L’astuto Fiorentino

Il pensiero che mi attraversa a caldo la mente è che l’astuto Fiorentino avesse previsto tutto… o che già sapesse.

Sul più bello, a carte scompigliate, ha preso l’aereo per andarsene a respirare aria esotica dai Sauditi , assai ben retribuita in realtà, per evadere da trattative che già sapeva decotte.

Al ritorno, dopo aver tenuto tutti sulla corda, ha mantenuto ciò che già aveva in mente inducendo il povero Fico a recarsi a mani vuote dal Presidente il quale, con tempestività, aveva pronto l’incarico a Draghi che ha accettato con riserva. Vedremo.

A conferma delle mie supposizioni tutto si evolve nell’arco delle 24 ore e stamane, dopo un’assenza prolungata di mesi, “La 7” ha dedicato una lunga intervista alla Boschi nell’orario di massimo ascolto, resuscitandola dall’ oblio. Un altro segnale?

Il bailamme di esodi, nuove formazioni, ricatti e rivendicazioni ha presentato un quadro sconfortante della nostra classe politica, talvolta improvvisata o navigata come chi, traslocando da una parte all’altra, magari cambiando nome, rimane la stessa mantenendo un posto basta che sia.

(Chiamatemi pure qualunquista che me lo dico da sola).

A questo punto ai duri e puri dico che spero in un governo Draghi e in un salto di qualità. Rispetto a ciò che si è visto finora potrà mettere al servizio del Paese la sua competenza, unita alla figura rigorosa e composta, restituendoci un po’ di credibilità a livello internazionale. E chissà se saprà tenere a bada il Fiorentino, guardandosi dal suo pungiglione al poco più del due per cento, che alcuni definiscono democrazia, e col quale può creare sfracello. Intravedo una sua resurrezione.

Qualche altra nube si profila all’orizzonte dal versante Cinque Stelle in fermento, a partire dal suo Vate, e con una preoccupante maggioranza parlamentare.

La Storia si ripete: gli Italiani hanno bisogno di un Capo che li guidi, un vizio antico tragicamente emulato da altri, nel quale riporre fiducia “innamorandosi” come meretrici, salvo poi rassegnarsi in fretta all’addio alla ricerca di un nuovo amante.

Così Conte, tanto amato dagli Italiani, si accanirà come l’amante respinto o si rassegnerà?

Ciò che si scrive oggi è materiale in scadenza.

Marina Elettra Maranetto

(3/2/2021)

2 Commenti

  1. Dobbiamo smettere di esaltare l’astuzia in politica, produce solo danni. Purtroppo noi persone normali, inguaribili ingenui, spesso ci caschiamo e facciamo si che l’astuzia porti profitto ai furbastri, a nostro detrimento. Gli antichi romani della “fides” avevano fatto addirittura una divinità, e perfino, come anche i greci, osservavano regole nel fare la guerra ai vicini. Chiamiamola “fides”, “affidabilità”, “capitale sociale” come sociologi ed economisti, è indispensabile che resti un valore per evitare che una società si sfasci. Ergo fino a quando tollereremo gli “astuti” non potremo avere una società sana. Liberarsi del “renzismo” è fondamentale per la sopravvivenza di una società con almeno una parvenza di democrazia. Chissà come Catone adatterebbe la sua famosa frase «Carthago delenda est” per salvare “questa” Repubblica.
    Nicola P.

    • Commento impeccabile.
      L’astuzia incanta lo sprovveduto… dotato di “onesta ingenuità”.
      Distinguo tra astuto e furbo, che ha un accezione negativa, volgare: fa presa sulle menti deboli che lo eleggono a modello.
      mai dimenticare che l’ignoranza non possiede memoria.
      marina elettra

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