Terza Pagina
Stefano Rodotà, un esempio per tutti noi, ci ha lasciato.
Paola Sultana
Ad una persona di Legge, ad una appassionata persona impegnata per i diritti, quelli veramente fondamentali e importanti, lasciamo un primo commento "a caldo", a poche ore dalla scomparsa dell'on. Stefano Rodotà. Più sotto una breve biografia. ..."Ciao Stefano, tutta la Redazione e tutta l'associazione CittaFutura Ti rende omaggio". ...
La maggior parte di coloro che oggi esprimono cordoglio per la scomparsa di Stefano Rodota' ne hanno impedito l'elezione a Presidente della Repubblica. E sono gli stessi che impedirebbero l'elezione dell'unica donna che lo meriterebbe da decenni. Queste lacrime di coccodrillo, come quelle ostentate per Pannella, mi irritano profondamente. Almeno si avesse la decenza di tacere, ogni tanto! Ora mi aspetto che i prossimi candidati a qualche prestigiosa poltrona facciano a gara per intestarsi l'eredità del Professore. E' già accaduto, con Pertini, Berlinguer, Moro, si citano a sproposito Pasolini, Gramsci, don Milani. Personaggi che al massimo potrebbero citare Celentano (con tutto il rispetto) ed ispirarsi a don Rodrigo, si scoprono paladini della libertà, dei diritti civili, della Cultura con la C maiuscola. Addio, Professore, avresti meritato di lasciare dietro di te un Paese migliore.
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Stefano Rodotà nasce il 30 maggio 1933 a Cosenza,
da una famiglia originaria di San Benedetto Ullano, località delle montagne
della Catena Costiera. Dopo aver studiato al liceo classico "Bernardino
Telesio", si iscrive all'Università "La Sapienza" di Roma, dove si laurea in Giurisprudenza nel 1955,
discutendo la tesi con Emilio Betti.
Prosegue, quindi, la carriera accademica
dopo essere stato allievo di Rosario Nicolò, e ha modo di insegnare Diritto
Civile negli atenei di Macerata e Genova, oltre che alla Sapienza. Sin dai
primi anni Sessanta, inoltre, si rivela molto produttivo a livello di
pubblicazioni: tra le altre si segnalano "Il problema della responsabilità civile" e "Le fonti di integrazione del contratto",
per Giuffrè, e "Il diritto privato
nella società moderna" e "Il controllo sociale delle attività
private", per Il Mulino.
Dopo aver fatto parte del Partito Radicale ai tempi di Mario
Pannunzio, nel 1976 e nel 1979 rifiuta la candidatura in Parlamento offertagli
da Marco Pannella. Nello stesso
1979, comunque, viene eletto deputato, ma come indipendente nelle liste del Pci.
In occasione della sua prima legislatura fa parte della Commissione Affari
Costituzionali, ma soprattutto della Commissione Parlamentare d'Inchiesta che
deve indagare sul sequestro di Aldo Moro, sul suo assassinio e sulla
strage di via Fani, mentre dopo il 1983 (rieletto in Parlamento) diviene
presidente del Gruppo Parlamentare della Sinistra Indipendente e membro
dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa.
Nel 1987 Stefano Rodotà viene eletto
nuovamente: fa ancora parte della Commissione Affari Costituzionali, ma anche
della prima Commissione Bicamerale per le Riforme Istituzionali. Nominato dal Partito Comunista Italiano Ministro
della Giustizia nel governo ombra voluto da Occhetto nel 1989 (anno
in cui viene eletto al Parlamento Europeo), sceglie in seguito di aderire al
Pds, il Partito Democratico della Sinistra, di cui è il primo presidente.
Tra le file del Pds, dunque, torna in
Parlamento nell'aprile del 1992: in questa occasione entra a far parte della
Commissione Bicamerale e viene scelto come vice-presidente della Camera. Il
"suo" presidente, invece, è Oscar Luigi Scalfaro, che nel maggio
di quell'anno viene eletto Presidente della Repubblica: è proprio Rodotà a
leggere i voti che proclamano Scalfaro nuovo titolare del Quirinale.
Nello stesso anno pubblica, tra l'altro,
"Repertorio di fine secolo",
per Laterza, mentre per lo stesso editore l'anno successivo dà alle stampe
"Questioni di bioetica".
Il politico calabrese sceglie di non ricandidarsi al termine della legislatura,
conclusasi dopo soli due anni, e torna a insegnare all'università. Nel 1997 Stefano
Rodotà diventa il primo presidente dell'Authority per la Privacy (Autorità
Garante per la Protezione dei Dati Personali), mentre l'anno successivo prende
in carico la presidenza del Gruppo di Coordinamento dei Garanti per il diritto
alla riservatezza della Ue: la abbandonerà nel 2002.
Nel frattempo, ha modo di proseguire i
suoi studi: scrive "Tecnologie e
diritti", per Il Mulino, mentre con Donzelli pubblica "Libertà e diritti in Italia. Dall'Unità ai
giorni nostri".
