Un’attrice dal volto amico: Lea Massari

È morta alcuni giorni fa nella sua città natale, Roma, un’attrice di cinema e di teatro che ha profondamente segnato le scene italiane del secondo Novecento, Lea Massari.

Di lei ricordo con particolare affetto tre pellicole che hanno segnato la mia giovinezza.

La più clamorosa è evidentemente “L’avventura” di Michelangelo Antonioni, uno dei film più importanti dell’autore ferrarese.

In esso, Lea Massari innesca addirittura il film, ne è il punto di partenza, poiché è lei la fidanzata dell’architetto che scompare sull’isola brulla.

È lei il motivo dell’avventura, è lei l’avventura stessa: come una palla di biliardo, dà l’avvio alla partita che si risolve in un film avventuroso dai mille risvolti.

Il personaggio straziato e straziante della ricca borghese e l’amica della coprotagonista, Monica Vitti, che in questo film è come lacerata in due fra l’amicizia tradita verso la vecchia amica e il nuovo amore possessivo verso l’architetto.

Ma giustamente dobbiamo parlare di Lea come attrice e quindi nello stesso anno 1960 un’altra prova indimenticabile, accanto al miglior Alberto Sordi di Sempre, “Una vita difficile” di Dino Risi.

In questa magnifica commedia Lea Massari è la moglie costantemente al fianco di un Alberto Sordi sgusciante fra le mille difficoltà del dopoguerra, incapace di trovare una collocazione che sia al tempo stesso morale e pratica.

Ma lo schiaffone con cui liquida il commendatore che lo schiavizza e il prendere sotto braccio la moglie ed accompagnarla fuori da quel mondo di ricchi furbastri adulatori, la dice lunga sul mondo di Dino Risi ed anche su quello di Lea.

Un’attrice bella, ma schiva, non portata a stare sotto i riflettori a tutti i costi, sempre alla ricerca di ruoli che la valorizzassero, sia al cinema che in teatro.

Io ricordo un breve cameo di un altro film cult e cioè “Allonsanfan” dei fratelli Taviani, in cui l’attrice rappresenta la purezza della volontà, del voler seguire fedelmente una causa contro le incertezze e poi il tradimento della causa da parte di un Marcello Mastroianni altrettanto bravo.

Ma è la Francia, come spesso succede, a dare il là alla carriera di Lea Massari, che, insoddisfatta di Roma, trova a Parigi un ruolo che in un certo senso chiude la carriera, e cioè “ La souffle au coeur”, di Louis Malle, un altro leone del cinema francese.

Grandissimo successo in Francia, scarso in Italia, ha evidenziato il fatto che sovente i nostri migliori interpreti hanno trovato libera espressione e libero successo all’estero piuttosto che nelle catene del nostro paese.

Sei stata un momento leggero e delicato nella nostra vita, come un bel fiore.

Ti sia lieve la terra.

Viator

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