Attualità
I giovani di fronte al problema di trovare lavoro
Aydin (*)
LA FABBRICA DIFFICILE
Le contraddizioni di un
modello economico in cui la crescita della disoccupazione si accompagna ad un
incremento massiccio del secondo lavoro per i già occupati . Gli squilibri del
sistema educativo
Mentre in
Italia i disoccupati sono aumentati del 17% rispetto allo scorso anno e solo
poco più di 2000 giovani hanno trovato un lavoro sui 770000 che hanno chiesto
di usufruire della legge sul collocamento, all’Ansaldo di Genova si sono dovuti
esaminare più di 400 candidati prima di trovare una ventina di operai con un
livello di preparazione accettabile. Analogo fenomeno si verifica in altre industrie metal
meccaniche del “triangolo”. A differenza di altri, il settore metalmeccanico
sta reagendo abbastanza bene ai colpi della crisi: si è superato il calo
registrato nel mercato interno con l’incremento delle esportazioni, e anche
l’occupazione ne ha tratto giovamento. Nel corso dell’anno centinaia di medie e
piccole industrie hanno assunto da 10 a 30 operai in più. Nelle maggiori
imprese l’impiego è cresciuto di 1000
operai alla SIAI Marchetti, di 700 alla
Piaggio, di 400 alla Marelli, di 310 all’ Ansaldo, di 200 alla Franco Tosi, di
120 alla VM,di 106 alla Mira,ecc. Altre, come la Breda, la OMG, la Verrina dovranno ampliare il numero di
dipendenti. Secondo quanto sostengono alcuni industriali, il problema di un
incremento dell’occupazione incontra un ostacolo anche per la difficoltà di
trovare sul mercato manodopera qualificata. In effetti, i lievi sintomi di
ripresa economia, cui prima si è accennato, hanno messo in evidenza un serio
problema. Infatti c’è nel Paese, largamente prevalente, una manodopera
generica, o con professionalità non sempre rispondente alle richieste, la cui
offerta cresce di giorno in giorno, premendo contro la diga di una domanda
stazionaria o calante. Al tempo stesso,però, diventa sempre più difficile
reperire lavoratori al alta professionalità come tornitori, fresatori,
aggiustatori, meccanici finiti,ecc. nonostante la prospettiva di un impiego
stabile che in alcuni casi dà garanzia di un’adeguata remunerazione. Alcune
industrie sono giunte ad assumere operai specializzati fatti rientrare
dall’estero. Altre, specie le piccole, sono ricorse al doppio lavoro, saltuario
di operai specializzati già occupati. Questa nuova contraddizione tra offerta
del mercato del lavoro ed esigenza degli apparati produttivi va esaminata a
fondo. Non è sufficiente, mi pare, attribuirne unicamente le responsabilità
alla crisi strutturale del settore industriale con la modifica dei tradizionali
meccanismi di formazione professionale. E’ vero, ma solo in parte, che le
industrie accettano di assumere un lavoratore impreparato, e di addestrarlo a
loro spese, solo quando le prospettive della domanda di manodopera sono
ritenute favorevoli per un periodo di tempo sufficientemente lungo per recuperare i costi sostenuti per la
sua formazione, mentre in epoca incerta, si preferisce accogliere unicamente
lavoratori già qualificati.
