Il general manager Storace come Sun Tzu

L’articolo(1) è di qualche anno fa ma può aiutarci a capire cosa ci sta succedendo intorno. L’operazione “rinnovamento” è in corso da anni, ammantata di “buonismo”, “efficienza” e “resilienza” utilità per “i posteri” (oppure “per l’Europa”). Parole magiche che mascherano ben altro, e la pandemia  -improvvisamente comparsa a scompaginare i programmi di molti – è lì a confermarlo. In due occasioni (in Commissione Senato e ad una trasmissione radiofonica serale del giornalista Rai, Loquenzi (2) ), il Ministro Brunetta ha ribattuto qualcosa di simile. Ma non nel 2016, ai tempi di Renzi presidente del Consiglio in visita qua e là per “provare a rilanciare l’Italia”, come si diceva al momento del suo massimo splendore. Esattamente qualche giorno fa. Efficienza, possibilità di assumere a tempo determinato con minima attenzione alle condizioni dei lavoratori, superamento di trent’anni di lotte sociali, uguaglianza – al ribasso – fra i lavoratori italiani e quelli dell’Estremo Oriente o del Messico, critica indiscriminata al lavoro (considerato da “travet”) da rottamare così come i molti statali correlati. Brunetta, infatti, ci ricorda che la Pubblica Amministrazione (di cui è Ministro nel Governo Draghi) “è indietro anni luce rispetto alla realtà mondiale“. Ci dice  che “i concorsi non si fanno più in cartaceo e con colloqui ottocenteschi nemmeno più in Burundi“. Tutto deve passare attraverso il web, per mezzo di schermate prefissate con percorsi standard a cui sottoporre l’esaminando. Niente contatti, nessun condizionamento, silenzio, ticchettio di tastiere, “invio” e stop. Sara poi la “Commissione giudicante” a fare tutto. Il giovane (o meno giovane ) potrà godersi la sua giornata in lock-down o all’aria aperta…ma fuori dall’ambito scolastico-universitario. Lì si entra se autorizzati con badge elettronici, con riconoscimento di pollice e/o pupilla, in silenzio, qualche led da illuminare (i “tasti” sono obsoleti) e via…. Ma dove è iniziato tutto questo?… Proprio qui ci viene incontro il nostro Francesco Storace che, più volte si è espresso in modo esplicito sulla questione “modalità di dirigenza”, senza problemi e, come si può vedere (3) con abbondanza di riconoscimenti.
Come esemplificazione è diventato un vero e proprio “mantra” il discorso – diventato storico e ben raccontato da Michele Azzu (1)  – che ci ha aperto gli occhi e ci ha fatto capire che un capitolo di storia sociale e industriale italiana era definitivamente chiuso. Non se ne accorsero i governanti e, tanto meno, i politici di allora. Tutti intenti a cercare i posti migliori per una possibile rielezione che, nel  48 per cento dei casi, non si verificò. Trionfò infatti il partito di Grillo nel 2018, lasciando tutti gli altri sulla corda, o quasi. Di quello che successe dopo, il Conte Uno e il Conte Due, siamo tutti edotti …ma torniamo per un momento a quegli anni cruciali. Gli anni del Referendum istituzionale, voluto come un aut-aut da Renzi e trasformatosi in un boomerang, ma anche gli anni delle sirene in libertà, non in chiave “resiliente” e con riconversione ecologica di processi e prodotti ma, semplicemente, con una “bangladesizzazione” del lavoro. Chiare, al riguardo, le parole dell’Amministratore Delegato di Enel Storiace: “Bisogna ispirare paura nei dipendenti” pronunciate durante  una “lectio” alla Luiss nel corso della quale  ha illustrato come si guida un’azienda. Indicazioni che possiamo tranquillamente ritrovare nella gestione di alcuni partiti politici, diventati più “azienda” delle stesse aziende. Si deve fare in modo di arrivare al vertice, acquisire competenza su tutto, ma proprio tutto, dagli organigrammi, ai bilanci, agli andamenti economici generali in cui inserirsi, alle possibilità di espansione o acquisizione di vicini più o meno ostili, fino alle tipologie di servizio/produzione espletate, al personale, alle “catene di comando” e via di seguito. Famosa la sua massima: “Bisogna distruggere fisicamente i centri di potere che si vuole cambiare”. Lapidario ma espressivo al massimo grado. “Creare malessere all’interno di questi”, e poi “colpire le persone opposte al cambiamento, nella maniera più plateale possibile, in modo da ispirare paura”. Ecco lo “Storace pensiero”, espresso con naturalezza, sorriso sulle labbra, pubblico certificato e chiaramente d’accordo, autorità civili e religiose comprese. C’era anche, alla Luiss, il nostro attuale ministro Cingolani che deve aver fatto di quelle affermazioni, un vero bagaglio per il (suo) futuro.
Il manager Storace è, d’altra parte, noto per essere  favorevole alle energie rinnovabili, tanto è vero che accompagnò Matteo Renzi negli allora “nuovi impianti” Enel costruiti in Nevada.   Alla domanda di uno studente che chiedeva: “Qual è la ricetta di successo del cambiamento in un’organizzazione come Enel?”, Storace rispose così:”Ispirando paura. Inducendo il malessere, dando potere a un manipolo di persone fedeli alla visione del capo e poi punendo in maniera esemplare chi si oppone. È una visione che, probabilmente, rimanda ad alcuni testi di strategia militare molto usati dai manager, come “L’arte della guerra”   di Sun Tzu”.
Il tutto fa paura anche per il contesto in cui è stato espresso. All’Università LUISS, e cioè una di quella scuole che formano la nostra classe dirigente, i giovani che andranno a formare la Confindustria e i consigli d’amministrazione di domani. Ecco l’intervento in questione nella sua interezza:
Per cambiare un’organizzazione ci vuole un gruppo sufficiente di persone convinte di questo cambiamento, non è necessario sia la maggioranza, basta un manipolo di cambiatori. Poi vanno individuati i gangli di controllo dell’organizzazione che si vuole cambiare e bisogna distruggere fisicamente questi centri di potere. Per farlo, ci vogliono i cambiatori che vanno infilati lì dentro, dando ad essi una visibilità sproporzionata rispetto al loro status aziendale, creando quindi malessere all’interno dell’organizzazione dei gangli che si vuole distruggere. Appena questo malessere diventa sufficientemente manifesto, si colpiscono le persone opposte al cambiamento, e la cosa va fatta nella maniera più plateale e manifesta possibile, sicché da ispirare paura o esempi positivi nel resto dell’organizzazione. Questa cosa va fatta in fretta, con decisione e senza nessuna requie, e dopo pochi mesi l’organizzazione capisce perchè alla gente non piace soffrire. Quando capiscono che la strada è un’altra, tutto sommato si convincono miracolosamente e vanno tutti lì. È facile”.
Nel modo più plateale e manifesto possibile, onde creare timore e le migliori condizioni per il cambiamento… Ma è questo il “cambiamento” che volevamo?
.1. Michele Azzu: ” Starace (Ad di Enel): “Individuare chi è contrario al cambiamento, portarlo al malessere e distruggerlo” . da “Cronaca”  16 maggio 2016.   Ripreso anche in 
https://www.verdeazzurronotizie.it/discorso-choc-della-d-di-enel-bisogna-ispirare-paura-nei-dipendenti/       
.2. RaiUno – 25 marzo 2021 – “Zapping”

