E' morto di cancro ieri Samih al-Qasim, scrittore palestinese impegnato nella causa della pace tra Palestina e Israele. Di provenienza drusa, ma ateo, rispettava tutte le religioni. Nato nel 1939 nella città di Zarqa nel nord della Giordania, cioè' in territorio israeliano, dichiarava di sentirsi venuto al mondo nel 1948, quando con la nakba la sua famiglia era stata cacciata da casa. Da allora aveva combattuto con la parola contro la guerra tra i due stati in Medio Oriente durante tutta la sua vita, non solo come poeta, ma anche come giornalista, capo redattore di un giornale israelo- palestinese. Coraggioso nel suo dedicarsi alla resistenza per costruire la pace, aveva conosciuto il carcere piu'volte.
Alla fiera del libro di Torino dedicata a Israele, nel 2011, aveva recitato in arabo una sua poesia commovente in onore del giovane Vittorio Arrigoni, reporter, scrittore e attivista italiano sostenitore della soluzione binazionale come strumento di risoluzione del conflitto israeliano-palestinese, nonché pacifista, assassinato proprio in quell'anno. In internet se ne può' ascoltare a viva voce quell'intervento,registrato. Qui si possono leggere anche alcune sue poesie tradotte, spesso brevissime e talvolta con sfumature ironiche, come questa, che dimostra quanto fosse consapevole di vivere nel continuo rischio di morte per assassinio:
BIGLIETTO DI VIAGGIO
Quando saro’ucciso, uno di questi giorni
l’assassino trovera’ nella mia tasca i biglietti da viaggio
uno verso la pace
uno per i campi di pioggia
uno
verso la conoscenza dell’umanita’
(ti prego non sprecare i biglietti mio caro assassino ti
prego di partire…)
Ma oggi, nel pieno del riaccendersi del conflitto attivo, pericolosissimo, tra Israele e Palestina, e' quasi doveroso ricordare Samih al-Qasim soprattutto attraverso le seguenti parole da lui pronunciate in una intervista durante la sua presenza in Italia nel 2011:
In che modo pensa che possa essere realizzata la pace tra Israele e Palestina?
“Io credo che le soluzioni possibili siano tre. In un caso Israele potrebbe anche usare la bomba atomica e uccidere tutti noi. Un’alternativa sarebbe quella di creare un unico stato per entrambe le nazioni. Del resto questo si verifica in diversi altri paesi. Pensiamo alla Svizzera, dove convivono italiani, francesi e tedeschi. La terza soluzione starebbe nel creare due stati separati. A Israele andrebbe l’80% dei territori e alla Palestina il 20. Gli israeliani sostengono che Dio abbia dato loro le terre che occupano. Ma per caso Dio lavora in un ufficio israeliano?. Dio dovrebbe essere il Dio di tutti. Dovrebbe prendere in considerazione anche noi Palestinesi. La punizione che ci è stata riservata è ingiusta e inumana”.
Quale di queste soluzioni auspica?
“La seconda. Mi piacerebbe uno stato unito per palestinesi e israeliani. Ma il governo israeliano non è interessato a questo. Gli interessi economici legati agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna, alle compagnie petrolifere e alle grandi multinazionali occidentali sono troppi. L’alternativa è quindi quella di dar vita a due stati”.
Celebrare una figura come quella di Samih al-Qasim significa dunque schierarsi con lui, dando così' continuita'al suo progetto e alla sua battaglia civile oltre la sua morte.