Gruppo La Cascina – Artana, il patto della mensa e le colpe del Comune

Ricordiamo che l’avvalimento è una procedura, usata nell’ambito degli appalti pubblici, secondo la quale chi partecipa ad una gara per svolgere un servizio può, se non li possiede, avvalersi dei requisiti o degli strumenti di un soggetto terzo. Nella nostra città, Alessandria, la gara si svolse pressoché in contemporanea, con uno sfasamento di qualche settimana, in anticipo rispetto a Valenza, con aggiudicazione definitiva il 3 agosto 2018. Vinse la Cooperativa Solidarietà e Lavoro, che fa parte dello stesso gruppo di Vivenda, “La Cascina”, che, con contratto di avvalimento, scelse il centro cottura di Artana spa.

Ad Asti sempre nell’estate 2018 fu Vivenda ad aggiudicarsi la gara su cui poi intervenne il TAR, a seguito del ricorso della seconda. L’appalto fu affidato alla CAMST che era la seconda classificata. Ma a fine dicembre 2020 il colpo di scena: il Consiglio di Stato ha stabilito che il servizio nelle mense delle scuole del Comune di Asti deve essere svolto da Vivenda SpA.

Di fatto, nel Piemonte sud orientale, nella primavera estate del 2018, è andata in scena una piccola guerra di posizionamento fra Vivenda e Camst/Dussman per accaparrarsi il mercato della ristorazione collettiva. Ne è uscita vincitrice Vivenda, che fa parte del potente Gruppo La Cascina che è attivo in diversi settori (per esempio nelle pulizie, nell’ambito sanitario piemontese e in tutta Italia). La carta che ha potuto giocare in questo piccolo risiko nostrano è stata senza ombra di dubbio la costruzione del nuovo centro cottura di Asti, non a caso inaugurato nel settembre del 2018.

Un azzardo non da poco, fiuto industriale notevole, se si pensa al fatto che prima di agosto/settembre 2018 non godeva di altri contratti rilevanti in zona; evidentemente ha messo in campo dotazioni finanziarie e know-how sufficiente per costruire il centro cottura anche senza certezza immediata di contratti adeguati all’investimento. Incuriosisce il fatto che nell’agosto 2018, Vivenda, pur avendo il centro cottura pronto, con l’appalto aggiudicato a Valenza, non decise di offrire direttamente il servizio ma lo affidò ad Artana spa; stesso percorso ad Alessandria, in questo caso non Vivenda ma la sua gemella coop. Solidarietà e Lavoro, vincitrice della gara che, come nel caso di Valenza, decise di avvalersi di Artana invece che del partner più logico, Vivenda (che poteva vantare il centro cottura nuovo di zecca). Artana, nei fatti, è stato la stampella operativa di Vivenda nell’alessandrino. Ora viene tolto dall’esecuzione dell’appalto a vantaggio di Vivenda che è chiaramente il dominus in questa storia.

Ci chiediamo, tra l’altro, come venga valutato dal Comune, alla luce del cambio in corso del centro cottura, il criterio E1 del disciplinare di gara che assegnava 5 punti all’offerta che garantiva la miglior strategia e velocità nel trasporto dei pasti, ora che si passa da Alessandria ad Asti.

In conclusione, le dichiarazioni dell’assessore Straneo elogiano una qualità che non c’è mai stata, ci auguriamo possa esserci in futuro, al momento nutriamo molti dubbi e preoccupazioni. Temiamo che la distanza fra centro cottura e luogo della somministrazione dei pasti per noi sia un limite alla qualità del servizio e probabilmente anche del lavoro.

Quanto accaduto pare rispondere ad un disegno esclusivamente di mercato rispetto al quale gli indirizzi politici non hanno saputo anteporre adeguate condizioni di qualità del servizio, oltre a venir meno la tanto decantata valorizzazione delle imprese del territorio.

Stupisce che la Giunta Cuttica si stupisca dei nostri dubbi. Noi non facciamo chiacchiere dietrologiche men che meno accusiamo a vanvera chicchessia di presunti reati. Se ne avessimo certezza sapremmo bene a chi rivolgerci.

Quel che pretendiamo è trasparenza, chiarezza, chiediamo alla Giunta e alla maggioranza di tornare ad occuparsi della qualità di un servizio così importante e delicato come la ristorazione scolastica.

Perché a noi, dalla puntuale ricostruzione dei fatti, appare chiaro che il disegno sia stato tracciato a monte da menti molto lucide ed esclusivamente concentrato su come occupare il mercato, a prezzi bassi e, pur negli standard di legge, senza grande interesse per la qualità. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Al punto in cui siamo il Comune ha l’obbligo di verificare tutti i requisiti richiesti dalla legge quando cambiano modalità e soggetti che eseguono l’appalto. Preoccupa che la coop. Solidarietà e Lavoro abbia ceduto il suo credito ad una banca, e qui si spiegano i ritardi nei pagamenti lamentati da Artana, su cui il Comune avrebbe dovuto intervenire per controllare affinché non avesse a subirne la qualità dell’offerta. Il resto si vedrà a fine contratto, se si arriverà a scadenza, perché è chiaro a tutti che il modello di offerta del servizio debba essere cambiato.

Gruppi consiliari Pd e Lista Rossa – Comune di Alessandria: Paolo Berta, Vittoria Oneto, Giorgio Abonante, Enrico Mazzoni, Rita Rossa, Marica Barrera

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