Noi
In che mani siamo caduti
Nicola Parodi
In attesa di un qualche autocelebrativo “comunicato alla
Nazione” che il Presidente del Consiglio prima della fine dell’anno non ci farà
mancare, potrebbe essere divertente fare un elenco delle cose “buone” e di
quelle “cattive” realizzate dal governo, anche se impossibile mancando un metro
di giudizio condiviso. Approfitto per mettere in evidenza un fatto
(paradigmatico) che rafforza i miei dubbi sulla bontà dell’azione di governo e
che non ha avuto una grande risonanza sui mezzi di informazione. La
Corte Costituzionale
con una sentenza emessa il giorno 11 di questo mese ha dichiarato
incostituzionale l’Art. 29, c. 1°, del decreto legge 12/09/2014, n. 133,
convertito, con modificazioni, dalla legge 11/11/2014, n. 164. Si
tratta del celebrato decreto “Sblocca Italia”. Credo non si possa non ritenere un fatto grave qualunque
bocciatura da parte della Consulta di una legge. Saranno i giuristi a valutare
le conseguenze derivanti dalla sentenza ma certamente un cittadino ha il
diritto di esprimere un giudizio sulla capacità del Governo e dei suoi
sostenitori che si scopre, un po’ troppo spesso (quando la Consulta viene chiamata a
valutare), hanno fatto male il loro
lavoro. E sopratutto: il loro errore era evitabile! Nella seduta della Camera n. 296 di martedì 23 settembre 2014
erano stati messi in evidenza i rischi di incostituzionalità da diversi
deputati (resoconto seduta). L’onorevole Paolo Grimoldi (Lega Nord): “il decreto-legge, in più parti, viola il
riparto delle competenze tra Stato e Regioni stabilito dall'articolo 117 della
Costituzione, utilizzando con estrema facilità i poteri sostitutivi dello Stato
nei confronti delle regioni e facendo un ampio uso di commissari straordinari
........in questo modo si istituisce uno stato di emergenza permanente e
stabilizzato nel Paese che costituisce una forzatura del sistema democratico di
governo, per il quale, tra l'altro, voglio ricordare, l'adozione di regimi
commissariali derogatori, anziché accelerare l'esecuzione delle opere, ha in molti
casi ritardato la realizzazione delle stesse”. L’onorevole Arcangelo Sannicandro (SEL): “Ora, in questo caso c’è ancora qualcosa di
più: non soltanto viene
stravolta la Costituzione
e l'equilibrio dei poteri in essa sancito, ma viene anche stravolto il senso
della riforma del Titolo V della Costituzione, così come pochi anni fa fu
legiferato. Non dimentichiamo che oggi la competenza dello Stato è ben limitata
dall'articolo 117 della Costituzione e che tutta la materia, sostanzialmente,
per la competenza legislativa è passata nelle mani delle regioni. ..” Inoltre l’onorevole
Sannicandro, come anche l’onorevole Massimo Felice De Rosa (M5S) hanno
espresso dubbi sul possibile aumento della corruzione. Onorevole
Sannicandro: “.... pertanto, non
basta lamentarsi del fatto che in Italia la corruzione è enorme: bisogna anche
studiare come evitare che si aprano dei varchi nella legislazione. Invece qui,
con la filosofia di andare velocemente innanzi, si «abbatte» di tutto e di più.
Si può benissimo prendere qualunque articolo di questo decreto-legge e si
scoprirà che la filosofia è una sola: si chiamano impedimenti allo sviluppo,
impedimento alla crescita, quelli che, invece, un tempo erano i paletti per
evitare la corruzione, per evitare il malaffare.” Onorevole Massimo Felice De Rosa: “...consentendo un quadro derogatorio alla normativa sugli appalti, in
palese violazione dei principi nazionali e comunitari di libera concorrenza,
nonché dei principi di buon andamento e imparzialità della pubblica
amministrazione. Poi andiamo a chiedere a Cantone di risolvere i nostri
problemi ! Intanto però «annaffiamo» il terreno del
malaffare.” É stata quindi messa in evidenza l’incostituzionalità della
norma ma alle obiezioni, non certo strumentali ma fondate, l’onorevole Enrico
Borghi (PD) risponde: “ ..come spesso
accade, in occasione delle discussioni relative alle questioni pregiudiziali di
costituzionalità, si sostituiscono, a delle espressioni legate alla effettiva
esigenza di valutare il quadro di correttezza formale fra il decreto-legge
depositato e la nostra Carta costituzionale, delle osservazioni di merito,... Per questi motivi, signor Presidente, noi
proponiamo di deliberare per procedere con l'esame respingendo le questioni
pregiudiziali.” Si può quindi sostenere che il Governo ha sbagliato e che
anche i Parlamentari che, oltre a doverlo sostenere, dovrebbero controllarlo
hanno sbagliato. Perchè questi errori? Tante le valutazioni possibili ma dalle
più benevole alle più malevole credo che tutte possano autorizzare a
domandarci: in che mani siamo caduti?
22/12/2015 17:29:51
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