Ricordando Carl Gustav Jung a 57 anni dalla morte

Il 6 giugno del 1961 moriva Carl Gustav Jung.

Voglio con voi ricordare un Uomo che ha saputo sostare nel precipizio, aiutando noi tutti a dare “senso” a quel che senso sembra non avere.

Una cosa, anche se accaduta una sola volta è esistita, esiste e esisterà.

La Realtà è pluralista, la Verità non è univoca, la Vita ha un significato ogni volta da evocare, da trovare, da custodire.

Jung è un risvegliatore d’Anima e in questo giorno lo riporto al cuore con l’Amore che mi ha insegnato a “muovere”.

Queste le sue parole ne: Sogni, ricordi, riflessioni “.

“La vita mi ha sempre fatto pensare a una pianta che vive del suo rizoma: la sua vera vita è invisibile, nascosta nel rizoma. Ciò che appare alla superficie della terra dura solo un’estate e poi appassisce, apparizione effimera. Quando riflettiamo sull’incessante sorgere e decadere della vita e della civiltà, non possiamo sottrarci a un’impressione di assoluta nullità: ma io non ho mai perduto il senso che qualcosa vive e dura oltre questo eterno fluire. Quello che noi vediamo è il fiore, che passa: ma il rizoma perdura.”

 

patrizia gioia

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