Presentiamo il documento di Brina e Maestri immediatamente prima dei due comunicati (provenienti dallo stesso Palazzo Comunale con annessi duri commenti del Sindaco Rossa) perchè riteniamo che possa essere la migliore introduzione a questa seconda fase di "vita dissestata" che ci stiamo per trovare davanti . Buona lettura..
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Un gruppo di sindacalisti di CISL, UIL, CGIL si è riunito
nella redazione di un giornale della nostra città per discutere e far proposte
sulla crisi finanziaria del nostro Comune. Stabilito che la situazione è drammatica
e che il Comune non è riuscito ad affrontarla dopo otto mesi di governo,
dobbiamo anche aggiungere che, da quel che risulta dal dibattito sindacale,
neppure qui, dopo otto mesi di misurazioni, non è che sia venuta fuori
un’incisiva indicazione: la prospettata lotta all’elusione e all’evasione
fiscale è lentissima, può aiutare, ma non è risolutiva rispetto al volume del
deficit, le proprietà comunali vendibili sono ormai poche e di difficile
collocazione in questa situazione di crisi, l’occupazione non si tocca ma il
bilancio non si può sforare.
Eppure bisogna muoversi e noi vogliamo contribuire con idee
convinte, ma naturalmente discutibili. Ripetiamo che la responsabilità del
deficit non cade sull’attuale Amministrazione, ma su quegli individui incompetenti,
irresponsabili e disonesti che negli ultimi vent’anni hanno sgovernato la
città, espandendo il numero dei dipendenti comunali e delle partecipate da 1.346 a circa 2.000 e
moltiplicando le aziende partecipate da 5 a 35. Le responsabilità dell’attuale
Amministrazione riguardano invece come risolvere il problema e che cosa fare
della città.
Volendo escludere il ricorso ai licenziamenti, bisogna
allora ridisegnare la pianta organica delle varie aziende e, sulla base di
queste ristrutturazioni chiedere il ricorso alla “Cassa integrazione in deroga”
da applicare a rotazione. Ma non basta, i sindacati, per bocca di Alessandro
Porta (UIL), affermano nebulosamente: ”Queste situazioni si superano se si dà
il giusto peso ai lavoratori e si chiede loro se sono disponibili a discutere
soluzioni alternative per mantenere i posti di lavoro a tutti quanti”. Siamo
chiari: vuol dire che bisogna convincere i dipendenti ad avere il coraggio di
un “Patto di solidarietà interno” sul modello adottato in Germania dai lavoratori
Volkwagen, che preveda la rinuncia di mezza giornata di lavoro alla settimana
da parte di ogni dipendente (26 giornate all’anno per circa 2.000 persone) da
far confluire in un fondo speciale a sostegno del personale in eccesso?
Ricorrendo alla “Cassa integrazione” e al “Patto di
solidarietà” è possibile accompagnare i dipendenti in esubero verso l’esodo
naturale del pensionamento e insieme ridurre il numero delle partecipate a non
più di 5 o 6.
Gli impegni dell’Amministrazione tuttavia non possono essere
ridotti al solo problema del deficit: ci devono dire cosa vogliono fare di
Alessandria. E’ vero che non ci sono soldi, ma vale la pena di prospettare le
direzioni del futuro della nostra città, fare analisi e ipotesi ragionevoli
sulle possibilità di breve, medio e lungo periodo.
Avere il coraggio di pensare “come sarebbe possibile”.
Sarebbe una “mossa” che ci lascerebbe più sollevati.
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25.02.2013. Comunicato
Stampa. E’ pervenuta, oggi, all’Amministrazione Comunale la comunicazione del
Ministero dell’Interno sull’ipotesi di Bilancio Stabilmente Riequilibrato 2012 – 2014 approvata il 21 dicembre scorso
dal Consiglio Comunale.
Con la nota si richiedono
ulteriori elementi integrativi e nuovi eventuali provvedimenti che si ritenga
necessario adottare entro il termine di 60 giorni.
Oltre a una serie di
chiarimenti formali e contabili di approfondimento su singole voci, la
comunicazione rileva in sintesi i seguenti punti critici:
riclassificazione del credito
del Comune di Alessandria a valere sulla gestione dell’Organo Straordinario di
Liquidazione (esercizi 2011 e precedenti), di insinuazione alla massa passiva
per 20.817.419 euro, che si ritiene attendibile ed accertabile solo per gli
esercizi a venire (2013/2014) e non a favore dell’esercizio ormai chiuso 2012;
a seguito del Decreto Ministeriale
dell’ 11 gennaio 2013 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’8 febbraio
2012), successivo all’approvazione consiliare del 21 dicembre,
l’iscrizione di 9 milioni di euro (oggi
divenuti 11.679.516 euro), a valere sul fondo di rotazione per la stabilità
finanziaria, deve essere considerato come prestito a medio termine e come tale
non può contribuire alla copertura di spese correnti 2013;
per i servizi a domanda individuale non
indispensabili (musei civici e centri estivi), il Ministero invita il Comune ad
una riorganizzazione o riduzione o sospensione nell’ottica dell’abbattimento
della spesa;
accertamenti e riscossioni
sui proventi dei beni patrimoniali risultano storicamente molto inferiori
rispetto alle previsioni e, pertanto, ne viene richiesta la riduzione
preventiva;
Il Ministero chiede di
conoscere se il Comune abbia predisposto o avviato atti finalizzati al
risanamento economico-finanziario di enti od organismi dipendenti;
In considerazione della forte
incidenza delle spese di personale unitamente alle spese per le prestazioni di
servizi, il Ministero chiede di conoscere se l’Ente non ritenga opportuno
ridurre l’incidenza delle spese per prestazioni di servizi attraverso una gestione
diretta dei servizi stessi.
