La “paghetta di stato” dell’onorevole Meloni

La paghetta di stato.

E’ a tutti noto che la produttiva e creativa (ironia) onorevole Meloni riceve una paghetta di stato di 15 mila euro al mese (in buona compagnia con le altre zucche vuote ignoranti, inutili e incompetenti della politica italiana, le famose tre i). Alla zucca vuota di Halloween di sua Maestade non sta però bene che, chi ha dei problemi o non trova lavoro, e oggi purtroppo sono tanti, se fa richiesta e ha i requisiti (di essere molto povero) prenda in media la misera cifra di 500 euro di reddito di cittadinanza. Una misura che peraltro il governo guidato dall’animale mitologico ha già provveduto, di fatto, a smantellare trasformandola in una forma di “mini-jobs” alla tedesca, con la firma dell’imbelle ministro Orlando (lui è la quarta i, anzi la iota, altro miracolato detentore a vita di lauta paghetta di stato) al fine di costringere chi prende il misero contributo ad accettare contratti di lavoro trimestrali sottopagati e in somministrazione, quello che al momento passa il convento del mitico “mercato del lavoro” pena la cancellazione del contributo assistenziale. Ancora però non basta all’onorevole Meloni, che oltre a riscuotere tronfia e da totale impunita (come dicono a Roma) la sua decisamente eccedente paghetta di stato ci tiene a umiliare continuamente in televisione i poveracci con questo slogan violento e offensivo contro i poveri cristi che, per larga parte, salvo pochi profittatori che vengono strumentalizzati e strombazzati al fine di smantellare le misure di protezione sociale, sono brave persone che vorrebbero solo avere un lavoro dignitoso. Ma per fortuna che lei è “contro la violenza ideologica della sinistra” – lo scrive nella sua illuminante fatica letteraria “Io sono Giorgia”.

Cinico Web – il 4 novembre 2021

 

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