.3. Francesco Starace ricopre attualmente anche i seguenti incarichi:

  • Membro del Consiglio Direttivo di Fullbright (Italia) 
  • Membro del Board del Politecnico di Milano (Italia)
  • Membro del Board del Global Compact ONU (U.S.A.) 
  • Incarichi in Confindustria: membro del Consiglio Generale e del Consiglio Direttivo
  • Membro del Global Investors for Sustainable Development Alliance delle Nazioni Unite
  • Membro del Club of Rome
  • Membro del Board of Trustees dell’American Academy in Rome
  • Membro del Strategic Advisory Council del Center of Sustainable Business of the University of Pittsburgh
  • Co-Presidente della Net Zero Carbon Cities – Systemic Efficiency Initiative del WEF
  • Co-Presidente della roundtable “Renewable and low-carbon hydrogen production” della Clean Hydrogen Alliance della Commissione Europea
  • Membro del G20 Business Advisory Board for the Italian Presidency
  • Presidente della task force “Energia ed Efficienza delle Risorse” del B20 Italy 2021
  • Dal 2017 al 2019 è stato Presidente di Eurelectric.
  • Nel 2020 è stato Co-Chair della Energy, Sustainability and Climate Taskforce – B20 Saudi Arabia

Su invito della Rockefeller Foundation, da settembre 2019 Starace è membro della Global Commission to End Energy Poverty

Nell’ottobre del 2020 è stato nominato Presidente dell’Administrative Board di SEforALL, organizzazione internazionale che lavora a stretto contatto con le Nazioni Unite per accelerare e realizzare su scala le soluzioni necessarie per raggiungere l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 7 (SDG7) entro il 2030.     

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