Comunicato Clinica “S. Anna” di Casale Monferrato
Riceviamo, da Francesca Voltan, Segreteria Funzione Pubblica
CGIL Alessandria, e volentieri pubblichiamo il seguente comunicato stampa.
Successivamente alla DGR 67/2015, che ha ridefinito la
riorganizzazione della rete ospedaliera, l’ articolazione dei posti letto e la
determinazione dei budget in sanità privata, la Clinica S. Anna di
Casale Monferrato, che oggi occupa circa 53 dipendenti, già alla fine del 2015
aveva manifestato una grave situazione aziendale derivante dal dimezzamento del
budget assegnato, annunciando così la necessità di intervenire nella
riorganizzazione dei quadri occupazionali.
La clinica richiese alla Regione Piemonte una proroga di 6
mesi al fine di proseguire l’ attività chirurgica della casa di cura in attesa
della definizione da parte regionale dei livelli organizzativi previsti per i
CAVS ed indicazioni in merito alla rete psichiatrica del Piemonte.
A seguito di questo la clinica disdettò il contratto di
appalto con la ditta fornitrice del servizio di pulizia che aprì una procedura
di licenziamento collettivo nei confronti di quei lavoratori proponendo agli
operatori Oss di ridurre del 50% il monte ore contrattuale e conseguentemente il
loro salario nonchè di adibire quest’ultimi a mansioni di pulizia, in
applicazione del “demansionamento” previsto dal Jobs Act”.
Anche altro personale subì la riduzione del monte ore
contrattuale, come ad esempio il personale dell’ufficio accettazione, impiegati
amministrativi e tecnici di radiologia.
La
Funzione Pubblica Cgil contraria sin da subito alle posizioni
aziendali manifestò il proprio disappunto in merito al fatto che alcune scelte
ricadevano solo sui lavoratori che da anni operano nella clinica, che ogni
giorno con impegno e fatica garantiscono ai pazienti cure ed assistenza
adeguate e che hanno diritto a mantenere le loro professionalità.
Nel mese di Maggio ’16 la Funzione Pubblica
CGIL unitamente alle altre OO.SS richiedeva un incontro urgente al fine di
proseguire il confronto con la direzione della clinica, anche in riferimento
alla riconversione delle attività della clinica e all’incertezza che regnava
tra i lavoratori, incontro che tra vari solleciti è avvenuto solo lo scorso
22/06 u.s.
Purtroppo anche in questo confronto la direzione della
clinica ha prospettato l’intenzione di procedere con licenziamenti e drastiche
riduzioni del monte ore contrattuale con la conseguente perdita di salario,
data l’ormai quasi certa assegnazione alla clinica di n. 72 posti letto di riabilitazione
psichiatrica.
Anche su richiesta delle OO.SS. di considerare, al fine di
evitare perdite occupazionali e perdite di salario l’attivazione degli
ammortizzatori sociali, la clinica non si è resa disponibile risultando quest’ultimi
“eccessivamente onerosi”per l’ azienda.
Nella stessa giornata si è svolta l’ assemblea sindacale con
tutti i lavoratori della clinica i quali hanno dato mandato alle OO.SS. di
proclamare lo stato di agitazione già annunciato alla clinica con la riserva di
proclamare lo sciopero e/o ulteriori mobilitazioni a sostegno della vertenza in
atto.
Contestualmente la Funzione Pubblica
CGIL , unitamente a Cisl e Uil hanno chiesto un incontro urgente per l’
apertura di un tavolo di crisi, al fine di individuare soluzioni per la
salvaguardia dell’occupazione e il mantenimento delle professionalità e per
risolvere ci auguriamo, la vertenza nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini.