Conspiracy

Questo è un termine comune nella Storia americana, se ripensiamo ai due secoli ed oltre delle vicende degli Stati Uniti.

Si è parlato di Conspiracy (“complotto”) già nel caso dell’assassinio di Abraham Lincoln nel 1865.

Erano nati molti dubbi sulla figura di Booth, l’attentatore alla vita del presidente, e si sospettava ci fossero molti altri congiurati ad ordire l’attentato.

Quella della conspiracy diventa una propria mania nel ‘900, dapprima in occasione dell’attentato al presidente Kennedy, poi nel clamoroso caso Watergate.

In realtà, il rapporto Warren sembrò non essere in grado di chiudere il caso dell’uccisione di Kennedy ed anche Watergate, a tanti anni di distanza, sembra essere endless, senza fine.

Quindi, il concetto di conspiracy è ricorrente nella Storia americana, ma potrebbe anche espatriare.

Cosa intendo con ciò?
L’attuale guerra fra Russia ed Ucraina ha molti punti oscuri e ci sono tanti punti interrogativi, a cui è difficile rispondere, essendo la guerra tuttora in atto.
Ma vi sorprenderebbe scoprire in un futuro prossimo che c’è stato un complotto fra USA e Russia per indebolire il partner europeo della NATO?

E’ una congettura terribile, autodistruggente, ma pensare agli USA come una forza verosimilmente preoccupata dall’ascesa e dall’unione politica europea non è poi tanto incredibile.

L’Europa unita disturba gli USA e pensiamo ai memorabili conflitti nell’industria aerospaziale fra la Boeing e la Airbus, oppure nella micidiale lotta fra le case automobilistiche americane e quelle, note e potenti, della Germania.

Un indebolimento progressivo dell’Europa dal punto di vista economico non potrebbe che favorire l’attuale schema mondiale, che vede seduti al tavolo da poker USA, Cina, Russia, Europa.

Le vere potenze in campo sono in realtà USA e Cina, che se la vedranno per il predominio mondiale verso il 2030-35, mentre la Russia è e rimarrà una grande potenza militare, ricca di risorse naturali, ma incapace di raggiungere i livelli dell’antica URSS.

Rimane l’Europa, con tutti i suoi problemi di differenziazione Nord-Sud, con questa serie di forze centrifughe, che non permettono di creare un nucleo decisionale, nonostante la sede di Bruxelles.

Ci vorrebbe un politico della statura di Charles De Gaulle, capace di raccordare i vari problemi e di porre dei targets precisi e futuribili.

Ma oggi di un Charles De Gaulle in Europa neanche l’ombra…

Ci sono “ombre” di burocrati, che si muovono fra strette di mano e banchetti ufficiali, incapaci di una visione complessiva dei problemi.

Una nota di preoccupazione: il potenziale riarmo della Germania, che da un giorno all’altro è capace di mettere in campo 100 miliardi per la Bundeswehr e che fa affacciare sullo scenario europeo i ricordi di cento anni fa, quando, come scriveva lo storico Fischer, la Germania imperiale iniziava l’assalto al potere mondiale (non dimentichiamo i primi anni della II Guerra Mondiale, quando la Germania metteva in campo militarmente dei progetti che la ponevano quali leader assoluta in Europa e nel mondo).

E l’Italia?

Con un primo ministro mai votato, ma nominato nello stesso modo in cui gli antichi re medievali elevavano i cavalieri al rango di conti o marchesi; con una politica estera affidata a dilettanti che devono affrontare problemi molto più gravi dei loro peggiori incubi; con una programmazione energetica nulla, che lascerebbe nel buio assoluto sia le imprese che i privati: un paese ancora una volta vittima di una gestione centralistica, romana.

Una possibile soluzione, ancorché drastica, sarebbe il passaggio ad una gestione federale, in cui le regioni vengono ad assumere tutte le competenze, forse con l’eccezione della DIfesa.

Al tradizionale trio Vittorio Emanuele, Garibaldi, Mazzini, io vorrei sostituire la Sacra Trimurti Mazzini, Garibaldi, Cattaneo.

Una gestione federale dello Stato (vedi Svizzera, Germania, USA) non potrebbe sicuramente peggiorare le cose rispetto al presente, anzi, l’auspicio è che le forze delle singole regioni, venendo dal basso, possano scolpire un nuovo Stato.

Una conspiracy orchestrata dagli USA potrebbe colpire tutta l’Europa, ma in particolare l’anello più debole, cioè l’Italia.

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