Nessuna base italiana per la guerra. L’Italia si schieri con Corbyn

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del PRC di Alessandria

Comunicato stampa

 

“Quanto diffuso dalle agenzie di tutto il mondo in queste ore deve attivare una immediata mobilitazione. Stati Uniti e Russia sono sul punto di affrontarsi, la vittima continua a essere il popolo siriano. L’attacco preannunciato da Trump è illegale e in violazione della Carta delle Nazioni Unite.

Come scritto chiaramente nella nostra #Costituzione, “l’Italia ripudia la guerra”. Il Presidente della Repubblica e il governo italiano hanno il dovere di esprimersi in tutte le sedi a favore del rispetto del diritto internazionale, contro la pericolosissima escalation militare minacciata da Trump, Marcon e May. E, soprattutto, hanno il dovere di dire no all’uso delle basi italiane per la guerra. Non si tratta di una decisione di ordinaria amministrazione. E’ doveroso che si riuniscano immediatamente le Camere.

Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna sono abituati a fare del terrorismo presentandolo come azioni di polizia internazionale.

Come ha dichiarato coraggiosamente il leader laburista britannico Jeremy #Corbyn, non vi sono prove dell’uso da parte di Assad di armi chimiche. Questo non ci fa certo dimenticare le responsabilità del regime nelle sofferenze del popolo siriano. Ma la storia recente ci insegna che troppo spesso sono state usate autentiche balle da parte dei governi statunitensi e occidentali per giustificare le proprie guerre di aggressione e di rapina.

Le mobilitazioni telecomandate e selettive dell’indignazione mediatica a favore degli interventi militari occidentali puzzano di mentalità colonialista e imperialista, come le bombe che ne seguono. Quanta distruzione e quanti morti sono stati provocati in Iraq, in Libia, in Afghanistan in nome delle “guerre umanitarie” ?

Le motivazioni “umanitarie” stridono con il silenzio complice di fronte al massacro di Palestinesi, Curdi, Yemeniti ed alle mega-vendite di armi (anche italiane) a regimi reazionari dell’area.

Non possiamo restare silenti e rassegnati. Rifondazione Comunista propone a tutte le forze sociali e politiche che vogliono vedere applicato l’art. 11 della nostra Costituzione di alzare la voce in una mobilitazione per dire no alla guerra”.

Maurizio Acerbo Segretario PRC

12 aprile 2018

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