Masio

 

Alessandria: cosa vedere e fare, le migliori attrazioni ed esperienze

Da Alessandria a Masio distanza 20 km circa

Scheda del Comune

Comune di Masio popolazione 1400 circa

Castello di Redabue

CASTELLO DI REDABUE - MASIO - (AT) guida e foto del castello

BREVE STORIA DI MASIO

Masio ha origini antiche e un notevole passato specie in età medievale. L’importanza del Comune derivava dalla sua posizione geografica posta ai confini dell’Alto e Basso Monferrato sulla sponda destra del Tanaro. Equidistante da Alessandria e Asti costituiva per il transito sul fiume un ideale punto di affluenza da tutte le valli e da tutti i centri posti sia sulla riva destra che su quella sinistra. Questo costituì la fonte prima di ogni risorsa sia agricola che commerciale. Alcuni documenti storici nei quali viene citato come Massius (899 d.C.,BSSS XXVIII,30,48), Villa Masias (959 d.C., BSSS XXVIII,77,148), Maxius (1081 d.C., BSSS XXVIII, 187,28) sembrano indicare l’origine del toponimo dal latino ma(n)sum che vale “dimora, cascinale”. La prima localizzazione di cui si ha notizia risale ad una carta del 1292 conservata in una raccolta della Biblioteca Nazionale di Torino. L’importanza del Comune nelle varie epoche è evidenziata da una ricca serie di avvenimenti di notevole rilevanza storica già negli anni a ridosso dell’anno mille. Eccone un breve cenno:

– nel 907, secondo un’antichissima tradizione locale, attraversa il Tanaro a Masio il corteo di monaci che traslò le reliquie di San Dalmazzo da Borgo San Dalmazzo a Quargnento. Nella parrocchia di S. Maria e S. Dalmazzo è ancora oggi conservata una reliquia del Santo.
La notizia risale ad una carta del 1292 conservata in una raccolta della Biblioteca Nazionale di Torino. L’importanza del Comune nelle varie epoche è evidenziata da una ricca serie di avvenimenti di notevole rilevanza storica già negli anni a ridosso dell’anno mille. Eccone un breve cenno:

– nel 907, secondo un’antichissima tradizione locale, attraversa il Tanaro a Masio il corteo di monaci che traslò le reliquie di San Dalmazzo da Borgo San Dalmazzo a Quargnento. Nella parrocchia di S. Maria e S. Dalmazzo è ancora oggi conservata una reliquia del Santo.
– nel 980 venne infeudato dal Vescovo di Asti ai Visconti di Asti;
– nel 1190, i Consoli di Masio, che già era organizzato in Comune, conclusero un accordo con Alessandria e Asti concedendo esenzioni dal pedaggio ed aiuti di guerra ad entrambi; in cambio ottennero esenzioni da qualsiasi pedaggio per gli uomini di Masio che diventarono di diritto cittadini dei due Comuni maggiori;
– nel 1204 venne concordata una tregua tra Milano e Piacenza da una parte e Asti ed il Marchese del Monferrato dall’altra;
Nei secoli successivi, con la fine dei feudi, nascono le piccole e medie proprietà terriere delle famiglie nobili (Marchese di Masio, Conti Baiveri). Ha origini masiesi la Famiglia Rattazzi che ha avuto in Urbano il suo massimo esponente. Grazie all’attività politica di quest’ultimo, nella residenza estiva masiese dei Rattazzi, Villa Marina, avvenne uno storico e decisivo incontro con Camillo Benso Conte di Cavour che diede vita al famoso “connubio” che portò Rattazzi e Cavour alla guida dei governi decisivi per l’Unità d’Italia.

File:Chiesa Santa Maria e San Dalmazzo Masio.jpg - Wikipedia C

Chiesa – Basilica intestata a Santa Maria e san Dalmazio

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Da Fubine a Masio, costeggiando il Tanaro – CorriereAl

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