,  tutti, ciascuno nel proprio ruolo e col proprio strumento, sono bravi, affiatati: lo si vede nell’alternarsi dello strumento protagonista nel medesimo pezzo, negli ingressi e nelle uscite, nei crescendo e diminuendo acustici, con variazioni inattese dei timbri, che arricchiscono il Leitmotiv del brano prescelto.

Si definiscono artisti di strada, e tali sono: all’inizio un filmato li mostra,  20 anni più giovani nelle vie e nelle piazze, vestiti da clown, che suonano e ballano, coinvolgono gli spettatori, attoniti, e poi conquistati dalla loro allegra frenesia.Il repertorio spazia dalla canzone popolare alla musica folk, passando per brani balcanici, klezmer, rock, con  qualche parodia di grandi classici.

La sala era piena di spettatori entusiasti, di tutte le età, dagli anziani  ai bambini. La loro forza è l’allegria trasmessa al pubblico, contagiosa, dapprima per osmosi, che diventa subito partecipazione attiva, con applausi, voci di consenso, battito di mani ritmato.  Alcune ragazze e donne, spinte dall’irresistibile ritmo frenetico, si sono graziosamente messe a ballare.

L’amore per la musica e la volontà di donarla alla gente si percepiscono immediatamente. Il pubblico avverte l’empatia, che dall’interno della Banda vola  nella sala, posandosi su tutti gli spettatori, conquistati dalla travolgente simpatia, di questi 11 musicisti scanzonati  ilari  ironici, e ammira la loro passione e serietà.

 

 

 

 

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