Noi
Terzo Valico: principi e convenienze.
Nicola Parodi
I documenti ufficiali relativi al terzo valico
sono molti e facilmente consultabili su Internet. Nella RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA al
progetto, del 2005
(pag 192 di 231 e seg.) si dice “Le
indicazioni contenute negli “Standard di sicurezza per nuove gallerie
ferroviarie” della nota RFI trasmessa a dicembre 2001, richiedono la
realizzazione di sezioni a doppia canna per gallerie di lunghezza superiore a 2 km, nonché la realizzazione
di collegamenti tra le due canne ogni 250 metri all’interno dei quali dovranno essere
previsti degli spazi opportunamente protetti che consentano di ricoverare
provvisoriamente i viaggiatori in attesa di trovare riparo, a seguito
dell’arresto della circolazione, nell’altra canna. Tuttavia, poiché nel caso della linea in esame è
prevista la realizzazione di una galleria di lunghezza 27 Km che quindi esula da
campo di applicazione delle “linee guida” succitate, è risultato necessario
definire, per quanto riguarda la sicurezza in galleria, degli standard
progettuali specifici.” Nel luglio 1997 una Commissione
composta da tecnici FS e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, a
conclusione dei lavori,ha emesso un documento “Linee guida per il miglioramento
della sicurezza nelle gallerie ferroviarie”. Il campo di validità del documento
è stato limitato alle gallerie di lunghezza compresa fra i 5 e i 20 km, rinviando a studi
specifici il caso di gallerie di maggiore lunghezza. Sembra logico ritenere che la Commissione abbia
assunto questo indirizzo pensando che per gallerie più lunghe fosse necessario
uno studio specifico per garantire un livello di sicurezza almeno pari e non
uno inferiore. Risulta difficile capire
secondo quale logica le misure di sicurezza previste per gallerie di lunghezza
superiore fino a 20 km
non debbano applicarsi ad una galleria lunga 27 km, che pertanto avrà
collegamenti trasversali di sicurezza a distanza doppia di una più breve! Esula dal campo di applicazione? In un bell’articolo intitolato “L’evoluzione del concetto di
sicurezza nelle gallerie ferroviarie” due
Dirigenti di RFI motivano la scelta di collegamenti ogni 250 metri cosi: “La scelta di una distanza tra collegamenti
trasversali di 250 m
colloca gli standard di RFI a un livello migliorativo rispetto a quelli
europei, che prevedono una distanza media superiore ai 330 m. La scelta operata da
RFI riduce il rischio che un convoglio passeggeri (la cui lunghezza è in media
di 500 m)
arrestandosi in galleria con incendio a bordo possa utilizzare un solo collegamento
trasversale per l’esodo di tutti i passeggeri. La possibilità infatti di poter utilizzare almeno due
collegamenti trasversali riduce notevolmente il percorso da compiere e i tempi
d’esodo, contenendoli con grande probabilità entro quelli nei quali la stratificazione
dei fumi conseguenti a un incendio è ancora stabile.” Un ETR 500 (dati tecnici di
AnsaldoBreda) è lungo 355
metri e ha 671 posti a sedere. Le misure di sicurezza dovrebbero
garantire che tutti i viaggiatori scendano dal treno, possano individuare le
uscite di sicurezza e sgombrino la galleria prima che si creino condizioni di
pericolo per la loro incolumità. Con uscite ogni 500 metri il livello di
sicurezza è migliore rispetto ad uscite ogni 250 metri? Dopo l’approvazione della
relazione citata in apertura, nell’ottobre 2005, un decreto del Ministero
Infrastrutture e Trasporti (ministro Lunardi!) prevede genericamente collegamenti
trasversali ogni 500 metri.
Sembra uno di quei provvedimenti che ultimamente vengono attribuiti a qualche
“manina” che infila commi qua e la all’insaputa dei politici. Queste “deroghe”, per carità,
legalissime, a chi convengono? Di certo non aumentano la sicurezza dei
viaggiatori. E poi, se qualcuno reclama, si può sempre ricorrere a una bella “variante
in corso d’opera” e tutto si risolve.
11/10/2015 09:55:41
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