Governo nazionale. Si è persa una grande occasione

I “responsabili” si aggirano tra di noi. Sprezzantemente definiti gli “Scilipoti” e i “Razzi” di turno (1) vengono additati come non-soluzione da tutti i commentatori politici, nessuno escluso.  I numeri sono inclementi, e questo lo si sapeva soprattutto per il Senato, ma anche alla Camera – su alcuni provvedimenti – non si è avuta vita facile, ma mai si sarebbe pensato ad un epilogo del genere. Il Conte bis sembrava destinato a terminare onorevolmente la sua funzione di collante – anzi proprio di “scotch” – fino al 2023, confidando in un rilancio della compagine di centrosinistra e, magari, di un ravvedimento democratico partecipativo dei Cinque Stelle. Processo lungo, complesso, che doveva tenere insieme molte anime (alcune “belle”, altre “agitate”, altre ancora un pochino “nere”) per raggiungere il tanto agognato obiettivo di superare le Destre in una competizione elettorale normale. Con l’inghippo, cosa tutt’altro che secondaria, di una riforma dei collegi caliente corollario del referendum  sul ridimensionamento delle compagini parlamentari. E, sotto sotto, con l’incombenza  di una nuova legge elettorale che dovrebbe – anche questo negli auspici di tutti, ma proprio tutti, i commentatori – “semplificare la vita politica italiana”. Quella dello sbarramento al cinque, no al quattro, nemmeno…al tre  (beh…forse è troppo), … facciamo al 2,17 per cento, la media dei partitini piccoli, eterne fastidiose zanzarine dei governi che si sono succeduti in questi anni. Bella storia anche questa. Comunque…con i mesi che ci separavano all’estate del 2023 si sarebbe potuto fare qualcosa e sicuramente la coalizione non si sarebbe cacciata nel “cul-de-sac” che sta caratterizzando queste ore di fuoco. Aggiungo un segnale preoccupante che va a confermare la tendenza delle “zanzarine del 2,17 per cento” a far valere sempre e comunque la loro sibilante presenza. Si tratta di un comunicato proveniente dalla mia compagine, quella a cui sono iscritto, i Verdi. L’ambito è quello della Regione Lazio, ma penso che a breve tutti i pentoloni ora in fase di progressivo aumento di temperatura…si metteranno  a bollire. Una segnalazione “vecchia” di due anni che però fa capolino ogni qual volta si vuole far pressione, far capire che non si è d’accordo, come si dice…” per alzare la posta”. E, purtroppo, gli articoli di questa settimana riprendono – un po’ tutti – posizioni critiche nei confronti della presente compagine di Governo. Ecco il dettaglio.

““Apprendiamo con sconcerto che la pur vivace protesta di alcuni attivisti per i diritti degli animali durante la convention del Presidente Zingaretti (svoltasi a Roma nel novembre del 2018) sia stata da questi (il “costui” di turno sarebbe Zingaretti…) bollata come roba da egocentrici che non rispettano le idee altrui e magari con qualche rotella fuori posto. Quando certi temi vengono ignorati o addirittura attaccati, va invece accettata anche la contestazione. Che fine ha fatto la promessa elettorale di nominare il Garante Regionale per i Diritti degli Animali?” Scrivono il responsabile nazionale organizzazione Verdi Francesco Alemanni e i portavoce dei Verdi Roma Guglielmo Calcerano e Silvana Meli in una nota che proseguono.
“Perche’ – si domandano – si vuole spossessare il Consiglio Regionale del potere di approvare i Piani d’assetto? Perche’ facilitare gli interventi edilizi nei Parchi col meccanismo del silenzio-assenso introdotto da un emendamento alla legge n.55/18? Perche’ insistere con l’autostrada Roma-Latina e con la bretella, destinata a sventrare la Riserva del litorale, quando occorrerebbe innanzitutto mettere in sicurezza la Pontina?
Quanto dovremo aspettare ancora per il vincolo di monumento naturale sul laghetto ex SNIA? Su queste ed altre questioni ambientali la Regione Lazio segna il passo, anzi, sembra voler tornare indietro.” “Da tempo il PD pare aver accantonato l’idea dello sviluppo sostenibile e della qualita’ della vita: dal referendum sulle trivelle allo scandalo dell’ILVA. Ora Zingaretti si propone per una svolta, ma se vogliamo davvero costruire un futuro diverso, diritti, giustizia sociale, sviluppo ed ambiente devono andare di pari passo. Gli ecologisti piu’ che dello strizzacervelli, hanno bisogno di risposte a queste domande” Concludono Alemanni, Calcerano e Meli. ” Questo il testo, così come presentato sul sito dei Verdi, piccolo segnale di quello che continuo a stigmatizzare come il principale ostacolo alla formazione di una ampia  coalizione moderna ed equilibrata, socialmente impegnata, attenta agli ultimi, competitiva ma pronta nei recuperi di chi resta indietro, non statalista ma equilibratamente proiettata in un mondo nuovo fatto di tecnologia e rapporti di nuovo tipo. Invece no. Siamo alle solite ripicche di cortile e Renzi, uscendo dal “2.17” ma, temo, andando nel comunque piccolo ambito del 4 o 5 per cento, ne è una conferma. L’unico Matteo ancora credibile, o riesce – con questa sua acrobazia che sta gestendo con temerarietà – ad arrivare a quella coalizione “moderna ed equilibrata” o verrà definitivamente archiviato come un “accidente della storia italica”. Dura lex sed lex.

