QUELLI CHE USANO LA GRAMMATICA COME SE
FOSSE UN’ARMA IMPROPRIA
con foto in allegato
La prima immediata, emotiva reazione è di
chiedere che sia rubricata come reato penale grave l’uso della grammatica come
arma impropria, che risulta esser tale nella bocca e negli scritti dell’ondata
emergente di ignoranti.
A scatenare l’indignazione sono due
notizie decisamente tragiche per gli effetti nefasti che stanno già producendo:
il 60 per cento degli Italiani non legge e inoltre, i fatti sono connessi, gli
studenti non conoscono la lingua madre.
La perdita di lettori nel mercato dei
libri non è affatto una questione legata allo sviluppo industriale.
Il patrimonio perso va ben oltre le
questioni di carattere economico, trattandosi della creazione di un vuoto
culturale destinato a trasformarsi in catastrofe sociale.
Il paragone non è azzardato, ma ha le
stesse caratteristiche del depauperamento del territorio con parallela incuria
nel settore sicurezza, quella combinazione che al verificarsi di situazioni
pericolose, naturali o provocate che siano, distrugge cose o addirittura uccide
persone e animali.
Gli sciocchi forse sorrideranno, ma gli
ignoranti che non leggono libri e che sbagliano le coniugazioni dei verbi, il
congiuntivo è da sempre loro mortale nemico, non debbono ispirare tolleranza o
mal riposta simpatia.
Lettura e scrittura sono frutto di sano
esercizio: saper leggere permette di affrontare tanto un romanzo quanto un
testo tecnico o scientifico; saper scrivere permette di divulgare le proprie
idee; saper fare bene tutte e due le cose permette di affinare le competenze
linguistiche, quindi di allargare la base di apprendimento necessaria per
professionalizzare il sapere sviluppando il talento.
Altra strada non c’è.
Il mondo delle immagini, che siano
televisive o catturate nella rete, non ha una vera capacità sostitutiva in tema
di conoscenza e analisi della realtà, delle cose concrete, della scientificità.
Condivido pienamente il timore manifestato
da oltre seicento docenti in merito all’incapacità di moltissimi studenti,
perché se non leggono e non sanno scrivere difficilmente sapranno esprimersi
verbalmente.
Sono tutte cose pericolose, anche nella
vita quotidiana, quando si tratta di spiegare con parole semplice, efficaci e
corrette quale sia un problema oppure una necessità ovvero un’emergenza.
L’ignoranza genera soprattutto
fraintendimenti, incomprensioni, corruzione, truffe, intolleranza, eccetera,
eccetera.
Inoltre produce distorsioni nella
mentalità, quel complesso fatto di atteggiamento, valori, convinzioni di una
popolazione capace di svolgere un ruolo dominante nel comportamento e nel progresso
dell’umanità.
Con tutto ciò qualcuno potrebbe pensare
che io ritenga gli ignoranti in tutto ovvero in parte responsabili delle crisi
economica, del mal funzionamento delle istituzioni, della violenza e degli atti
criminosi che funestano la società contemporanea.
Confermo che è proprio così.
Si tratta di un male sociale, anzi di una
vera e propria piaga da estirpare in modo puntuale e preciso, cominciando col
dotare il sistema scolastico di strumenti adeguati e di una riforma formulata
in modo logico.
Siamo al disastro, come ha notato fra gli
altri il professor Massimo Cacciari, perché si è sminuito il valore di materie
fondamentali come storia, geografia, filosofia, senza dimenticare la lingua
italiana e quindi il latino.
Sono questi i pilastri necessari per la
costruzione delle mappe mentali, per l’affinamento del corretto ragionare,
strumenti indispensabili per poter accedere a qualunque altra materia
scientifica, matematica in primo luogo.
Col professor Cacciari ho avuto il piacere
e l’onore d’essere fra i relatori in una recente iniziativa in ordine al
concetto di Democrazia, organizzata giovedì 2 febbraio 2017 in Alessandria
dall’associazione Arcipelago.
La parola, quando espressa in modo
corretto, tanto nell’occasione citata come in tutti i confronti civili,
permette di condividere pensieri e dispensare i doni più diversi agli
intervenuti tutti, i quali lasceranno la sala con alcune ricchezze.
Gli ignoranti possono soltanto brillare
per assenza, non soltanto mentale, per questo ritengo sia bene che chiunque non
appartenga a questa orda selvaggia, individui almeno un loro adepto e gli dica
di smettere.
Per il bene comune.
... tratto da claudiobraggio.wordpress.com