Terzo valico: la priorità devono essere i lavoratori

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa pervenuto dal gruppo LeU della Regione Piemonte

Valter Ottria LeU in commissione regionale: “Blocco o meno del terzo valico la priorità devono essere il lavoro e i lavoratori a cominciare dai 400 che rischiano di perdere il lavoro da subito e dai 1200 che non verrebbero più assunti in caso di blocco dell’opera come pensa una parte del Governo”

“Il Consiglio regionale si preoccupi dei lavoratori e non delle sterili polemiche politiche sulle scelte del Governo nazionale” – a chiederlo è il consigliere di LeU Valter Ottria intervenendo questa mattina alla riunione delle commissioni congiunte trasporti e lavoro riunite per audire i sindacati degli edili in merito alla situazione del Terzo Valico e al possibile blocco dell’opera da parte del Governo.

Nell’incontro i sindacalisti hanno evidenziato come tale scelta avrebbe ripercussioni pesantissime sull’occupazione e sul territorio. Infatti se il blocco fosse confermato immediatamente perderebbero il lavoro oltre 400 persone e non si assumerebbero più le 1200 previste per i lotti successivi oltre che lasciare sul territorio, in gran parte alessandrino, una situazione territoriale gravemente compromessa.

“Premesso che non si è ancora capito se questo blocco sia ufficiale o meno e che, comunque la si pensi, è un dato di fatto che metà dell’opera è stata realizzata ed è presente sui nostri territori – ha affermato Ottria –  non possiamo non cogliere le preoccupazioni lanciate dai sindacati. Il Governo si preoccupi un po’ meno di fare annunci senza presentare poi atti concreti, magari efficaci e non da modificare continuamente (vedi Genova). Nell’ipotesi di blocco dell’opera e delle relative conseguenze occupazionali che questo produrrà, c’è bisogno che il governo nazionale per primo si ponga il problema di questi lavoratori e del loro futuro occupazionale”.

“Il Piemonte ha sicuramente un grosso problema di infrastrutture che poi si ripercuote quotidianamente sui cittadini piemontesi, basti pensare ai problemi che devono affrontare i pendolari tutti i giorni – prosegue Ottria – ma se non si vogliono le cosiddette “grandi opere” c’è bisogno che il Governo metta in campo altro come ad esempio un piano straordinario per la manutenzione del territorio che potrebbe anche dare delle risposte occupazionali. Il problema è che fino ad ora nulla di questo si è visto e il rischio che molti, piemontesi e non, rimangano senza lavoro è purtroppo assolutamente reale”.

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