Ecco il comunicato congiunto al termine della riunione tra delegazioni PD e Verdi (precedente alla tornata elettorale di marzo, ma sempre attuale). Segnali di vita che rischiano di essere tardivi con un patrimonio (quello famoso dell’oltre 40 per cento delle Europee) ormai completamente eroso. Ci sarebbe piaciuto che queste tematiche “forti”, riguardanti le emissioni eccessive, i sistemi di produzione industriale e agricola, fossero state maggiormente presenti nei governi di centrosinistra (e “tecnici”) precedenti. Così non è stato. Così oggi ci troviamo di fronte ad impegni programmatici per le prossime elezioni che rischiano di essere solo annunci . Come fare per dimostrare che si è seri e non si scherza? Semplice: in tutti questi ambiti “green” il cosiddetto governo giallo-verde (nero) è fermo e si limita alla ordinaria amministrazione. Per cui c’è un’autostrada in cui immettersi a tutta velocità, in cui raccogliere le forze migliori dell’ecologismo e della tradizione democratica e riformista. Gli strumenti sono sia parlamentari sia di presenza nelle multiformi occasioni di impegno della “società civile”. Vedremo se seguiranno fatti concreti.
Ecco il testo: Matteo Renzi ed Ettore Rosato e una delegazione dei Verdi composta da Angelo Bonelli, Luana Zanella e Gianluca Carrabs si sono incontrati per avviare un confronto programmatico, nel quadro della costruzione di una coalizione in vista delle prossime elezioni politiche.
2) Un programma e un calendario verso la rottamazione del motore a scoppio, così come indicato dalla risoluzione del Senato approvata dalla commissione ambiente ed un programma capillare per la collocazione di colonnine elettriche.
3) Un piano e adeguate risorse per opere pubbliche legate al trasporto pubblico e alla mobilità sostenibile e ciclabile.
4) La valorizzazione dell’agricoltura biologica e biodinamica e l’introduzione di una legge sui reati agroalimentari ; la sicurezza alimentare deve anche essere garantita attraverso una progressiva riduzione dell’uso dei pesticidi, seguendo il percorso iniziato con il blocco dell’uso del Glifosato annunciato dal ministro Martina.
5) l’Italia ha bisogno di una legge che blocchi il consumo del suolo a partire dalle aree costiere, di una legge che renda più incisivo il contrasto all’abusivismo edilizio e prioritaria la messa in sicurezza dal rischio sismico e idrogeologico del nostro territorio.
6) L’ investimento nell’economia circolare anche attraverso una fiscalità agevolata per le imprese che recuperano materia per reintrodurla in nuovi cicli produttivi e di utilizzo.
7) la difesa della biodiversità, anche istituendo nuovi parchi e prevedendo risorse adeguate per la loro gestione ; la definizione di una legislazione sempre più avanzata per garantire i diritti degli animali. Attuazione del programma quadro delle foreste (PQSF ) e rafforzare strategia nazionale delle aree interne.
Si è inoltre discusso della vicenda Ilva di Taranto sulla quale le posizioni rimangono distanti. Si è però convenuto sulla necessità di affrontare rapidamente il tema dell’eliminazione della norma sulla non responsabilità penale e civile garantita agli attuali acquirenti in caso di violazione della legislazione ambientale e sanitaria per affermare il principio che la legge è uguale per tutti.
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