Divenuto direttore, nel 2008, del Festival
del diritto di Piacenza, e insignito nello stesso anno della cittadinanza
onoraria di Rossano, riceve l'International Privacy Champion Award nel 2009, assegnatogli dall'Electronic Privacy
Information Center di Washington, negli Stati Uniti. L'anno seguente Rodotà
propone all'Internet Governance Forum di
portare l'adozione dell'articolo 21bis in Commissione Affari Costituzionali:
tale articolo sancisce il diritto di tutti i cittadini ad avere accesso alla
rete Internet con modalità adeguate dal punto di vista tecnologico, senza differenze sociali
ed economiche.
Sempre nel 2010, pubblica per Sossella
"Che cos'è il corpo", e
nel "Trattato di biodiritto"
di Giuffré l'intervento "Il nuovo habeas corpus: la persona
costituzionalizzata e la sua autodeterminazione".
L'anno successivo, invece, dà alle stampe
per Donzelli "Diritti e libertà
nella storia d'Italia. Conquiste e conflitti 1861-2011", e per Laterza
"Elogio del moralismo".
Dopo aver pubblicato, ancora con Laterza, "Il diritto di avere diritti" nel 2012, Stefano Rodotà nel
2013 viene considerato uno dei candidati più seri alla successione di Giorgio
Napolitano come Presidente della Repubblica.
Fratello dell'ingegnere Antonio Rodotà e
padre di Maria Luisa Rodotà, giornalista del "Corriere della Sera",
Stefano Rodotà fa parte del Centro Nexa
su Internet e Società del Politecnico di Torino, ed è presidente del consiglio
d'amministrazione dell'International University College del capoluogo
piemontese. Titolare di lauree honoris causa assegnategli dall'Università di
Macerata e dall'Université "Michel de Montaigne" di Bordeaux, è
stato, tra l'altro, insegnante in India, Australia, Canada, America Latina e
Francia, e attualmente (è stato) è uno dei membri del comitato dei garanti di Biennale Democrazia.
23/06/2017 23:24:26
20.03.2018
Aydin (*)
Questa settimana vorremmo proporvi un
piccolo gioco: esaminare un episodio della storia alessandrina secondo i metodi
analitici della storiografia anglosassone. La scuola storiografica inglese, che
personalmente apprezziamo nel modo più assoluto e a cui cerchiamo di adeguarci
quando scriviamo, dà molta...
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17.03.2018
Marina Elettra Maranetto
“Brutto
schifo”
era la conclusione cui perveniva la mia amica olandese, che non è mai riuscita
ad impossessarsi delle sfumature della nostra lingua, riassumendo con tratto
ecumenico tutto ciò che la contrariava, dal particolare all’universale. Ed è quel brutto schifo che
ogni giorno, come un rigurgito,...
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12.03.2018
Marina Elettra Maranetto
Poco
le era stato risparmiato perché non s’era risparmiata.
Erano
le parole di cui si serviva ad aver preso il posto dei sentimenti che le
avevano afferrato la vita. Convertita all’età della saggezza, ma peccando
d’orgoglio, si compiaceva d’interpretare ciò che l’interlocutore s’aspettava
d’ascoltare...
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11.03.2018
Patrizia Gioia
Questa
mattina al teatro Filodrammatici: Libertà e Bellezza con la musica dei paesi:
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Ascoltando invece la musica polacca e di questi...
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04.03.2018
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gli occhi grandi color di foglia
tutta notte sta sulla soglia
vende a tutti la stessa rosa.
Via del Campo c'è una bambina
con le labbra color rugiada
gli occhi grigi come la strada
nascon fiori dove cammina.
Via del Campo c'è una puttana
gli occhi grandi color...
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28.02.2018
Marina Elettra Maranetto
“Zoccole pentite”, categoria
onnicomprensiva che esula dall’accezione comune del termine esprimendo parità
di genere.
Sono
i mutanti di schieramento politico che transumando verso un’altra parte più
conveniente ne diventano sostenitori appassionati pensando di riscattarsi. Più realisti del Re,...
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28.02.2018
Patrizia Gioia
Cari Amici,
non è facile vivere la vecchiaia.
Pare assurdo ma arriva come un temporale, previsto ma inaspettato,
all'improvviso ti trovi addosso anni come pioggia, dai quali pare
impossibile ripararsi, inutile cercare intorno tettoie, ombrelli, ripari,
ormai sei bagnata e tutto il tuo corpo e la tua...
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25.02.2018
Patrizia Gioia
«Gandhi, in una lettera a Sarojini Naidu, si definì una volta scherzosamente “mystic spinner”, ossia “filatore mistico”.Questa sua espressione scherzosa e unica rappresenta un suggerimento centrale per guidarci a ricomprendere noi attraverso la figura del “Mahatma”, il profilo insieme mistico e politico...
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25.02.2018
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nuove famiglie o “famiglie moderne”. Si tratta di variegate tipologie tutte in
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17.02.2018
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All'indimenticabile memoria di ZEUS,
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Alessandro
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I MARCHESI DEL MONFERRATO NEL 2018
Si è appena concluso un anno particolarmente intenso di
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New York, 10 settembre...
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Il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” presenta il
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online economiaepolitica
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A conclusione di un intenso lavoro, avviato...
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Segnaliamo il libro di Agostino Spataro, collaboratore di Cittàfutura su un argomento sempre di estrema...
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Ha vissuto cent’anni Pietro Ingrao...
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