Il futuro del centro-sinistra
Melenchon. Punto di riferimento "a sinistra"
Stefano Montefiori °
Lo scrittore Edouard Louis: «Mio padre operaio per sentirsi vivo sceglieva Le Pen» «Ma io voterò contro Marine». La sinistra? «Ha smesso di difendere i deboli, e si è occupata al massimo di come gestirli all’interno del mercato»Lo scrittore francese Édouard Louis risponde da New York dove sta presentando l’edizione americana dei suoi due romanzi «Il caso Eddy Bellegueule» e «Storia della violenza» (finalista al premio Gregor von Rezzori di Firenze). Orienta per un istante il computer per mostrare via Skype i grattacieli di Manhattan, sorride, poi accetta di parlare di politica, quindi di sé. Per chi ha votato al primo turno? «Jean-Luc Mélenchon. Per la prima volta dopo decenni una parte delle classi popolari si è finalmente sentita rappresentata dalla sinistra, e questo per me è il dato più importante delle presidenziali. Mio fratello minore 18enne mi ha scritto un’ email per dirmi che faceva il volontario per Mélenchon. Una rottura straordinaria con il nostro ambiente. In un villaggio dove alle elezioni europee il Front National ha preso più del 50%, se mio fratello vota Mélenchon è successo davvero qualcosa a sinistra». In «Eddy Bellegueule» lei descrive la sua famiglia di sottoproletari poverissimi del Nord della Francia, elettori entusiasti della dinastia Le Pen. «Quando Jean-Marie Le Pen passò al secondo turno, nel 2002, mi ricordo l’esplosione di gioia di mio padre davanti alla tv, era commosso fino alle lacrime. Nel nostro piccolo villaggio mio padre accompagnava mio nonno e mia sorella fin dentro il seggio per verificare che votassero FN». Come mai questa passione per il FN? «Dicevano sempre “in ogni caso destra e sinistra sono la stessa cosa, non fanno niente per noi”, e in quel ”in ogni caso” c’era tutta la delusione per essere stati abbandonati dalla sinistra che si è messa al servizio del mercato. La sinistra ha smesso di difendere i deboli, e si è occupata al massimo di come gestirli all’interno di rapporti di forza ormai accettati». Invece i Le Pen, padre e figlia, parlano al popolo? «Per quanto sia paradossale, i miei genitori si sentono considerati da loro. Quando ero piccolo li sentivo dire “sono gli unici che parlano di noi”, e questo è decisivo. I miei volevano esistere agli occhi degli altri, che in fondo è quello che vogliamo tutti. Mio padre e mia madre non potevano godersi il lusso di votare in base a un programma, un’opinione. Quella è una cosa da privilegiati. Per loro il voto è il tentativo di esistere. La differenza tra dominanti e dominati, come diceva Pierre Bourdieu, sta certamente nel denaro, diplomi, cultura, ma soprattutto i primi hanno il diritto di esistere due volte. Vivono come tutti, con il loro corpo, mangiano, bevono, dormono, ma in più hanno una seconda esistenza nel mondo delle rappresentazioni, nella letteratura, nel cinema, alla televisione. Nella mia infanzia noi eravamo il nulla, esistevamo solo al momento delle elezioni, e i miei andavano a votare per Le Pen perché anche loro volevano esistere due volte, almeno il giorno delle elezioni». shadow carousel La politica è una questione personale? «Sì, per me. Una cosa sensibile, corporea, personale. Quando sono arrivato a Parigi mi sono reso conto che per la borghesia e la sinistra parigina la politica non contava così tanto, che al potere ci sia la destra o la sinistra la borghesia resta tale e quale, mentre la politica per noi era una questione di vita o di morte, un governo o un altro voleva dire “possiamo mangiare, o no?”. Mio padre è andato dal dentista la prima volta nella sua vita quando aveva 14 anni, per lui la politica è una cosa fisica, significa dire avere mal di denti o no. A Parigi mi sentivo male nel vedere che per tutte queste persone, alla Normale per esempio, la politica è una questione di conversazione, se ne parla a fine cena come si parla dell’ultima esposizione. Ma per un migrante la politica vuole dire morire nel Mediterraneo o riuscire a mettere piede in Europa. Per me la politica non è un gioco intellettuale, e mi accusano di essere violento, di essere troppo veemente, ma a me sembra che i violenti siano gli altri, quelli che accettano la miseria e la povertà. Su 66 milioni di abitanti in Francia, 8,8 sono poveri. Non è una realtà residuale superata dai tempi». shadow carousel Mélenchon si rifiuta di invitare a votare per Emmanuel Macron al ballottaggio. Lei che cosa farà? «Pur di evitare Marine Le Pen presidente voterò Macron, e Mélenchon fa un grosso errore a non esprimersi in suo favore, perché bisogna sempre servirsi della politica per ridurre al minimo la violenza. Questa è l’altra cosa che mi separa da Mélenchon, oltre a una politica estera terrificante. Il grande paradosso di questa elezione però è che Macron è considerato l’antidoto al FN mentre penso che sono gli uomini come Macron ad avere fatto crescere Marine Le Pen negli ultimi anni. Sono i liberali di sinistra, più o meno, quelli che hanno abbandonato i miei genitori. Fanno riforme liberali e il risultato è che le diseguaglianze di classe sono sempre più violente e profonde. Voterò Macron al ballottaggio ma non lo amo. Nega la divisione tra destra e sinistra come hanno sempre fatto i regimi autoritari, e temo che finirà per provocare involontariamente un’ulteriore avanzata del Front National. Non ho granché paura per l’esito di questa elezione, ma sono davvero preoccupato per la prossima».
