Vincitori anche in terra d’Etruria

Arcidosso, Castel del Piano e, più su, Piancastagnaio, sono tre paesi, anzi – direi – tre ridenti centri collinari ( “paese” per quelle lande può suonare offensivo),  che ben conosco. Si parte dal mare Tirreno, o dalle zone di Saturnia oppure dalla valle del fiume Albegna e si va su… Gente ospitale, semplice, senza fronzoli. Un po’ come la “Pianese”  la loro squadra che, dopo una cavalcata degna di zebre di classe (infatti si chiamano “zebrette”) è arrivata in Serie C. Grandi aspettative, feste a non finire, intere vie dei suddetti “paesi” imbandierate a dovere ed una partenza razzo. Peccato che a raffreddare i bollenti spiriti toscani siano arrivati gli irsuti Grigi con tanto di cielo grigio d’ordinanza. Ci si aspettava una partenza scoppiettante delle “zebrette” e invece a far pressione – subito -sono stati i nostri. Due, tre occasioni nei primi venti minuti e un bel gol propiziato da Sartore. Poi realizzato da Eusepi che, ricordiamolo, proprio contro di  noi – con la maglia del Novara – prese in pieno il palo sbagliando  un rigore importante.  Il seguito è “arte” nel vero senso della parola. Resa ancora più eccelsa per il fatto che Casarini resta in panca e il mago Gazzi  si infortuna prima di cominciare la partita. Ma le linee tengono, magari stanno un po’ basse, a volte vacillano ma le funi tenute da Cosenza e Sulijc fanno il lavoro dovuto. Non si sbreccia nulla e passa poco. E quando passa ci pensa un Valentini anche oggi all’altezza. Parte dell’arte di saper dosare forze e premere quando è il momento è tutta dalla parte dell’allenatore. Ma questa volta voglio essere un pochino più con la squadra, con i suggerimenti e i richiami di un po’ tutti. Non solo dei più esperti nei confronti dei più giovani, ma di chi si trovava in necessità e veniva prontamente aiutato, oppure sapeva rispondere ad un cenno del capo. Senza fronzoli, come la terra toscana insegna.. Peccato che Sartore non abbia molto fiato, perché quando è stato in campo ha avuto peso, così come Sciacca, forse una scoperta per qualcuno…non per me. Li cito di proposito e chi li ha criticati sa il perché.  Soprattutto mi sono piaciuti “nell’insieme”, nella capacità di soffrire e provare a ripartire. Peccato che non si sia “chiusa prima” la partita…E’ vero. Ma non si può avere tutto e, comunque,  anche dalla terra d’Etruria – quella più profonda e vera – torniamo vincitori.

 

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