“Le osservazioni del Ministero
– ha commentato il sindaco,
Maria Rita Rossa – confermano la criticità della situazione facendo venir meno
ogni velleità in ordine all’ipotesi di non dichiarare il dissesto e
all’intendimento di qualcuno di poter mantenere la situazione preesistente. Le
osservazioni ministeriali nella loro cruda realtà ci riportano alla necessità, ormai indifferibile, di dare avvio a un
severo piano di risanamento conciliabile con la salvezza del tessuto sociale ed
economico della città all’unica condizione che tutte le istituzioni, le forze
politiche e sindacali, nonché le associazioni categoria, si stringano intorno
al Comune e prendano piena coscienza che oggi, a differenza che in passato, è
il Comune ad aver bisogno di loro”.
“Da parte mia – ha concluso
Maria Rita Rossa – non posso che
ribadire la totale abnegazione personale per fare tutto il possibile a favore
del sistema socio- economico locale di
fronte ad una crisi che appare, ormai, storica e irreversibile. Mi appresto ad
elaborare un nuovo piano di risanamento per rispondere alle osservazioni ministeriali
pur sapendo che avrà immediate e gravi ricadute negative per la città”.
(in documento inviato a
parte) …
Il Sindaco, Maria Rita Rossa ha così commentato le osservazioni del Ministero dell’interno
sull’ipotersi di Bilancio Stabilmente Riequilibrato:
“Le osservazioni del
Ministero riducono a zero le polemiche pretestuose sul dissesto cioè non si poteva né eludere il
pronunciamento della Corte dei Conti, né allungare i tempi aggravando
ulteriormente una situazione già insostenibile. Il dissesto vive in questa città
da molto più tempo di quanto l’opinione pubblica immagini, vive da quando i
modelli organizzativi scelti hanno determinato il fallimento complessivo del
“sistema Comune”.
Ci dice chiaramente che il
dissesto finanziario era, ancor prima della sua dichiarazione, nei numeri di
Bilancio e, per questo, è sbagliato e velleitario non intervenire.
Dobbiamo trovar forme di
erogazione dei servizi che ci permettano di abbassare i costi: non è possibile
mantenere un modello gestionale che prevede costi esorbitanti. Non si tratta di semplice ragioneria, pareggiare
il Bilancio sui 93 milioni di euro che effettivamente entrano nelle casse
comunali significa anche avere servizi efficienti a costi che ci permetteranno
di arrivare ad abbassare le tasse che oggi gravano sui cittadini
La situazione è davvero
tragica e il tempo per un risanamento severo è ormai arrivato e non ci lascia
spazio è tempo per ulteriori riflessioni. Il documento ministeriale ci riporta
violentemente alla realtà e impone a tutte le istituzioni, alle forze politiche
e sindacali, alle associazioni di categoria di lasciare da parte rivalità e ed
egoismi per stringersi intorno all’amministrazione prendendo coscienza che, a
differenza del passato, oggi è il Comune ad aver bisogno di loro.
Non sono solita lasciarmi
abbattere dalle difficoltà anche se mi rendo certamente conto della gravità
della situazione e della sua drammaticità.
Per parte mia non posso che
continuare ed anzi aumentare l’impegno personale e la volontà di fare tutto ciò
che sarà necessario per uscire da una crisi che sembra essere irreversibile.
Continuiamo a lavorare per
definire un piano di risanamento che da una parte risponda alle osservazioni
ministeriali e dall’altra punti alla costruzione di un nuovo modello di Comune
non più erogatore universale di servizi, ma programmatore e controllore della
loro efficacia e qualità. Occorre ripartire immediatamente dai servizi che si
ritengono prioritari, dalle qualità professionali cresciute negli anni nel
Comune e in città, e abbandonare il prima possibile promesse che rischiano di
creare illusioni e di allontanarci dagli obiettivi programmatici. Abbiamo tutte
le informazioni, le idee e le competenze per intravvedere la via d’uscita dalla
crisi, ma dobbiamo affidarci alla razionalità, governando la realtà con gli
strumenti di cui disponiamo. L’obiettivo è non solo rispondere alle
prescrizioni ministeriali, ma rientrare nel Patto di Stabilità per ridare
trasferimenti e risorse alla città e, soprattutto, ridurre le tasse e le
tariffe oggi al massimo.
Sono disposta a mettere in
dubbio la mia ricandidatura, ma voglio riconsegnare alla città un Comune con i conti in ordine”.