Una nuova sanità alessandrina è possibile. Il treno passa. Che si fa?

COMUNICATO STAMPA – PARTITO DEMOCRATICO PROVINCIA DI ALESSANDRIA

La sanità pubblica va difesa.

Quella alessandrina sta per perdere ancora una volta il treno del nuovo ospedale.

L’opportunità di realizzare il nuovo ospedale di Alessandria può concretizzarsi grazie al Meccanismo Europeo di Stabilità dedicato alla Sanità italiana. Ma prima di tutto bisogna crederci. Ci credono gli amministratori di Alessandria?

Sul futuro del Sistema Sanitario Nazionale ascoltiamo il dibattito nazionale. Al tempo del Covid-19 in molti pensano, tra questi anche alcuni esponenti del nostro Partito, che alla Sanità pubblica servano più soldi e il superamento della programmazione regionale. Il problema ci pare molto più complesso e le soluzioni non appaiono semplici così come vengono raccontate.

Il Sistema Sanitario Nazionale non va difeso solo con una maggiore quantità di risorse, ma tenendo sotto controllo con rigore i costi per evitare sprechi e inefficienze. In particolare la Sanità Pubblica non va difesa con una sensazionalistica idea di centralizzazione vagamente anti regionalista, ma con assunzioni di operatori sanitari dove servono, con un governo dell’approvvigionamento dei farmaci e dei dispositivi medici, con politiche sull’appropriatezza farmaceutica e diagnostica. Le logiche del mercato non sono sempre sconvenienti e il talento va premiato ma il Sistema Sanitario Nazionale Pubblico può essere difeso se si ha un obiettivo che viene prima di tutti gli altri e cioè che le politiche per la salute non sono uno spazio per il profitto e per le carriere ma sono la stella polare dell’uguaglianza.

In questo spazio va inserita anche la scelta di un nuovo ospedale in provincia di Alessandria che può essere realizzato con diverse opportunità finanziarie, l’ultima in ordine di tempo potrebbe essere il Meccanismo Europeo di Stabilità dedicato alla Sanità italiana. Ma in provincia di Alessandria nel nuovo ospedale sono in pochi a crederci, e i primi a non crederci sono gli amministratori comunali del capoluogo che non hanno idea dell’importanza di questa nuova infrastruttura sanitaria, non se ne occupano, non formalizzano l’apertura di un confronto istituzionale, dimostrando così, se ancora ce ne fosse bisogno, la loro totale inadeguatezza politica.
Obiettivo della nostra posizione non vuole essere una critica ma lo stimolo ad affrontare in tempi non brevi ma brevissimi un tema che coinvolge l’intera provincia e può vedere interessate anche altre strutture.

I vantaggi di gestione di un nuovo ospedale costruito con crismi moderni anche dal punto di vista energetico può rappresentare un futuro notevole risparmio di risorse e un minor impatto ambientale. A ciò si aggiunga anche la possibilità di un approccio e gestione delle patologie più appropriato.

Indispensabile anche l’obiettivo di un potenziamento delle attività territoriali non disgiunto ma anzi collegato alla sanità ospedaliera.

Tutto ciò è difficilmente realizzabile se non si procede alla creazione di un’unica azienda provinciale in cui gli ospedali possono essere messi realmente in rete con compiti differenziati tra hub e spook e con collegamenti con il territorio. Il tempo stringe. Forse nei prossimi mesi avremo la possibilità con le risorse europee di modernizzare il nostro sistema sanitario che rimane ancora tra i migliori del mondo negli obiettivi ma purtroppo stenta a modernizzarsi nell’organizzazione.

Pietro Gazzaniga (Commissario provinciale PD)

Domenico Ravetti (Consigliere regionale PD)

Corrado Tagliabue (Capogruppo di opposizione Consiglio Provinciale Alessandria)

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