 

 

.1. Antonio Razzi: Alle elezioni politiche del 2006 viene eletto alla Camera dei deputati nella lista dell’Italia dei Valori nella Circoscrizione Estero – Europa e confermato alle elezioni politiche del 2008. Circa dieci anni dopo, in un’intervista alla trasmissione Le Iene, ha dichiarato che il voto degli italiani residenti all’estero verrebbe pilotato attraverso brogli elettorali organizzati dalle sezioni locali di patronati e sindacati che si occuperebbero di inviare schede rubate o di far votare in maniera illegale.

Nel dicembre 2010, con l’avvicinarsi della votazione sulla mozione di sfiducia al Governo Berlusconi IV, Razzi lascia l’Italia dei Valori e passa a Noi Sud.Il 14 dicembre votò contro la mozione di sfiducia al Governo Berlusconi.

Nel maggio 2011 viene nominato consigliere personale del Ministro dell’Agricoltura Francesco Saverio Romano, come lui del gruppo di Iniziativa Responsabile.

Alle elezioni politiche italiane del 2013 viene candidato in quarta posizione di lista al Senato in Abruzzo per Il Popolo della Libertà ed è eletto.

Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà,  aderisce a Forza Italia.

Il 29 gennaio 2018 comunica di non essere stato candidato da Forza Italia alle elezioni politiche del 2018.

Attività come personaggio televisivo

Dal 20 giugno 2018 conduce sul Nove il programma Razzi Vostri.

Nel 2019 partecipa in coppia con la ballerina Ornella Boccafoschi  alla quattordicesima edizione di Ballando con le stelle , dove verrà eliminato nella quarta puntata e definitivamente eliminato nella settima.

A seguito della partecipazione al talent show, sarà, dal 2019, un ospite ricorrente del programma Storie italiane.

A settembre 2020, torna come membro dell’antigiuria di Ballando con le stelle, programma dove era stato concorrente nel 2019.

Domenico Scilipoti: Politica. Amministratore locale .  Dal 1983 al 1998 è stato consigliere comunale per il PSDI a Terme Vigliatore (Messina); vicesindaco dal 1994 , e in seguito dal 1994 al 1998. Nel 2002 Scilipoti è, brevemente, assessore al bilancio della giunta Nicolò, sempre a Terme Vigliatore. Dal 2003 al 2005 è nuovamente consigliere comunale.

Deputato dell’Italia dei Valori

Negli anni 2000, per l’Italia dei Valori, è stato segretario provinciale di Messina (2002-06) e vicesegretario regionale (2004-06). È stato candidato per l’IdV al Senato in Sicilia nel 2001 e 2006, senza essere eletto. Alle elezioni politiche del 2008 è eletto alla Camera dei deputati nella Circoscrizione Sicilia 2 nella lista dell’Italia dei Valori.

Nel partito si occupa principalmente dei progetti di legge per la modifica delle norme sull’usura bancaria, le medicine non convenzionali e la tutela dei lavoratori dal rischio amianto. Ne ha in seguito denunciato lo spostamento a sinistra sui temi etici (RU 486, eutanasia, testamento biologico).

Appoggio al governo Berlusconi

Nel dicembre 2010, con l’avvicinarsi della votazione sulla mozione di sfiducia al Governo Berlusconi IV, Scilipoti ipotizza il suo appoggio al governo e lascia l’Italia dei Valori per passare al Gruppo Misto. Il 9 dicembre 2010 dà vita, insieme ad altri due ex deputati del centro-sinistra (Bruno Cesario e Massimo Calearo) al Movimento di Responsabilità Nazionale. Il leader dell’IdV Antonio Di Pietro ha ipotizzato dietro al repentino cambio di opinioni di Scilipoti la corruzione da parte del partito del PdL e per questo ha richiesto l’intervento della magistratura.

Il 14 dicembre 2010 si è espresso per la fiducia al Governo Berlusconi IV. Scilipoti, Bruno Cesario e Massimo Calearo hanno atteso la seconda chiamata per vedere se il loro voto sarebbe stato determinante (e così è stato). A Roma poco dopo il voto delle camere in piazza San Silvestro sfilano davanti alle telecamere dei Tg una ventina di immigrati con degli striscioni di sostegno alle decisioni di Scilipoti. Identificati dalla polizia, hanno dichiarato di essere lì per lavoro in quanto pagati dallo stesso deputato per far credere che esista un consenso sulle sue scelte.

A gennaio 2011 è tra i fondatori del nuovo gruppo a sostegno della maggioranza Iniziativa Responsabile di cui viene eletto vicecapogruppo vicario in rappresentanza della componente del Movimento di Responsabilità Nazionale. All’interno del “Manifesto del Movimento responsabilità nazionale“, divulgato nell’aprile del 2011, risultano poi testualmente ricopiate frasi del Manifesto degli intellettuali fascisti. A giugno 2011 appoggia i referendum che abrogano quattro leggi promosse dal governo: «Mi auguro che il quorum ci sia e sia anche a favore dei sì».

Elezioni politiche italiane del 2013

Alle Elezioni politiche italiane del 2013 Scilipoti è candidato per un seggio al Senato della Repubblica in regione Calabria, in sesta posizione nella lista de Il Popolo della Libertà. Dopo lo spoglio è risultato il primo dei non eletti della sua lista. È stato tuttavia proclamato senatore subentrante grazie alla decisione di Silvio Berlusconi, candidatosi in più regioni, di optare per il seggio della regione Molise.

Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia.

Nella XVII legislatura è stato membro della Delegazione parlamentare italiana presso l’Assemblea parlamentare della NATO

Alle elezioni politiche del 2018 è ricandidato al Senato, nella circoscrizione Puglia, nelle liste di Forza Italia nel collegio plurinominale di Bari-Andria-Foggia, dove risulterà tuttavia il primo dei non eletti.

Notizie desunte dall’autorevole :   www.wikipedia.it

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