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Schedario piemontese
Altavilla M.to

Schede storiche-territoriali dei comuni del Piemonte
Comune di Altavilla Monferrato
Redazione a cura di Sandro Lombardini – Marco Battistoni

Comune: Altavilla Monferrato
Provincia: Alessandria.
Area storica: Basso Monferrato.
Abitanti: 516 (censimento 1991); 489 (dati comunali 1999).
Estensione: ha 1127 (ISTAT) / ha 1152 (SITA).
Confini: Casorzo, Felizzano, Fubine, Montemagno, Viarigi, Vignale Monferrato.
Frazioni: Casazze, Franchini, Molino sono i principali insediamenti.  
Toponimo storico: Alta Villa, attestato dal 1026; Altavilla Monferrato dal 1863.
Diocesi: Vercelli fino alla costituzione della diocesi di Casale nel 1474, quando entra nella nuova diocesi.
Pieve: San Vittore di Rosignano.
Altre presenze ecclesiastiche: Nell’estimo delle chiese, dei benefici e dei monasteri della diocesi di Vercelli redatto, probabilmente nel 1299, ai fini della riscossione di decime papali, è attestata una ecclesia de alta villa o de Altavilla, alla quale è attribuito un reddito tassabile di 50 lire astensi, uno dei più elevati tra le chiese della porzione del territorio diocesano situata a sud del Po. Questa chiesa, inclusa senza dedicazione anche in un più tardo elenco dei benefici della diocesi, compilato nel 1440, è con tutta probabilità da identificarsi con la ecclesia sancti Julij de altavilla che compare nel registro della decima imposta da Clemente VI nel 1348. Nell’elenco del 1299, come in quello del 1440, immediatamente dopo la “chiesa di Altavilla” è registrata una capella sancti Andree, senza indicazione di luogo, che tuttavia compare come ecclesia sancti Andree de altavilla, con un suo “rector”, nel registro del 1348 e in un documento analogo del 1360 (si tratta del registro della decima straordinaria stabilita da Innocenzo VI nel 1355 e riscossa nella sezione oltre padana della diocesi di Vercelli dal canonico casalese Ruffino di Cardalona). In tutti e quattro i documenti citati, che ricalcano un’articolazione insediativa policentrica, è elencata inoltre la ecclesia sancte Marie de molegnano o de Malignano, ossia di Molignano.
In epoca successiva, con la definitiva disgregazione del sistema pievano, la chiesa dedicata a San Giulio nel concentrico, già cappella gentilizia, figura come parrocchiale, con titolo di prevostura.
Alla data del 1645, nella parrocchia sono operanti, oltre alle compagnie del Santissimo Sacramento e del Rosario, la Compagnia o Confraternita degli Angeli e la Compagnia di San Giulio. Si segnala inoltre un monte di pietà.
Comunità, origine e funzionamento: Tra il tardo medioevo e l’età moderna, una gestione altamente istituzionalizzata delle risorse collettive assicura, di fatto, l’esenzione fiscale dei coltivatori-proprietari; l’unica fiscalità residua (le spese locali) grava perciò sui fuochi.
Dipendenza medioevo: E’ possibile che, nel quadro della distrettuazione carolingia, Altavilla e buona parte delle località comprese nell’odierno Basso Monferrato facessero parte della iudiciaria torrensis, un distretto minore di cui si hanno indizi in carte risalenti alla seconda metà del secolo IX e ai primi anni del secolo successivo e che avrebbe potuto estendersi, a nord del comitato di Asti, tra le propaggini orientali della collina torinese e la confluenza del Po e del Tanaro. Quest’area risulta comunque avere perso un’autonoma caratterizzazione pubblicistica già intorno alla metà del secolo X, quando fu probabilmente smembrata a favore dei comitati cittadini limitrofi di Torino, Asti e Vercelli, per divenire infine, nel secolo successivo, oggetto delle contrastanti ambizioni territoriali degli Aleramici e dei vescovi di Asti e di Vercelli.
La dipendenza dai marchesi del Monferrato si stabilizza a partire dal secolo XIII.
Feudo
: Zabaldano dal 1374, Bellone dal 1546, Salomone dal 1594, Gambera dal 1596, Petrazano dal 1611, Canali dal 1635, Gaspardone dal 1672.
