Nuova vita alla “Vetrinetta di Nullo”

Il civis Gioacchino (Nuccio) Lodato, nostro affezionato e qualificato redattore, ci aveva proposto – qualche tempo fa – una “vetrinetta” tutta particolare con un titolo riconducibile con facilità a lui stesso  (Nullo). Ci inserimmo qualche suo piacevole lavoro e da allora ha arricchito il nostro palinsesto e, di sicuro, riceverà ancora molti  contributi (suoi come di altri).  Per migliorarlo , consapevoli del fatto che un angolino di osservazione tutto nuovo, libero, illuminato da sprazzi di creatività e da scintille di vita, proviamo a farne qualcosa di differente ma, sostanzialmente, collegato all’idea originale: mettere in luce i fattori poco considerati, i piccoli dettagli della vita, cio’ che ci rende migliori.

Non Una Luce Lasciata Oscura , perciò, riprende spirito e “chiarore” della proposta primigenia, con una attenzione particolare agli sprazzi di luce, a volte poco visibili, spesso inattesi, con cui ci capita di intrecciare i nostri fili di vita….

Ma esistono ancora “sprazzi di luce” che ci colpiscono, che ci fanno ragionare? Se pensiamo a come siamo messi a livello nazionale, con un governo che non c’è più, con una guerra per bande (pseudo-politiche) che sta già traguardando il post prossime elezioni, ci scappa la voglia di guardarci intorno. Ma a volte i miracoli accadono.

Questa luce positiva si è notata distintamente nello sguardo entusiasta del nostro pallavolista italiano (ex cubano) Juantorena, esattamente in contemporanea con la sua “schiacciata”, quella del KappaO finale alla squadra serba di pallavolo, nelle preliminari (vinte) per l’accesso alle Olimpiadi di Tokio. I fatti sono di ieri, quindi freschissimi.

Uno sguardo tenero e al tempo stesso pieno, sicuro, felice, consapevole di aver portato – tramite uno spettacolo sportivo – entusiasmo e felicità a migliaia di spettatori e – indirettamente –  milioni di italiani. Italiani? Beh… nello sport vi è un nazionalismo di fondo duro da contrastare e, forse, è giusto che sia così. Una forma di identificazione, di spirito di gruppo, di partecipazione collettiva che ci fa sentire meglio, che ci affratella ed unisce.

Juantorena è di destra o di sinistra? E’ nato in epoca sostanzialmente castrista (ha 34 anni) e di sicuro ha una sua idea di com’è la società cubana. Ma nessuno, o quasi, glielo chiede e lui si guarda bene dal discutere di politica, romperebbe l’incantesimo. Anche se proprio lui, come Giannelli, Zaytchev, Nelli ecc. sa bene come vivere una partita in modo pulito, con educazione e rispetto (una partita “di sinistra”?), oppure in modo forzato e distorto. L’ammissione di un fallo su una azione non chiara nemmeno per gli arbitri, il saper rispondere alle provocazioni – di avversari e pubblico –  con l’ironia o col silenzio, sono buoni indizi di un percorso mentale già avviato. La capacità di vincere senza disprezzare gli altri oppure di perdere senza cercare scuse o giustificazioni, ne sono altre chiare tracce. In fondo, quello che si vuole, è un gioco pulito, condotto in modo rispettoso e onorevole. Forse (e tutti i milioni di spettatori se lo chiedono) forse non inquinato dal mercato delle scommesse o dalle pastette più incredibili, anche se – ormai  – tutti gli sport sono intaccati dal tarlo della truffa. Il pubblico, i milioni che desiderano vedere una partita in santa pace, che a volte riescono ad essere al palazzetto a diretto contatto con i loro beniamini, pero’, non lo vogliono sapere. Vogliono vivere fino in fondo l’esperienza, bearsi degli “sprazzi di luce” dei propri beniamini, evitando grane, almeno nei momenti di relax. Una contraddizione? Certamente. Ma tutta la vita è fatta di contraddizioni.

D’altra parte stiamo parlando di professionisti dello spettacolo, di persone che, anche in ambiti sportivi “secondari” come la pallavolo, guadagnano – a volte – anche milioni di euro. Ma “lo sprazzo di luce” resta, come la consapevolezza – confermata in mille interviste – di essere dei privilegiati e di vivere questi momenti di felicità con ancora più spontaneità e piacere. Prima proprio personale, poi per il pubblico.

Ecco… il nuovo “Nullo” sarà un po’ anche questo: l’occasione per ragionare su eventi sportivi o su vernissage artistici o musicali o teatrali ecc. con la capacità di viverli nel modo più  diretto e coinvolgente, ma anche con la consapevolezza di quel c’è dietro (in termini strutturali ed economici) e “prima” in quanto a preparazione ed uso di strumenti o artifizi adeguati. Come per la contemplazione di una gemma…. bella, perfettamente sfaccettata, brillante, preziosa, oggetto di invidia e desiderio ma destinata irrimediabilmente a perpetuare l’inganno che si porta dietro. Anche lì c’è una luce che ci tocca, nel profondo, che è giusto ammirare, apprezzare ed esaltare…ma che bisogna sempre saper relativizzare. Pena il consumismo più becero o. peggio, l’incapacità a vivere al di fuori di paradisi effimeri ed artificiali.

Prossimamente utilizzerò anch’io la “Vetrinetta di Nullo” per spiegarvi, da spettatore diretto, cosa vidi, cosa mi colpì, cosa mi fece ragionare durante e dopo la partita di calcio fra i “grigi” dell’Alessandria U.S. e il Monza (di Berlusconi), non più di una decina di giorni fa. Bella esperienza di vita sociale e di “tuffo nel reale” che spero possa riguardare anche altri cives. Al di là del risultato, ho visto molti sguardi interessanti, molti sprazzi di luce e intenzioni di far bene, molte modalità di vita e di socialità che mi incuriosiscono e mi portano a contatto di mondi nuovi. D’altra parte uno “spettacolo”, di qualsiasi tipo sia, deve prima di tutto essere una esperienza, (com)partecipazione, sentimento…pathos. Ma è meglio , per il momento, fermarsi qui.

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