Teste di Cardo

Le Teste di Cardo sono onnipresenti e non ascrivibili ad un’epoca storica. Si propagano indistintamente oltre i confini geografici, pertanto possiamo definirle pandemiche.

Si manifestano con più incisività nei momenti di crisi agendo con prontezza per ottenere visibilità. Facilitate dalla diffusione dei messaggi in tempo reale attraverso i vari siti Web, non hanno difficoltà ad aumentare la quota di consensi, organizzare manifestazioni a sostegno di teorie demenziali, raduni dove la violenza è protetta dall’anonimato ed è, per alcuni, l’unica motivazione ascrivibile. Antagonisti, Black BlocK, No Tav e pseudo Anarchici analfabeti del significato di un movimento che ha segnato la Storia, anche se basterebbe un minimo di curiosità intellettuale per cliccare sulla Treccani. E’ di pochi giorni fa l’aver piazzato una bomba carta e lanci di uova e vernice verde davanti alle sedi della Stampa e La Repubblica a Torino.

Teste di Cardo sono i nostalgici delle dittature di cui è testimone la Storia, i negazionisti, i fanatici religiosi, gli antisemiti con attitudini criminali, e Teste di Cardo sono i politici che di quell’ampia platea si servono per aumentare il consenso e magari conquistare il potere, come si evince dalla mappa di alcuni dei governi sparsi per il mondo.

Quando le Teste di Cardo incorrono in atti criminali di particolare gravità non possono più definirsi tali ma passano di categoria. Proprio nella giornata dedicata alla violenza sulle donne, endemica nel nostro paese, la cronaca segnala un omicidio ogni tre giorni compiuto dal compagno, stragi per lo più annunciate. Sembra quasi che l’attenzione riservata a questo fenomeno, sia un’incitazione e non un invito alla riflessione. Ricordo in proposito il periodo dell’acido gettato sul viso delle vittime, ora sotto tono,determinante nel verificarsi di una serie di atti scellerati cui non si poteva nemmeno attribuire la circostanza del degrado ambientale o culturale. Criminale è lo stupro anche nella forma di violenta costrizione al sesso domestico di cui meno si parla e si consuma in silenzio per una vita.

Il chiacchiericcio da Teste di Cardo è quello che ci accompagna ogni giorno, soprattutto ora che trascorriamo più tempo in casa e radio e televisione ci fanno da sottofondo: con tutti i problemi che abbiamo e che avremo, il pranzo di Natale e la chiusura delle piste da sci sembrano il perno delle nostre vite.

Ma abbiamo alle porte gli Austriaci… e gli Svizzeri, ragazzi: questi sì, sono da imitare, delle vere Teste di Cardo. I dati sui contagi li tengono chiusi nelle banche, le persone affollano le strade senza precauzioni (le riprese inquadravano Berna) e non faranno mancare le presenze nelle celebri località sciistiche come nulla fosse, ma si sa che i ricchi si ammalano di meno e guariscono prima degli altri. Un po’ di caustica soddisfazione mi viene dalla mia esperienza in quelle terre avendo un’ascendenza svizzera piemontese : mi sono annoiata da morire per il prevalere della mia parte palermitana. Se non è cambiato nulla alle cinque del pomeriggio nelle città si chiude tutto e fai fatica a far venire l’ora di cena dove in alcuni ristoranti respiri proprio aria da “collegio svizzero”. Tutto ordinato, perfetto, meno gli Svizzeri.

Da ultimo, per l’indignazione da farmi venire i capelli verdi, le Teste di Cardo che non sanno fare una selezione della classe dirigente, coprendoci di ridicolo come la vicenda della Calabria insegna e quelle che dimostrano una rara fantasia sperperando i nostri debiti nei “Bonus”. L’elenco è lungo ma alcuni sono intollerabili, dai bonus vacanze (di cui chi le può fare non ne ha bisogno e a chi le dovrebbe fare non servono) ai bonus regali, cento euro su una spesa di millecinquecento (se non erro), fino a quelli che mi infastidiscono di più, i bonus bicicletta e monopattini elettrici che attentando alla vita altrui sfrecciano sui marciapiedi e su strade affollate.

Prima o poi verrà la resa dei Conti.

Marina Elettra Maranetto

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