Torino: La vendita delle azioni IREN è miope e sbagliata

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’associazione ATTTAC di Torino

ATTAC – Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e l’Aiuto ai Cittadini

Comitato torinese – via Mantova 34 – 10153 Torino – www.attactorino.org

 

Comunicato stampa

A volte ritornano…

Dopo alcuni mesi il Consiglio Comunale si ritrova a deliberare sulla vendita di una quota, parziale, della propria partecipazione in IREN.

Quando la questione si pose nello scorso autunno le critiche furono numerose e puntuali:

–        le previsioni di incasso di allora erano errate (e di decine di  milioni);

–        i conseguenti rischi nascosti di annullamento di un residuo potere di controllo pubblico,  derivanti dalla diminuzione della quota di capitale, tenendo oltretutto conto della prevista trasformazione delle azioni di risparmio in azioni con pienezza di diritti di voto.

–        irragionevole affidamento sulle “virtù” del “voto maggiorato” in quanto quest’ultimo è utile sì per la lottizzazione degli amministratori (nella peggiore tradizione politica italiana), ma è assolutamente ininfluente per le scelte sia strategiche che contingenti della gestione economica.

–        insufficiente ricerca di fonti alternative per le necessità immediate.

La vera questione rimane l’ assenza di un coinvolgimento della cittadinanza nell’informazione sulle cause delle difficoltà finanziarie della città.

Non si può riprodurre, dopo pochi mesi, la stessa scelta sbagliata, senza aver dato corso alle iniziative previste dall’Ordine del Giorno n. 4 approvato il 13 febbraio 2017 dal Consiglio Comunale sulla Cassa depositi e Prestiti. Sono voti di Consiglieri comunali – non dichiarazioni di principio –  che rimangono lettera morta se non seguite da azioni concrete, intraprese anche insieme ad altri Comuni, indipendentemente dalle differenti rispettive maggioranze di governo.

Non si può accettare supinamente la logica del TINA (There Is No Alternative)  di tachteriana memoria  quando gli Enti Locali, che sono responsabili di meno del 3% del debito pubblico (circa € 70 miliardi su più di 2.100 miliardi), hanno subito il 95% dei tagli strutturali della spesa pubblica (€ 39 miliardi su 40).

Solo coinvolgendo la cittadinanza nella lotta contro questo scandalo si dimostra che qualcosa è veramente cambiato nell’amministrazione comunale.

Non solo nella politica, ma anche nell’amministrazione locale occorre talvolta avere coraggio.

 

Torino, 2 aprile 2018

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