Democrazia in pericolo?

In molti lanciano l’allarme vedendo nelle affermazioni  e nei comportamenti di alcuni politici il rischio di una deriva che mette a rischio la democrazia. Nella sinistra la maggior parte delle voci è concorde nell’indicare il senatore Salvini come il maggior responsabile di questa deriva.

Gli ultimi atti del teatro della politica italiana hanno visto il senatore Renzi  impegnato nel tentativo di occupare la scena da protagonista con un profluvio di dichiarazioni amplificate dai mezzi di informazione. Tra queste ne scelgo due su cui esprimere un opinione.

La prima relativa alla elezione diretta del Presidente del  Consiglio  “Sindaco d’Italia”. Resto del parere che se gli elettori di un piccolo comune o di una grande città scelgono un sindaco che, come più volte accaduto, si dimostra inadeguato al compito la città o il comune ne subiranno le conseguenze, ma il “Paese Italia” riuscirà a sopportare i danni causati, durante i cinque anni del suo mandato, dal sindaco anche di una metropoli. Se si elegge un “Sindaco d’Italia”, presuntuoso, parolaio ed incapace, a capo del governo per cinque anni senza che un parlamento alle sue dipendenze abbia il coraggio/possibilità di intervenire, la “barca” correrebbe il rischio di affondare. Penso pertanto che nessuna persona di buon senso debba accettare tranquillamente un meccanismo di elezione del Presidente del Consiglio sul modello “Sindaco d’Italia”.

L’altra sortita del sen. Renzi riguarda la proposta di un governo con a capo l’ex Presidente della BCE . Non credo che Draghi, da persona intelligente qual è, accetti di mettersi nelle mani di uno con le referenze di Renzi . Se dovesse succedere ci sarebbe da capire cosa in realtà potrebbe nascondere una simile operazione, e preoccuparsi  di conseguenza.

I due Mattei , oltre ai comuni ottimi rapporti con l’ex on.  Verdini, hanno, entrambi, più volte espresso il (pericoloso) desiderio di ricevere direttamente dal popolo  “il potere”.

Opinione strettamente personale: se, come in certi giochi di società, dovessi indicare chi è il  più pericoloso per la democrazia, non avrei dubbi ad indicare il Matteo fiorentino.

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