Perché è così critico nei confronti di Emmanuel Macron? «Mio padre una volta perse il lavoro in fabbrica, e se voleva conservare gli aiuti dello Stato era obbligato ad accettare le proposte di lavoro più improbabili. Gli davano 600 euro al mese per un lavoro part-time a 50 chilometri da casa, avrebbe speso 300 euro di benzina. Macron vuole inasprire questo genere di sorveglianza. Sta dalla parte degli imprenditori, e ha detto di voler varare leggi per decreto senza passare dal Parlamento. Se Melenchon avesse detto questo lo avrebbero accusato di colpo di Stato». Macron è andato a incontrare gli operai a Amiens, i ragazzi di periferia a Sarcelles. «Mi ricorda un ministro che aveva annunciato una visita nel locale delle scope nell’azienda dove lavorava mio padre, un uomo di destra molto inviso alle classe popolari. Mio padre per giorni minacciava, ”vedrete, gliene dico quattro, lo insulto, gliela faccio vedere io”. Ma il giorno in cui il ministro è arrivato mio padre non gli ha detto niente. Era intimidito, c’erano le guardie del corpo, e il ministro era vestito così bene… Mio padre è stato umiliato e ridotto al silenzio dagli attributi del potere, è tornato a casa dicendo “ma no, tutto bene, in fondo è una brava persona”. Macron che parla di dialogo sociale, ma dov’è il dialogo sociale se non teniamo conto di questi rapporti obiettivi di classe?». Quali conseguenze avrà il risultato di Jean-Luc Mélenchon e della sua «France insoumise»? «La rinascita di una vera sinistra, spero. Tutti parlano della nuova avanzata di Marine Le Pen, ma sei mesi fa lei era al 30%, ha perso oltre 8 punti, mentre Melenchon era a 8 punti e ne ha guadagnati oltre 10. E le primarie del Partito socialiste sono state vinte dall’outsider più a sinistra, Benoît Hamon. La sinistra è riuscita a imporre il suo linguaggio e i suoi temi». ... Stefano Montefiori . Dal "Corriere della Sera"
03/05/2017 15:52:07
17.03.2018
Danilo Bruno
Ieri (il riferimento è al 14 marzo u.s.), a stare alle cronache di stampa, il
ministro allo sviluppo economico e neo-PD Calenda,che era presente a Bari
con Prodi a presentare il libro di Giovannini sull’utopia sostenibile, avrebbe
pronunciato, tra le altre cose, una importante affermazione: “ Serve un...
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14.03.2018
Mauro Fornaro
Qualche riflessione, più
di carattere psicologico che non politologico, sul crollo del PD da parte di un
“vecchio” simpatizzante. Classe dirigente e molti militanti del PD sembrano al
momento essersi arroccati sulla difensiva, sia a seguito degli attacchi
insistenti e insolenti della Lega e del M5S nel...
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13.03.2018
Mauro Calise (*)
Inutile, per il momento, affacciarsi sul crogiuolo
della crisi in corso. Troppe incognite ancora da sciogliere. E, soprattutto,
troppe spavaldissime mosse tattiche che dovranno cedere il passo a più miti consigli
– e consiglieri – strategici. Ma, quale che sarà la soluzione che alla fine
prevarrà,...