GLI INDIRIZZI
SCOLASTICI
Oltre a questo dato di fatto, occorre riflettere su
quanto non ha funzionato nelle scelte di governo, nella visione e nelle
prospettive di lavoro date ai giovani, nonché negli stessi indirizzi
scolastici. “Secondo il Piano 80 in Piemonte, ci sarà una richiesta di 35500
operai specializzati e solo 6000 laureati o diplomati” - ci dice il professor
Giorgio Guala, preside del centro di formazione professionale dell’ENAIP- “A
tale data usciranno dalle scuole regionali circa 35000 “colletti bianchi” e non
più di 6000 “colletti blu”. “Abbiamo commesso gravi errori. Dovremmo fare una
lucida autocritica” – è il giudizio di un alto dirigente di un’importante
industria del nord- “Mentre non troviamo il personale di cui abbiamo bisogno,
si presentano a chiedere lavoro giovani che non hanno la minima nozione, o
quasi, di cos’è un’impresa. Ci si è illusi di far fronte al surplus di
manodopera inventando professioni-parcheggio e ora ne paghiamo il prezzo economico
e politico. Molti giovani ,come risulta dai colloqui attitudinali, non solo non
hanno un mestiere, ma hanno una formazione che non favorisce il loro
inserimento in una moderna industria” . Il giudizio di alcuni sindacalisti va
più in profondità. “Stiamo vivendo i limiti di un modello di sviluppo ricopiato
grossolanamente da quello di Paesi ben più ricchi del nostro, basato sull’
incremento di attività improduttive che molte volte altro non sono se non
cripto-sussidi di disoccupazione che vivono della ricaduta dei settori
produttivi”. E’ il parere di Michele Guido, segretario della Camera del lavoro
di Genova, che aggiunge :”Con l’avvento della crisi questa ricaduta si è
ulteriormente ridotta. Sono anni che il sindacato si batte contro questo
modello anomalo contro chi ha cercato,
anche per fini politici, di svuotare e svilire il significato di lavoro
manuale, volutamente ignorando quanta storia, quanta cultura, quante lotte sono
contenute in una macchina, nel lavoro di una fabbrica.” L’avere esasperato la
mitizzazione del “colletto bianco” ha finito con il fare considerare la scuola
unicamente un canale strumentale di accesso alle classi superiori, anziché uno
strumento formativo e di preparazione.
“L’avere il figlio che fa l’impiegato, che non lavora
in tuta, è la massima aspirazione di
molte famiglie,anche di origine proletaria”- ci dice una professoressa che insegna in una scuola media della
periferia genovese- “E’ sempre più difficile per noi insegnanti convincere i
genitori ad avviare i figli alle scuole professionali. Non sembrano avere
valutato con lucidità le possibilità che il mercato del lavoro offre. Stanno
facendo sacrifici per avere un figlio con l’agognato diploma, con il solo
risultato di dare incremento all’esercito dei disoccupati e dei disadattati”.
Sulla questione sono tornati anche i sindacalisti Sergio Garavini e Guido
Bolaffi, che in un loro recente saggio, “……Assistiamo al ritorno di una concezione borghese del
lavoro che si associa ad una visione biblica del lavoro come condanna fatale”.
E più oltre: “Siamo al riprodursi di una visione globale negativa della
civiltà, che si associa alla visione globale negativa del lavoro, laddove non
nel modo di condizionare e trasformare il mondo naturale e le opere stesse
dell’uomo ricevute dal passato, ma in queste stesse trasformazioni e
condizionamenti è individuata una certa negatività”. Il “rifiuto del lavoro”
trova giustificazioni e punti di appoggio ideologici in molta stampa estremista
e dell’area radical-socialista. C’è addirittura chi propone un recupero,contraffatto, del discorso
“ecologico”,per negare qualunque possibilità di trasformazione positiva della
natura da parte dell’uomo. Affiora, da certe tesi, una sorta di visione
neoluddista della civiltà, che talvolta pare camuffata da una malintesa
riappropriazione del lavoro manuale.”Anche il teorizzato “ritorno alla terra”,
la proposta di creare “comuni”agricole, sostenute spesso da criteri privi di
ogni professionalità, non è assolutamente una rivalutazione del lavoro
manuale”- osserva Claudia Rovelli, giovane funzionaria dell’Alleanza contadina-“
bensì un’illusoria fuga in un’inesistente natura incontaminata. In fondo, ciò
significa accettare le distorsioni palesi dell’attuale società come immutabili
ed irreversibili”.E’ la stessa salvezza comune che oggi impone al Paese di
invertire questa tendenza. E’ certo che per uscire dalla crisi non sarà
possibile ricalcare l’attuale modello economico , ma sarà necessaria una
globale ristrutturazione dell’intero settore produttivo. Il vecchio modello,
che poco ha pagato in passato, in futuro pagherà ancora meno. L’accordo
programmatico di governo, quando evidenzia nei suoi intenti prioritari il rilancio dell’agricoltura, il recupero
delle aree abbandonate , la necessità di grandi opere infrastrutturali nelle zone depresse, quando parla di un
diverso uso conservativo delle risorse, apre prospettive mutate rispetto al
passato, non solo a livello professionale, ma anche culturale, che riguardano
l’intero Paese. Da questo punto di vista non possiamo non rilevare che anche
all’interno della sinistra il dibattito sul rapporto tra lavoro manuale e
lavoro intellettuale, nelle condizioni
di una società a tecnologia avanzata, non è stato sviluppato in forma adeguata.
