Si è svolta nel pomeriggio di domenica 14
maggio in San Foca, marina di Melendugno, una manifestazione pacifica e di
protesta contro la realizzazione del gasdotto T.A.P. Al termine, ha preso la
parola il dott. G. Serravezza, oncologo salentino, dopo aver sospeso lo
sciopero della sete che durava oramai da diversi giorni.
Il medico ha duramente sostenuto, con un
linguaggio forte e determinato, le ragioni della protesta contro la
realizzazione del gasdotto, ribadendo che la sua non è una battaglia ideologica
contro un'opera ritenuta di interesse strategico, quanto, piuttosto, un'esortazione
a prendere coscienza dell'attuale situazione sanitaria e ambientale del nostro
territorio, sensibilizzando tutte le istituzioni coinvolte. "Il problema
non è un tubicino sotterrato - sostiene Serravezza - che passerà sotto i nostri
piedi o, come dicono, che le emissioni saranno simili a quelle di un piccolo
condominio. Il Salento non può permettersi di accendere nemmeno un cerino
perchè è una terra che ha già dato". E le problematiche nostrane sono
sotto gli occhi di tutti e a conoscenza di tutti: solo per citarne alcune, la
massiccia presenza di diossina "che sta sulla nostra testa" derivante
dai poli industriali di Cerano e di Taranto e la presenza di rifiuti tombati
nelle nostre campagne.
I dati diffusi dall'Istituto Superiore
della Sanità ci dicono che il 90% della diossina in Italia si trova nel Salento
e l'intenzione dell'oncologo è quella di sensibilizzare le istituzioni a
rivedere il progetto TAP. Le motivazioni sostanziali delle proteste, che non si
rifanno al nimby, partono proprio dalla presa di posizione delle istituzioni
che hanno trascurato e dimenticato i propri territori a vantaggio di
particolari interessi di altri. Se veramente il gasdotto è ritenuto un'opera
strategica per l'Italia, continua Serravezza, occorre, prima di tutto, bloccare
immediatamente i lavori, senza attendere altro tempo e, successivamente,
sedersi ad un tavolo per contestualizzare il tutto, analizzando a 360 gradi la
situazione sanitaria e ambientale del Salento che, "ripeto, non può più permettersi
di accendere nemmeno un cerino". il governo italiano, continua il medico,
non un singolo ministro, ma nel suo insieme, ha il dovere di conoscere e di
studiare la situazione del territorio, prima di promuovere ogni e qualsivoglia
progetto, soprattutto se ritenuto opera di interesse nazionale, perchè tale è
anche la salute dei suoi cittadini.
Nell'intervento ha anche ribadito come tre
siano i progetti di gasdotto da realizzarsi nel nostro territorio, invitando
tutti a prendere coscienza del problema, perchè qui si continua a morire soprattutto
a causa dell'uomo e dei suoi particolari interessi.