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12.03.2018
Egidio Zacheo
C'è smarrimento nel Partito Democratico e
a sinistra. La loro sconfitta è stata bruciante . Ma mentre quella del PD da
molti - diciamolo- era stata prevista da tempo, anche se non nelle proporzioni
verificatesi, una sorpresa generale ha destato quella di " Liberi e
Uguali". Vi è stata una polarizzazione...
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12.03.2018
Goffredo Bettini
"Articolo
proposto dal Cives Pier Luigi Cavalchini"
Abbiamo subito una sconfitta storica. Infatti, se ragioniamo
su un arco temporale ampio, balza agli occhi il rovesciamento di una anomalia
italiana. Negli anni '70 l'anomalia
consisteva nella forza elettorale di una sinistra comunista e socialista...
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10.03.2018
Franco Livorsi
Nel
mio articolo del 28 febbraio ultimo scorso, “L’Italia congelata” - scritto pochi giorni prima delle elezioni
politiche - motivando il mio voto a favore del PD - di cui ero e sono
totalmente convinto - esprimevo tutta la mia preoccupazione per la tenuta della
democrazia liberale e rappresentativa...
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09.03.2018
Filippo Boatti
La disfatta, questa volta finale, della sinistra era
purtroppo prevedibile e inevitabile, inevitabile perché la sinistra non ha
saputo né voluto reagire alla gabbia che le impedisce di sussistere. Certo si
può chiamare in causa una “questione morale” interna alla sinistra. E’ un fatto
vero, il mancato...
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08.03.2018
Alfio Brina
I
vari politologi fanno risalire al comportamento un po’ guascone di Matteo
Renzi, le cause della sconfitta elettorale di questo 4 marzo 2018. Un uomo solo
al comando attorniato da fedelissimi, sicuramente toscani e possibilmente
fiorentini, Poi il modo irriverente, per non dire sguaiato con cui è...
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07.03.2018
Carlo Clericetti (*)
Il seguente articolo comparso sul blog di "repubblica.it" curato da Carlo Clericetti è segnalato (e proposto alla lettura) dal civis Filippo Boatti....Due indagini del dopo-elezioni confermano quello che
chiunque abbia osservato con un po’ di attenzione quello che accade aveva già
capito, e che conferma...
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07.03.2018
Giuseppe Rinaldi
1. Dopo tanto impegno e
tanti sacrifici, il risultato tanto sperato finalmente è arrivato. Finalmente abbiamo perso.[1] E non poteva che
essere così. Siccome siamo stati particolarmente in gamba, abbiamo perso anche
in maniera pesantissima, inequivocabile, con cifre oltre ogni previsione. Da
capogiro....
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Segnali
Alessandro
Gassman e Marco Giallini sul grande schermo
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Al Teatro Sociale tornano i tanto attesi appuntamenti del Sabato
Pomeriggio in Famiglia quest'anno una...
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Segnaliamo un articolo comparso sulla rivista economiaepolitica.it in cui si sostiene
la tesi che le...
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Segnaliamo un interessantissimo articolo di Rosa Canelli e Riccardo Realfonzo sulla crescente disuguaglianza...
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Il Forum dei
Movimenti per la Terra e il Paesaggio annuncia che il Gruppo di Lavoro
Tecnico-Scientifico...
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Segnaliamo un interessantissimo articolo del prof. Felice Roberto Pizzuti docente di
Politica Economica...
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I MARCHESI DEL MONFERRATO NEL 2018
Si è appena concluso un anno particolarmente intenso di
attività,...
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Stephen Jay Gould
Alessandro Ottaviani
Scienza
Ediesse 2012
Pag. 216 euro 12
New York, 10 settembre...
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Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista
online economiaepolitica
http://www.economiaepolitica.it/lavoro-e-diritti/diritti/scuola-sanita-e-servizi-pubblici/servizio-sanitario-nazionale-a-prezzo-regionale-il-paradosso-del-ticket/...
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Segnaliamo, come contributo alla discussione, un
interessante articolo comparso sul sito “Le Scienze.it”
Link:...
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Il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” presenta il
suo nuovo progetto per il 2018: le celebrazioni...
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Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista
online economiaepolitica
http://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/europa-e-mondo/la-ripresa-e-lo-spettro-dellausterita-competitiva/...
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DA OGGI IN RETE 2500
SCHEDE SU LUOGHI, MONUMENTI E PERSONAGGI
A conclusione di un intenso lavoro, avviato...
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Segnaliamo il libro di Agostino Spataro, collaboratore di Cittàfutura su un argomento sempre di estrema...
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Memoria
Pietro Ingrao
Politica Ediesse 2017
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Ha vissuto cent’anni Pietro Ingrao...
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