In tutto il 1988
nell’intera provincia di Alessandria sono nati unicamente 2704 bambini. E c’è
di più: solo il 19% dei residenti ha meno di
20 anni, mentre un terzo ha superato i 50. Se non si invertirà l’attuale
tendenza nel volgere di pochi decenni l’Alessandrino sarà un geriatrico,con la
parte collinare, in cui da anni non volano cicogne, pressochè spopolata.
Cerchiamo di vedere quali sono le cause del dissanguamento nelle sue origini d’ordine economico, le
uniche su cui sarebbe possibile intervenire. I dati demografici del 1988, che
peraltro proseguono accentuando le tendenze passate, altro non sono che lo
specchio della “peste” congiunturale che, a partire dal 1975, ha falciato ben
il 25% della nostra forza lavoro, cospargendo il territorio di tombe oscure ed
illustri come la Borsalino, l’Eternit, la Panelli, la Pasino, la Baratta, la
Frine e molte altre. Anche il modo con cui si è usciti dalla “crisi”è stata una
definitiva chiusura col passato. Al lavoro dell’uomo si è sempre più sostituito
quello della macchina. E questo in tutti i settori, compresa l’agricoltura.
Tenute agricole che dieci anni or sono contavano dai 30 ai 50 addetti mantengono oggi la
stessa produzione con meno di 10. Così, anche nel più positivo ultimo trimestre
del 1988, dopo un raccolto agricolo eccellente, l’occupazione ha continuato a
perdere colpi. Da Ottobre a Dicembre si sono cancellati altri 561 posti di
lavoro, 301 nell’agricoltura e 260 nell’industria, mentre il serbatoio
occupazionale dell’ ente pubblico e del commercio, da anni forzatamente colmato
oltre l’orlo, non pone che scarso rimedio all’insoddisfatta domanda di lavoro.
Nessuno stupore se in provincia di
Alessandria le culle sono sempre più vuote poiché i giovani, specie se
laureati, diplomati o con qualifica professionale, emigrano in cerca di lavoro.
In merito non si può non rilevare il silenzio dei partiti, sempre fuorviati
dall’illusorio specchio dei consumi più appariscenti, dalla crescita dei
depositi bancari, in realtà fenomeni ambedue negativi dovuti alla stagnazione
degli investimenti. A peggiorare la situazione gran parte dell’immigrazione è
formata da anziani. Sono “coppie della terza età” provenienti dalla Lombardia
,dalla Liguria o dal resto del Piemonte, cacciate dalle grandi aree di sviluppo
che emarginano i vecchi ,i meno abbienti, venuti ad estinguersi nella meno
costosa provincia. Il fenomeno è particolarmente vivo nell’Acquese. Ma se ad
Acqui arrivano gli anziani,ad Ovada arrivano i poveri. Sono i lavoratori non
più in grado di reggere il costo della vita nella grande città. Arrivano da
Genova gli sfrattati, attirati dal più basso costo degli affitti, costretti per
sopravvivere alla pendolarità quotidiana verso il posto di lavoro. Mentre
Alessandria, Novi, Ovada, Tortona, Valenza, Casale ed Acqui perdono popolazione
i piccoli paesi limitrofi come Casalbagliano, Lobbi, Pozzolo, San Giuliano,
Belforte e Castelceriolo in cui costa meno vivere sono gli unici ad aumentarla.
E’ un movimento dettato dalla necessità di riequilibrio tra reddito e costo
della vita che si produce a livello di microsistema. Per ultimo è il “profondo Nord” della media e alta
collina. Sono 60 Comuni con meno di 500 abitanti e 56 co Il Governo perfetto non esiste, ma si può fare meglio
Il Governo perfetto non esiste,
ma si può e si deve fare meglio, pertanto dobbiamo pretendere dagli eletti per
rappresentarci, che si impegnino per creare una società migliore.
by Pier Carlo Lava
Alessandria: Credo che
nell’epoca attuale ci si debba domandare se sia
esistito un Governo che abbia fatto tutto bene ? la risposta è
decisamente no. Potrà esistere? è altamente improbabile, dato che nel corso di
una legislatura o di una consigliatura, se ci riferiamo ad un Comune, è
altamente probabile che vengano commessi anche involontariamente degli errori.
A questo proposito i vari avvisi di garanzia per fatti più o meno gravi, che in
questi ultimi anni hanno colpito trasversalmente tutti i movimenti politici lo
confermano.
Questa premessa è necessaria per
una corretta valutazione dei fatti, che in particolare sui social, vengono
quotidianamente esposti anche più volte al giorno, e sui quali taluni si
scatenano in commenti a getto continuo. Vengono infatti evidenziate le
situazioni più disparate, dimenticando più o meno volutamente che sono già
successe in passato (con altre Amministrazioni alla guida della città) per
trasformarle in problemi, con l’unico obiettivo di denigrare il Governo in
carica.
Qualcuno potrebbe obiettare che
siamo in democrazia e che la critica è libera e può essere praticata da tutti
ma per evitare di cadere in inutili strumentalizzazioni di parte occorre
mantenere un minimo di obiettività. Rimanendo nel contesto locale, non va dimenticato
che la gran parte di quelli che oggi vengono evidenziati come problemi, con
tutta probabilità si riproporranno nuovamente domani, anche qualora ci fosse un
Governo in carica di altro colore politico.
Ovviamente i problemi esistono
non lo si può negare, ma perchè evidenziare sempre e solo quelli e non anche
ciò che di positivo viene fatto, dato che senza ombra di dubbio esiste e per
riconoscerlo basterebbe guardare le cose con obiettività, al di sopra delle
logiche di parte.
Nei prossimi mesi, visto che
siamo in prossimità delle elezioni amministrative di Alessandria, le polemiche
in questione purtroppo si accentueranno e l’enfasi distruttiva che pervade
taluni diventerà parossistica. Occorre quindi la capacità di ragionare con il
proprio cervello senza farsi influenzare dalle opinioni altrui, cercando di
mettere sui due piatti della bilancia le opere effettuate, i problemi risolti e
quelli ancora irrisolti e soprattutto
tenendo in considerazione la situazione nella quale versavano le casse comunali
cinque anni fa rispetto ad oggi.
Occorre inoltre comparare il lavoro sinora svolto dall’attuale Governo
della città con quello precedente e valutare attentamente le proposte in campo
e in particolare la storia delle persone che oggi si propongono per governare
la città nei prossimi cinque anni.
n meno di 1000 in cui da anni ogni nascita
ed ogni matrimonio sono festeggiati come eventi eccezionali. Nelle più
abbandonate zone montane gli unici
arrivi sono dati dalle frange marginali della società che, proprio per questa
caratteristica,talvolta sfuggono ai censimenti: i pastori con le loro greggi
nell’alto Novese, nell’Ovadese e nell’Acquese, o raminghi di ogni sorta venuti
ad occupare i cascinali abbandonati. In occasione della prossima pubblicazione
da parte del Cedres di un “rapporto
sulla popolazione della provincia di Alessandria” vorremmo invitare i politici
locali ad interrompere il loro catatonico silenzio iniziando un dibattito
sull’argomento. Non è più possibile
continuare ad esorcizzare ogni
negativo problema economico con feste e folklore.
GUIDO MANZONE
LA STAMPA 26 FEBBRAIO 1989. "Aydin" 'il luminoso' è il termine che ha scelto Manzone per farsi ricordare anche oltre "la linea".