Più vigili, meno paletti?

Qualche tempo fa, per un po’ di giorni, si sono visti in giro vigili, probabilmente neoassunti, mentre facevano multe e si potevano vedere in giro macchine in divieto con la contravvenzione. Confesso di aver commentato con un amico: era ora!

Ultimamente ho l’impressione, pur con la speranza di sbagliarmi, che questa attività di controllo si sia ridotta.

Alcune considerazioni sul mancato rispetto dei divieti di sosta e sulla necessità che chi di dovere li faccia rispettare sono indispensabili.

Senza voler criminalizzare tutti i quelli che non rispettano i divieti di sosta, che potrebbero anche essere frutto di errori, occorre notare che ci sono quelli che hanno l’abitudine di parcheggiare in divieto, in doppia fila, in corrispondenza di passi carrai, ecc. Non si può negare che queste tipologie di mancanza di rispetto delle regole equivalgano a mancanza di rispetto del prossimo, e che chi ha l’abitudine a questi comportamenti non possa essere considerato un buon cittadino.

Più o meno consciamente ciascuno di noi si rende conto che stanno venendo meno le regole di convivenza civile necessarie per permettere a una comunità di sopravvivere. Senza il rispetto delle regole, o anche soltanto di buone maniere, una società può disgregarsi.

Sono convinto che anche il vigile che fa le multe alle auto che non rispettano le regole, chi controlla i biglietti sui mezzi di trasporto, abbiano una funzione educativa, diversa, ma non meno importante di quella degli insegnanti[1], impartendo una sorta di “lezioni di educazione civica”.

A queste considerazioni etiche si possono aggiungere valutazioni di tipo economico ed estetico.

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Alla fine della settimana scorsa il Comune ha provveduto ad effettuare un ennesima sistemazione delle lastre del marciapiede di via Verona. I lavori di sistemazione sono necessari non solo nel punto di intervento, ma anche in molti altri tratti della via.

Tra le analisi da farsi da parte degli Amministratori non rientra solo la valutazione degli interventi più urgenti ma anche, o soprattutto, di capire cosa fare per evitare il ripetersi dei danni ai marciapiedi.

Diversi anni fa avevo fatto, in due occasioni, alcune riflessioni sui guasti prodotti ai marciapiedi, di via Verona e della citta, dalla sosta selvaggia delle auto che, ingombrando parte della sede stradale, costringono le auto in transito a passare sui marciapiedi stessi danneggiandoli (vedi articoli[2]).

Le riparazione dei danni prodotti dalla sosta selvaggia sono necessari, ma non sarebbe più opportuno che le entrate per coprirne i costi provenissero dall’aumento delle contravvenzioni anziché dall’aumento dell’addizionale comunale IRPEF?

Qualche considerazione va fatta anche sui paletti/dissuasori che già da molti anni, ma anche recentemente, sono entrati a far parte dell’arredo urbano. Oltre a causare disagi, sono indubbiamente brutti. Costa la loro istallazione, ma costa anche la loro manutenzione/sostituzione (in alcune tipologie di paletti le viti che li ancorano alle lastre dei marciapiedi sono quasi completamente svitate).

Forse controlli più incisivi potrebbero rendere superflui i paletti che, detto per inciso, non sempre impediscono che ci siano auto parcheggiate anche dove ci sono dissuasori.

Le normative attuali rendono complicati gli accertamenti delle infrazioni al traffico, ma tra i compiti dei politici rientra anche quello di modificare le norme che si ritengono inefficienti. Gli Amministratori locali non possono cambiare le leggi ma potrebbero farsi promotori, di concerto con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani di modifiche alle modalità con cui si possono accertare le violazioni al codice della strada. Certo esistono forze politiche che invece promuovono condoni/rottamazioni di multe interventi, che si potrebbero interpretare come lezioni di “diseducazione” civica; fortunatamente le forze che sostengono l’attuale amministrazione sembrano avere altri orientamenti e potrebbero promuovere modifiche di legge che rendano più efficienti ed efficaci i controlli sul rispetto delle norme tutte.

I problemi dovuti al mancato rispetto delle regole non dipendono solo dalle trasgressioni al codice stradale. Basta camminare per la città (percorrere una delle strade delle periferie) per vedere che esiste anche il problema dell’abbandono dei rifiuti o che esistono commercianti che invadono i marciapiedi antistanti i negozi costringendo chi passa a scendere dal marciapiede; si spera che ci sia almeno un controllo sulle rispetto delle regole sanitarie.

Il timore è che “la politica come professione” (equivocando un po’ Weber) spinga, chi la pratica, a puntare unicamente sul procacciarsi i voti, con comportamenti che premiano chi riesce ad allettare di più gli elettori compiacendoli, anche a detrimento dei meccanismi di relazioni sociali che permettono ad una comunità di sopravvivere e prosperare. Questa prospettiva, concretamente pessimistica, non è purtroppo utopica. Le responsabilità dei danni prodotti da questa “politique politicienne” ricade non solo sui “politicanti” ma altrettanto su quei cittadini che per ingenuità o, più probabilmente, per interesse personale li supportano. Gli uni e gli altri non sono i migliori concittadini possibili.

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  1. https://www.cittafutura.al.it/sito/opinioni-personali/
  2. https://www.cittafutura.al.it/sito/parcheggio-selvaggio-strade-dissestate/https://www.cittafutura.al.it/sito/parcheggio-selvaggio-strade-dissestate-ii/

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