Il testo che segue una presentazione iniziale - da leggere fino in fondo, per evitare fraintendimenti - è il risultato di una doppia comunicazione ricevuta dai responsabili locali dei due aspiranti premier: Massimo Brina e Domenico Ravetti. Il tono pacato e la voglia di ragionare, sicuramente, gioveranno all'affluenza di domenica 2 dicembre.
Due parole di presentazione
Ribadisco quanto già affermato “a caldo”. Alla fine, ma solo se saprà sfruttare i tempi e le situazioni giuste, a vincere sarà Renzi. Non tanto in quanto candidato premier, quanto piuttosto per le idee che interpreta e rilancia. Paradossalmente potrebbe anche essere sostituito in quanto “persona” con la comparsa di un nuovo nome o, anche, con una completa conversione di Pier Luigi Bersani a quelli che sono i capisaldi della politica renziana, che ritroviamo – comunque – nei principi fondanti del programma-Bersani. … Già ma quali sono questi punti base? A- fiducia nelle regole, nella possibilità di creare una rete in cui chi deve rispettare regole e chi le definisce sono diversi e ben chiari in compiti e competenze, B – fiducia nella possibilità di creare la nuova classe dirigente con il criterio della “meritocrazia”, cioè del migliore che va avanti…perché è giusto così, C – la crisi c’è, gli errori ereditati sono enormi ma bisogna avere fiducia in se’ e negli altri. Soprattutto bisognerebbe avere le idee chiare su come muoversi nel prossimo futuro e qui non ci sono scorciatoie. Le prove che ci aspettano saranno epocali e le polemiche di oggi fanno solo sorridere. Il problema è che dalle discussioni e successive scelte che contano è stato definitivamente allontanato il popolo che lavora, che fa fatica ad arrivare a fine mese e che, giustamente, si arrabbia con i politici.
Proprio oggi, intervistato da Lilli Gruber, un lucido magistrato come il dottor Davigo ha nettamente diviso ciò che è competenza da quello che è “appartenenza”, quest’ultimo termine appartenente al mondo politico di sempre. La conoscete la storia…si va avanti per tessera o conoscenza non per merito e capacità intrinseche e, spesso, si provocano disastri dove, appunto, non si ha competenza. Si è bravi a prendere voti e a vendere (un po’) di fumo, ma – tutto sommato – ci può stare nel gioco. Diverso il profilo per “competenze” dove non si chiede altro che di saper far bene ciò per cui ci si è preparati. Una cultura delle regole e dell’impegno che in Italia non ha mai trovato buona accoglienza.
Ecco, mi pare che le primarie di questo autunno-inverno ci abbiano portato a parlare, ragionare e – speriamo – operare in modo nuovo. Non sprechiamo tutto per qualche bega da cortile.
E ora passiamo agli appelli. In questo caso ci vengono in aiuto i due responsabili della campagna a livello alessandrino: Domenico Ravetti (per Bersani) e Massimo Brina (per Renzi). Comunicazione importante perché evita toni polemici e bada al sodo provando a far risaltare il meglio del recente confronto.
Il documento "mixato" rispettandone spirito e contenuti
“”Domenica 2 dicembre gli elettori del centrosinistra saranno ancora chiamati alle Primarie per la scelta definitiva del candidato a premier della coalizione.
Al primo turno hanno partecipato oltre tre milioni di persone in Italia mentre nella nostra città sono state quasi quattro mila; in tempi di astensionismo e di antipolitica è un risultato eccezionale che evidenzia tutte le potenzialità della nostra coalizione in vista delle Politiche del 2013, ma soprattutto evidenzia la vitalità di tanti cittadini che, nel periodo economicamente più difficile del secondo dopo guerra, non vogliono rassegnarsi ad accettare gli scenari politici visti negli ultimi anni con tanto di scandali, appropriazioni di denaro pubblico ed incapacità a prendere decisioni adeguate per affrontare la crisi economica.
