“Earth Day 2020” nonostante tutto

 

Ogni anno, il 22 aprile, la Giornata della Terra segna l’anniversario della nascita del moderno movimento ambientalista nel 1970.

All’inizio fenomeno tipicamente statunitense sull’onda della nascente critica (tra gli anni Sessanta e Settanta dello scorso secolo) agli sprechi e ai “gigantismi” tipici del peggio dell’ “american way of life”, poi sempre più “patrimonio comune”.

Segnali di questo cambiamento si erano già avuti con la pubblicazione di Silent Spring (1), vero bestseller del New York Times nel 1962. Il libro rappresentava uno spartiacque, vendendo oltre 500.000 copie in 24 paesi e, soprattutto , la consapevolezza pubblica rispetto a quanto stava succendendo. In questo modo trovarono una migliore definizione la preoccupazione per gli organismi viventi, l’ambiente nel suo insieme e i legami tra inquinamento e salute pubblica.

La Giornata della Terra del 1970 diede voce a questa consapevolezza ambientale emergente. mettendo le preoccupazioni ambientali, finalmente, nella giusta evidenza. A dare inizio a questa bella storia furono il senatore Gaylord Nelson e Pete Mc Closkey, membro del Congresso USA) ( N.B. : il primo “democratico”, il secondo “repubblicano”). Seppero utilizzare tutte le situazioni a rischio segnalate da associazione di base e ambientaliste, tutti i molti atti d’accusa provenienti dalle autorità locali  e, alla fine, proposero il 22 aprile come “Earth Day”, giornata dedicata al benessere della nostra Terra.  La scelta, è utile ricordarlo, fu dettata dall’opportunità di avere in quella settimana di aprile una pausa tradizionale delle attività didattiche americane, appena prima della preparazione degli esami.

Proprio da questo primo importante “seme” presero vita i  grandi appuntamenti internazionali, “Rio de Janeiro 1992” e via via tutti gli altri fino ai più recenti COP Convenzioni quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC)”.  Con alterne vicende ma con una progressiva maggiore responsabilizzazione di tutte le Nazioni del mondo.

Quello di quest’anno è stato un poco in sordina, specialmente qui in Italia. Il motivo è noto a tutti: il COVID-19 e tutto quanto ha comportato (e comporta) in iniziative di prevenzione e di limitazione del contagio. Qualcosa comunque si è fatto e i due appuntamenti svoltisi a inizio marzo in provincia di Alessandria (in condizioni di preallarme) ne sono un esempio. Il primo (con due conferenze presso la Saletta del Museo del Geosito “Guarnera” di Pecetto (a sette km a nord di Alessandria)) ha riguardato il confronto tra quel che c’era prima, in qualche modo “cio’ che è cambiato o andato perso” e cio’ che abbiamo adesso. Appuntamenti a carattere “paleoecologico” di cui si puo’ avere completa descrizione seguendo le note (2) e (3) a termine articolo.  I lettori appassionati alla materia potranno vedere come sono cambiati nell’arco degli ultimi dieci milioni di anni (un tempo geologicamente non lungo) due località piemontesi delle province di Asti e Alessandria: i centri di Villafranca e Pecetto. Storie di animali preistorici, di balene, di condizioni appena precedenti alla comparsa dell’uomo, luoghi incontaminati, silenziosi, pieni di verde e con corsi d’acqua pulitissimi. Una descrizione paradisiaca che non intende nel modo più assoluto limitarsi all’ “amarcord” un po’ triste di chi non sa vivere la realtà attuale. Anzi, esattamente il contrario, proprio da quei quadri, da quelle istantanee immaginarie (ma basate su testi scientifici di qualità) si trae nuova linfa per migliorare il rapporto tra esseri umani ed ecosistema.

Il secondo appuntamento  si è protratto per quasi due mesi presso il Museo “Gamberina” di Alessandria con una mostra di fotografie (di grande formato) e video riguardanti i “Cambiamenti Climatici a confronto”. Nel caso specifico fra quanto due giovani reporters free-lance, vincitrici del concorso FVR (Frame Voice Report) 2019, hanno raccolto in Nepal e di come l’hanno fatto conoscere qui da noi. Un allestimento di classe con una quarantina di opere esposte, con la sponsorizzazione dell’associazione DSF (docentisenzafrontiere) e Pro Natura Piemonte. Anche di questo evento vi è abbondante documentazione sul web (4)

Due proposte fra le tante, che mostrano quanto sia vivace il mondo giovanile italiano, quanto sia creativo e responsabilizzato rispetto a tematiche delicate e importanti.

.1. Silent Spring - di Rachel Carson (Autore), Edward O. Wilson (Introduzione), Penguin & NYT , 1962

.2. https://www.cittafutura.al.it/sito/unaltra-puntata-apprezzare-lequilibrio-naturale-della-nostra-terra/

.3. https://www.cittafutura.al.it/sito/nostro-ecosistema-terra-ci-insegna-basta-interpretarne-segni/

.4. a – https://alessandrianews.ilpiccolo.net/generic/2020/05/21/news/foreverest-la-crisi-climatica-in-nepal-con-gli-occhi-dei-bambini-113460/

.4. b – https://www.facebook.com/pg/Foreverestframe/posts/

.4. c – https://www.acomeambiente.org/blog/2020/05/27/al-maca-la-mostra-foreverest-la-crisi-climatica-in-nepal-con-gli-occhi-dei-bambini/

L’immagine è tratta dalla mostra :  “Cambiamenti Climatici a confronto”, prima alla “Gambarina” di Alessandria e ora al M.a.c.a. di Torino. (foto G. Marino & D. Bagnoli)

 

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