Manca ad esempio la spiegazione esauriente di alcuni fenomeni anomali oggi
presenti nel nostro Paese: pensiamo alla crescente immigrazione di lavoratori
stranieri, che aumenta contemporaneamente alla disoccupazione e alla
sottoccupazione interna e all’incremento massiccio del secondo lavoro per i già
occupati. Sono queste solo alcune considerazioni delle tante che si
potrebbero fare sugli effetti distorti e
le carenze del nostro assetto economico: un modello di sviluppo che non può
proseguire nella forma attuale senza aggravare le proprie contraddizioni,
dissestando equilibri sociali, con uno spreco enorme di energie lavorative, di
forze produttive materiali, di risorse. Ma su questi problemi occorre tuttavia
approfondire l’analisi se non vogliamo che al dissesto delle risorse faccia
riscontro un aggravarsi della crisi tra le masse giovanili. Proprio per questo
è necessario affrontare alla radice il
tema di una riforma del sistema educativo strettamente intrecciata alla
ristrutturazione del mercato del lavoro.
(articolo ripreso dall’archivio familiare del caro
Guido…sempre con noi)
(*) GUIDO MANZONE
L’Unita’’ 29 luglio 1978
12/02/2017 13:29:33
16.02.2018
Elvio Bombonato
La Sentenza del 14 febbraio scorso che
stabilisce l’adottabilità di Viola (nome fittizio di Silvana Mossano) la bimba
di Mirabello sottratta ai genitori a soli 35 giorni dalla nascita, chiudendo la
vicenda dopo otto anni dall’evento scatenante, rivelatosi infondato, va rispettata e nel
contempo, a...
| |
04.02.2018
Nicola Parodi
Il gravissimo
incidente ferroviario di Pioltello pare, molto probabilmente, sia dovuto alla
rottura di poco più di 20 cm
di rotaia. Dico probabilmente perchè chi ha già qualche anno sulle spalle
ricorda l’attentato dell’aprile del 1975 nei pressi di Incisa Valdarno. La
bomba fece saltare oltre 90 cm
di...
|
07.01.2018
UIKI. Segreteria Nazionale
Il crollo dei vecchi equilibri in Medio Oriente
La drammatica espansione dell’auto-proclamatosi Stato Islamico in Siria e in
Iraq nel 2013, ha rappresentato un ulteriore passo verso l’accelerazione del
collasso dell’accordo franco-britannico Sykes-Picot, che -circa un secolo fa-
divise le province dell’impero...
| |
22.11.2017
Marina Elettra Maranetto
I
volti della violenza sulle donne hanno diversi connotati, talvolta poco
riportati dalla cronaca o poco noti. Mi pare doveroso ricordare.
- Gli
aborti selettivi.
Il dato, pur non recentissimo, quantifica in circa
100 milioni il numero di bambine non
nate in Cina negli ultimi anni.
