Licenziato in provincia di Vercelli rappresentante dei lavoratori per avere chiesto maggiore sicurezza sul posto di lavoro.

Pubblichiamo i comunicati dell'On Fratoianni e del Consigliere regionale Grimaldi di LeU

Comunicato stampa

  1. Nicola Fratoianni (Liberi e Uguali):

Operaio licenziato a Vercelli per avere chiesto maggiore sicurezza sul posto di lavoro.

Il caso in Parlamento, interrogazione al governo.

Pronti a sostegno per  azione legale

Il Primo Maggio tutti a stracciarsi le vesti per la strage quotidiana di morti, poi condizioni di lavoro da ‘800

 

“Clima da fine ‘800. Il responsabile della sicurezza sul lavoro nell’azienda Sacal Alluminio di Carisio, in provincia di Vercelli, qualche giorno fa ha denunciato le scarse misure di sicurezza, a seguito di un incidente e ora  l’azienda per tutta risposta lo licenzia.

Non è più nemmeno possibile chiedere sicurezza per sé e per i propri colleghi?”

Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali.

“Il Primo Maggio tutti a stracciarsi le vesti per la vera e propria strage quotidiana – prosegue il leader di SI – poi nei giorni successivi si continua a morire, e i lavoratori sono sottoposti a un clima da fine ‘800 in cui sei obbligato a rispondere al padrone del vapore oppure  ridotto al silenzio.”

“Adesso Liberi Uguali porterà il caso in Parlamento, presenteremo un’interrogazione al governo in cui chiederemo provvedimenti urgenti nei confronti di questa azienda.

All’operaio licenziato – conclude Fratoianni – la nostra vicinanza, ma sappiamo che questa non è sufficiente: c’è anche  la nostra  disponibilità per qualunque iniziativa, anche legale. Noi ci siamo.”

 

Comunicato stampa

 

Licenziamento alla Sacal Alluminio di Carisio.

Grimaldi (Leu): la Regione Piemonte e il Ministero chiedano all’azienda l’immediato ritiro del licenziamento.

Alex Villarboito era responsabile dei lavoratori per la sicurezza nell’azienda metallurgica Sacal Alluminio di Carisio, nel Vercellese. La sicurezza però non era garantita.

Il sindacalista nelle scorse settimane prima ha raccontato ai giornali alcuni particolari su un gravissimo infortunio avvenuto poche settimane fa nella fonderia, quindi ha indetto uno sciopero, per chiedere all’azienda di intervenire e sanare le criticità legate alla sicurezza sul luogo di lavoro.

In sostanza Alex stava svolgendo il suo compito, ma l’azienda l’ha licenziato.

”In questo Paese – dichiara Marco Grimaldi – sono ancora vere due cose. La prima: con nuove o vecchie formule, i licenziamenti disciplinari continuano a colpire chi protesta e chi chiede condizioni dignitose nei luoghi di lavoro; la seconda: si muore ancora di lavoro e molte aziende, invece di garantire sicurezza, puniscono chi lo denuncia.

Il 2017 si è chiuso con 1350 morti bianche e le 151 del 2018 sono già un record:  non si può parlare di fatalità, è chiaro che in troppi luoghi di lavoro norme di sicurezza e tutele non vengono garantite.

Abbiamo appena depositato un Question Time in Consiglio Regionale e un’interrogazione urgente in Parlamento – conclude Grimaldi – perché le istituzioni chiedano univocamente l’immediato ritiro del licenziamento”.

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