Mutamenti di distrettuazione: Appartenne al marchesato, poi ducato, del Monferrato, quando, dapprima con debole valenza in termini di ordinamento amministrativo (al di là cioè della designazione dell’area di competenza, prevalentemente militare, dei governatori delle principali piazzeforti) e poi, dal 1560 circa, con più saldo profilo istituzionale, era classificata fra le terre dello stato “al di qua del Tanaro” o della provincia di Casale. Dopo l’annessione del ducato del Monferrato agli stati sabaudi nel 1708 (riconosciuta internazionalmente con il trattato di Utrecht del 1713), entrò a far parte della provincia di Casale. Tale assetto fu confermato dalla definitiva sistemazione delle province piemontesi attuata nel 1749 e si mantenne perciò fino alla caduta dell’antico regime in Piemonte (1798).
Mentre una tradizione giurisdizionale assicura in età contemporanea l’appartenenza di Altavilla al mandamento di Vignale, i conflitti interni in materia fiscale e di giurisdizione signorile portano Altavilla sotto la giurisdizione del Senato di Torino fin dai primi del Settecento. Entro la maglia amministrativa francese, Altavilla seguì le sorti dell’intero territorio della vecchia provincia di appartenenza, aggregato, senza sostanziali alterazioni, a una circoscrizione di estensione variabile avente per capoluogo Alessandria. Si trattò dapprima del dipartimento del Tanaro, creato durante il primo effimero periodo di occupazione (1799), e, dopo il ritorno dei Francesi e in seguito alla riorganizzazione amministrativa del 1801, del dipartimento di Marengo, circondario (arrondissement) di Casale. Non toccato dal successivo rimaneggiamento del 1805, l’inquadramento amministrativo del Casalese e quindi di Altavilla non mutò fino alla Restaurazione.
Dopo la parentesi napoleonica, Altavilla rientrò a far parte della ricostituita provincia di Casale, inclusa nel 1818 nella divisione di Alessandria e, dopo ulteriori instabili riorganizzazioni a livello sovraprovinciale durante la prima metà del secolo, ridotta a circondario della provincia di Alessandria nel 1859.
Mutamenti territoriali: Il territorio di Altavilla non è interessato da rilevanti modificazioni storiche nei confini amministrativi.
Comunanze: Fino ai primi decenni del secolo XIX Altavilla fu caratterizzata da una notevole estensione dei boschi comunali. La consistenza del patrimonio boschivo comunale aveva un ruolo decisivo nella finanza locale, consentendo alla comunità, secondo quando notava nel 1781 l’intendente della Provincia di Casale, di far fronte per intero al carico di tributi governativi. In questo modo la proprietà terriera restava al riparo dall’imposizione fiscale, in quanto le spese locali venivano coperte con una tassa sui fuochi, o fumanti (una situazione considerata però gravosa per i più poveri da parte degli amministratori statali).
Luoghi scomparsi: L’insediamento nucleato del moderno concentrico di Altavilla fu probabilmente preceduto, in età romana e altomedievale, da un’articolazione policentrica: in regione Montecchio; nella zona attigua all’antica ecclesia sancti Iulii, a sud del moderno concentrico (verso la regione Molino); nel rione Sant’Andrea fuori della cinta muraria.
Catasti: Misura del territorio (con mappa) del 1765-1766. Catasto e libro dei trasporti. I carichi si ripartiscono sui terreni “ad estimo, il quale è antichissimo, desunto dagli antichi catasti e libri de’ trasporti, e regolato a circoli. In detto riparto ed estimo solamente non sono comprese le case e siti dell’abitato ed un molino che si muove ad acqua; tutte le altre case di campagna sono comprese”.
Ordinati: E’ attestata la conservazione dei Convocati a partire dal secolo XVII.
Statuti: La comunità avrebbe ottenuto conferme da parte dei marchesi e duchi del Monferrato di precedenti statuti nel 1532, 1560, 1567 e 1584.
Liti territoriali: Nel 1619-1620, verte dinanzi al Senato di Casale una causa intentata dalla comunità di Altavilla contro diversi abitanti di Viarigi che possiedono beni sul suo territorio e ricusano di pagare le loro quote delle imposizioni militari (“contributio pro hospitatione militum”). Gli agenti di Altavilla fanno rilevare che tali oneri ricadono sui “particolari” e non sul comune in quanto tale.
Entro i confini comunali, le liti vertono, in particolare intorno a progetti signorili di consolidamento territoriale, come quando, nella seconda metà del Seicento, i Gaspardone, consignori di Castelletto Merli e proprietari di una cascina feudale presso Ottiglio, ottengono l’erezione in feudo della cascina “la Piazzana”, o Giazzara.

 

07/04/2008 12:00:00
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