“La mamma dei cretini …

“La mamma dei cretini …

è sempre incinta”, dice il proverbio, e a causa di questo proliferare pare che solo uno su otto della popolazione risulti dotato di facoltà mentali.

Succede di tutto in questo periodo di “risvegli” e i primi a risvegliarsi sembrano proprio loro, i Cretini. Dopo un lungo periodo di silenzio, disciplina e consapevolezza di cui tutti abbiamo dato prova e dopo che alcuni, compresa me, hanno ingenuamente pensato che la dura lezione avrebbe portato ad atteggiamenti più responsabili … ecco che sembra venire a galla il peggio.

Senso dello Stato e del ruolo come dovere primario per far fronte alla crisi, scivolano per alcuni come acqua sulla pietra, frutto d’un calcolo secondo il quale il consenso poco importa da dove venga… basta accaparrare preferenze in vista delle evocate elezioni che, non si sa mai, si svolgano quanto prima. Il guaio è che i dati statistici sembrano premiare il peggio della politica, se così nobilmente la si vuole chiamare.

Le piazze tornano a gremirsi fornendo da parte di alcuni uno spettacolo ignobile. Fra i primi, i “Gilet Arancione” guidati dal Generale dei Carabinieri Antonio Pappalardo. Propongono la “Lira italica” ed essendo l’Italia una “dittatura sanitaria” negano la pericolosità del Covid19 che si curerebbe con lo yoga, pertanto non rispettano le distanze ne’ indossano mascherine e fanno il paio con i “No Vax”. Mai visti tanti Cretini tutti insieme.

Un’altra piazza incivile, assai consistente purtroppo, è stata quella del 2 Giugno di Salvini e Meloni (con mascherina) e il disorientato Tajani: stesso assembramento di persone che si fiatano addosso senza mascherine, poche e penzolanti le altre, compresa quella del Capo che scattava selfie senza negarsi a nessuno… ma nel suo caso non possiamo parlare d’imbecillità, semmai di convenienza acchiappavoti, soprattutto dei Cretini per la citata cifra numerica.

Dove pijo pijo”, per dirlo alla romana.

E ancora il 6 Giugno, al Circo Massimo, Ultra’ del calcio si saldano ai neofascisti di Forza Nuova, un flop di presenze e solo violenza che scatta contro i giornalisti e forze dell’ordine. Anche qui le mascherine sembrano uno strano oggetto “di sinistra” che viene accuratamente evitato.

Siamo ancora all’inizio e ne vedremo delle belle.

Intanto il piccolo virus tanto bellino a guardarlo, come un pon pon fiorito di rosso, rotola da par suo senza regole certe. A pensarci bene è il Caso a governarci: ferme restando le precauzioni e l’osservanza delle regole, c’è sempre l’imprevisto, l’attimo di distrazione che può essere fatale … così, analizzando la mia storia personale contrassegnata dalla prudenza so, da svagata, di aver osservato comportamenti da rabbrividire anche negli altri: i guanti del macellaio che taglia il prosciutto prendendolo “a mano” e con gli stessi ti dà il resto senza poi cambiarli; ugualmente fa il barista che ti serve il caffè e speri che non abbia toccato il bordo della tazzina; la suola delle scarpe che va disinfettata prima di zampettare per casa; la sigaretta che mi accendo in giro senza risanare le mani; la pulsantiera dell’ascensore, la maniglia della porta d’ingresso e le chiavi che tocchi più volte, sono la possibile culla del virus che ho portato con me.

Ed è nei momenti di ravvedimento che anch’io, con una sorta di stizza che non rimedia nulla, mi annovero tra i Cretini pur avendo avuto una madre intelligente.

 Marina Elettra Maranetto

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*