Si è trattato di Primarie avvincenti, le più avvincenti, perchè sono competitive con candidati che hanno giocato e giocano per vincere e non per contarsi. Sono Primarie coraggiose perchè sono state indette nel momento più acuto della crisi internazionale che ha divelto i cardini delle nostre sicurezze sociali, generando nuove povertà, incertezze diffuse e paura del futuro.
Sono Primarie utili perchè ovunque abbiamo discusso proposte differenti ma concrete per risolvere i problemi delle persone lasciandoci alle spalle il tempo delle facili promesse impossibili da mantenere.
E ancora; sono Primarie vere perchè sono stati i cittadini/elettori che hanno deciso i due fra i cinque contendenti che dovranno affrontare il ballottaggio. Lo hanno deciso loro e non le Segreterie di pochi partiti chiuse nelle segrete stanze.
Ecco, qui sta il successo delle Primarie: il ritorno alla funzione della Politica che si sottopone alla volontà degli elettori.
Domenico Ravetti sul significato da dare alle “primarie” non ha dubbi: "Dal nostro punto di vista è necessario far contare le ragioni del lavoro, della scuola pubblica, dello stato sociale, dell'ambiente e dei diritti civili e sicuramente, tra i due candidati in campo, Bersani è quello che interpreta meglio un modello di Italia aperta e solidale alla quale ci sentiamo più vicini. Crediamo altresì che il ruolo della sinistra moderna, seria, responsabile e di governo comprenda la capacità di incidere nelle scelte programmatiche per la guida politica del paese, evitando la chiusura in un fortino ideologico sempre più sguarnito e meno rappresentativo".
Diversi gli accenti proposti da Massimo Brina che, trattando del candidato Matteo Renzi, afferma: “e’ nato un movimento dal basso che spinge nella direzione del forte rinnovamento della politica e delle sue classi dirigenti e che ha trovato nel coraggio di Renzi lo strumento per manifestarsi e concretizzarsi in proposta politica. Chiunque vinca le primarie non potrà ignorare questo elemento e dovrà agire di conseguenza”
E ora l’appello: domenica gli elettori saranno nuovamente chiamati alle urne delle Primarie del centrosinistra, urne che un’imponente mobilitazione di volontari, espressione del PD e degli altri partiti della colazione, terranno aperte per la seconda volta dalle 8 alle 20, per scegliere definitivamente il candidato alla carica di Presidente del Consiglio dei Ministri. E’ un appuntamento da non perdere perché rappresenta il momento conclusivo di un percorso estremamente ricco di vitalità democratica e partecipativa ma soprattutto rappresenta l’opportunità di scegliere il candidato del centrosinistra alle Politiche del prossimo anno.
“Vitalità democratica e spinta dal basso che, sicuramente, costituiscono i tratti di fondo della kermesse.
Nella scelta del candidato a premier della nostra coalizione possiamo essere motivati da diverse argomentazioni: la vicinanza politica, la sensibilità sociale, le proposte in campo economico ecc., ma in realtà in un quadro dove tutti i candidati hanno sottoscritto anticipatamente una carta di intenti che li vincola al rispetto di una piattaforma comune che sarà la bussola dell’azione di governo, ciò che conta veramente e che fa la differenza, è la possibilità di vincere le elezioni con un margine molto alto affinché la successiva azione politica non sia ipotecata da eccessive mediazioni, come è accaduto nel 1998 e nel 2008. In una fase in cui i partiti di centrodestra si trovano tutti in estrema difficoltà sotto il profilo della credibilità e della proposta politica, non sarà un’impresa titanica vincere le elezioni nel 2013, tuttavia sarà meno facile, in una fase economica recessiva dove dovranno essere compiute scelte fino ad un anno fa rinviate, ottenere una coalizione solida in grado di governare per almeno cinque anni ed affrontare le questioni che hanno impedito il decollo del nostro Paese.
Ma, sia chiaro, (...) solo insieme potremo iniziare il nuovo cammino verso il buon Governo della nostra Nazione. Insieme, cioè con tutto il popolo delle Primarie.”
Quindi…a domenica!