Le...
|
22.11.2017
Elvio Bombonato
La frequentazione tra Leopardi 32enne e
Fanny a Firenze nel 1830, in V Liceo Linguistico la raccontavo così. Fanny era una nobildonna, bellissima, colta,
sposata, ritenuta di facilissimi costumi, pur non essendo mai andata in
spiaggia. Costei riceveva Leopardi nel suo boudoir (salotto privato) e
lo...
| |
05.11.2017
Gianni Ferraris
Possiamo dire che per
l’ANPI il 2017 segna un passaggio epocale. Per la prima volta, alla buon’ora,
una donna, Carla Nepolo, è Presidente dell’Associazione. Il fatto che non sia
stata partigiana è ininfluente per ovvie questioni anagrafiche. Per questo ANPI
decise di aprire le porte anche ai non partigiani,...
|
06.10.2017
Filippo Boatti
Ieri sera 5 ottobre 2017, a partire dalle 21.15, Rai Tre (per iniziativa di Lucia
Annunziata) ha meritoriamente trasmesso in prima visione assoluta in Italia la
prima parte dell’ultimo lavoro di Oliver Stone. Per questa intervista-documentario
- un montaggio di interviste realizzate fra il 2015 e il...
| |
02.08.2017
Agostino Spataro
Nel marzo 1981, Abu Ayad capo dei servizi di sicurezza dell'Olp,
ricevette nella sua abitazione di Beirut, una delegazione parlamentare unitaria
(DC, PCI, PSI, PDUP, PR) così composta:
"La delegazione, in missione in Libano, incontrò
Abu Ayad il 5 marzo 1981. Era guidata dall’on. Giuliano Silvestri...
|
08.07.2017
Elvio Bombonato & Walter Ottria
Il
consigliere regionale Ottria ci ha fatto pervenire queste sue brevi note, molte
critiche con la ufficializzazione del c.d. “Piano Cave” all’indomani dell’apposita
“Conferenza dei Servizi”: “Il consigliere regionale Walter Ottria non ci sta.
Secondo il capogruppo di 'Articolo 1 - Mdp' il Piano cave...
| |
07.07.2017
Marina Elettra Maranetto
E’ neutro il progresso che si evolve attraverso i risultati della ricerca scientifica in ogni campo mentre non sempre lo è l’uso che se ne fa.La medicina offre rimedi impensabili, fornisce al corpo pezzi di ricambio e tecniche chirurgiche sostenute da strumenti sempre più perfezionati, le macchine possono...
|
|
Segnali
Alessandro
Gassman e Marco Giallini sul grande schermo
...
|
Al Teatro Sociale tornano i tanto attesi appuntamenti del Sabato
Pomeriggio in Famiglia quest'anno una...
|
Segnaliamo un articolo comparso sulla rivista economiaepolitica.it in cui si sostiene
la tesi che le...
|
Segnaliamo un interessantissimo articolo di Rosa Canelli e Riccardo Realfonzo sulla crescente disuguaglianza...
|
Il Forum dei
Movimenti per la Terra e il Paesaggio annuncia che il Gruppo di Lavoro
Tecnico-Scientifico...
|
Segnaliamo un interessantissimo articolo del prof. Felice Roberto Pizzuti docente di
Politica Economica...
|
I MARCHESI DEL MONFERRATO NEL 2018
Si è appena concluso un anno particolarmente intenso di
attività,...
|
Stephen Jay Gould
Alessandro Ottaviani
Scienza
Ediesse 2012
Pag. 216 euro 12
New York, 10 settembre...
|
Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista
online economiaepolitica
http://www.economiaepolitica.it/lavoro-e-diritti/diritti/scuola-sanita-e-servizi-pubblici/servizio-sanitario-nazionale-a-prezzo-regionale-il-paradosso-del-ticket/...
|
Segnaliamo, come contributo alla discussione, un
interessante articolo comparso sul sito “Le Scienze.it”
Link:...
|
Il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” presenta il
suo nuovo progetto per il 2018: le celebrazioni...
|
Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista
online economiaepolitica
http://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/europa-e-mondo/la-ripresa-e-lo-spettro-dellausterita-competitiva/...
|
DA OGGI IN RETE 2500
SCHEDE SU LUOGHI, MONUMENTI E PERSONAGGI
A conclusione di un intenso lavoro, avviato...
|
Segnaliamo il libro di Agostino Spataro, collaboratore di Cittàfutura su un argomento sempre di estrema...
|
Memoria
Pietro Ingrao
Politica Ediesse 2017
Pag. 225 euro 15
Ha vissuto cent’anni Pietro Ingrao...
|
News dai media nazionali:
Ultime Notizie
|