Storie di guerra

ALESSANDRIA guida e foto della citta'

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Resoconto delle principali battaglie combattute dagli alessandrini sulle porte di casa in più di 850 anni di vita (compresa la battaglia di Marengo con gli austriaci, Napoleone e la famosa morte di Desaix)

 

  • Giancarlo Patrucco  – Clemente Accornero

 

Le guerre del galletto

Ecco quelle che possiamo chiamare le battaglie dei galletti. Fra i tanti mugugni e i tanti dispetti, tra Alessandria e Casale, due sono le battaglie che più fanno la differenza.

 

La prima è la storia del galletto rubato ai casalesi

di Piero Archenti 

Una storia, quella del galletto strappato ai casalesi  nel 1215, attualmente poco nota nella sua interezza alla maggior parte degli alessandrini. Insomma, un particolare che ormai si perde nella notte dei tempi che ci ricorda appunto che furono gli alessandrini a muovere guerra ai casalesi i quali, a loro volta, circa duecento anni dopo, con Facino Cane, nel 1403, si ripresero, con gli interessi, secondo le cronache della epoca quanto fu loro sottratto duecento anni prima.

Ma, andiamo per ordine: nel 1215 gli Alessandrini, alleati con il conte Tommaso di Savoia, i milanesi, i Vercellesi e i Tortonesi dopo aver cinto di assedio Casale che sotto il dominio dei Marchesi del Monferrato, riescono ad espugnarla il 2 agosto. Il saccheggio e le violenze sono senza limiti e molti abitanti vengono trucidati, le donne violentate, oltre a rubare in Cattedrale i corpi dei Santi Evasio, Natale e Proietto, che restituiranno in occasione di uno degli infiniti accordi stipulati con animo di violarli.

Si impossessano inoltre di un galletto e di un angelo di ottone che era erano sulle torri della cattedrale di Santa Maria Assunta fissandole sulle guglie, come trofeo, della cattedrale di San Pietro, in Alessandria, dove vi rimangono sino abbattimento sotto il governo napoleonico del 1803.

Dove sia finito quell’angelo non si sa, è possibile che sia andato ad adornare la casa di qualche amante delle memorie del passato, facendo una fine migliore delle catene tolte dagli alessandrini nel 1282 al ponte dei pavesi che, poste nella cappella di Santa Croce in duomo, secondo quanto racconta Schiavina, vennero da un sacrestano ai suoi tempi adoperate per attrezzare il camino. Il galletto recuperato – una copia, mentre un originale è custodito presso il museo civico.) è ancora fissata sulla basa di ferro e lamiera che sovrasta un orologio a tre quadranti posto sul punto maggiormente elevato del palazzo comunale di Alessandria.

http://www.summagallicana.it/Emblemata/Griffes/Galletto_Alessandria/01_Galletto_Alessandria_foto_Renato.JPG

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