Rombano i motori (per i Verdi rigorosamente “ecologici”) un po’ in tutte le aree politiche interessate alle varie competizioni elettorali. Praticamente non hanno mai smesso di ruotare, a volte vorticosamente, cambiando di fatto l’essenza stessa del “fare politica”. Un tempo, con l’inizio degli anni Novanta dello scorso secolo a far da spartiacque, c’erano romantici “maghi ” della politica che, senza fare praticamente nulla, intascavano consistenti prebende ed avevano il loro piccolo/medio spazio di azione. Erano i “peones”, presenti un po’ in tutte le assemblee elettive, da quelle di circoscrizione, alle platee comunali…su su fino ai livelli regionali, nazionali ed europei. Molti dei lettori se li ricordano… Vita tutto sommato facile: si presenziava (cercando di fare anche altro nelle zone di provenienza), si votava come diceva il capogruppo, si interveniva il meno possibile e si passava alla storia, pur limitata, dell’elenco presenze assembleari. Una politica fatta di gente che “portava interessi” ai capigruppo, garantiva voti (soprattutto) e…niente più. Scarsamente presenti ai consigli di partito, ancor meno alle assemblee nazionali di questa o quella formazione…se non “formalmente interpellati”. Siamo stati governati così per molti anni e certi errori (come per esempio il declino dell’imprenditorialità italiana sia di piccola o grande impresa o – peggio – l’inizio del ricorso al “ci penserà qualcun altro”) furono caratteristici di quel periodo. Non a caso tra gli anni Ottanta e Novanta dello scorso secolo è iniziata la lievitazione esponenziale del nostro drammatico debito pubblico. Cosa cambiò a inizio anni Novanta?
Principalmente fu la Legge dei Sindaci (come la chiama Matteo Renzi), la n 142/1990, a produrre un cambiamento di prospettiva. Maggiore responsabilità agli eletti, impegno politico come vera e propria professione senza possibilità (o quasi) di concedersi ad altro, attenzione agli equilibri di coalizione con lunghe e proficue (o estenuanti) trattative per scegliere assessori o membri di consigli di amministrazione. Come pure lunghe riflessioni per rispondere alle emergenze di tutti i giorni, ai problemi di bilancio, di personale, di “partita corrente” . Ecco…noi siamo figli di quella svolta e le velocissime botte e risposte, condite di curricula, storie personali, aneddoti, segreti, per sostenere o denigrare Tizio invece di Caio, ne sono una riprova.
Anche il redivivo partito dei Verdi (ora doppiato in Verdi Europa) non esce dal cliché…anzi.
Infatti apprendiamo dalla stampa generalista degli “incontri organizzati da parte del centrosinistra cittadino in vista delle comunali 2021″. Il riferimento è alla tormentata città di Torino. Di Moncalieri e altro tratteremo alla fine. Così recita il comunicato diramato dalla direzione regionale: “Noi Verdi – Europa Verde Torino abbiamo a cuore il futuro di Torino, vorremmo lavorare al progresso della città a cominciare da programmi nuovi e politici capaci di trasformarli in progetti coraggiosi, in discontinuità con l’immobilismo di oggi e la scarsa attenzione alle disuguaglianze sociali e alla condizioni ambientali in cui versa la città da almeno un decennio. Solo con questo presupposto potremmo partecipare a una coalizione. ” Bene. Ottime intenzioni…ma potrebbe essere un modo per “alzare la posta”…Continuiamo: “Il centrosinistra torinese nei prossimi mesi si troverà davanti ad un bivio: costruire una larga coalizione con programmi condivisi basati sulla discontinuità, oppure andare incontro a un’altra bruciante sconfitta. Noi intanto andiamo avanti con l’ascolto e la costruzione di un progetto per Torino, impegnando gruppi e associazioni del territorio per presentare una proposta alternativa alle destre, e ad un centrosinistra che ormai sembra aver scelto l’autoreferenzialità a scapito del compito della politica: intercettare l’esigenza di rinnovamento, trasformarla in programma e poi in cambiamento.” In sostanza “noi” partiamo dal basso cercando di interpretare le esigenze vere dei cittadini, delle imprese e di chi “vive” la città e l’hinterland…poi qualcosa succederà. Il problema è che già nella scelta di chi andare ad interpellare si fanno – perdonate la ripetizione – delle scelte. Lo stiamo verificando anche ad Alessandria dove, addirittura in vista dell’appuntamento del 2022 si sono organizzate delle sessioni di “lezioni a distanza” senza possibilità di intervento che potete trovare in dettaglio nella pagina FB di Verdi Europa Alessandria. “Scelte” importanti su cui lascio la valutazione ai lettori. Diverso il percorso scelto a Moncalieri, dove in settembre si terrà la tornata di rinnovo del Consiglio omunale e dove i verdi, come molte altre “parti” del centrosinistra e del mondo civico , si sono convintamente schierati con l’uscente sindaco di area PD Montagna. E’ stato un percorso con gradini di volta in volta superati con alzate di scudi, minacce o proclami…? No…semplicemente il risultato di una serie di incontri a più livelli che hanno fornito la migliore soluzione ad una serie di richieste e di opportunità che tutti – nell’area Torino sud est – conoscono. Senza bisogno di chiamare questo o quello…rischiando di far innervosire qualcuno o qualche associazione o forza sociale – anche in buona fede – non interpellata. E il motore continua a girare e – forse – finalmente, si può parlare di una Politica responsabile e ben ancorata ai problemi veri. Unica vera barriera al qualunquismo, alle destre e al sovranismo.
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