Il mistero di Henry Pick- un film di Rèmi Bezancon

LA BIBLIOTECA DEI LIBRI RIFIUTATI. 

Oggi che tutti scriviamo può esistere ancora una biblioteca ove scovare – tra i libri rifiutati dagli editori – un capolavoro?

Come è vero che Il gattopardo fu bocciato da Vittorini, il film narra di una biblioteca che un amante dei libri aprì in questo paesino bretone “fineterra”, dove un’agguerrita editor scova il manoscritto de “le ultime ore di una storia  d’amore” scritto da uno sconosciuto Henri Pick.

Il film, un abile thriller dove Fabrice Luchini ancora una volta dimostra il suo variegato talento, si dipana tra meravigliosi paesaggi e vivaci colpi di scena dove è protagonista l’editoria e la sua sempre più misera storia.

Solo un vero critico, ma soprattutto un’appassionato dei libri e dunque della loro verità – quale il protagonista Luchini è – può avere il coraggio di chiedere, durante la sua seguitissima trasmissionein tv: “ma siamo proprio sicuri che questo libro ( ormai in vetta alle classifiche quale caso editoriale dell’anno ) l’abbia scritto questo sconosciuto signor Pick ?” ( che ne frattempo si è scoperto essere il pizzaiolo del paese ).

Chi si nasconde dietro questo nome ?

Non svelo altro di questo bel film che sino all’ultimo ci tiene col fiato sospeso,  ma tengo a sottolineare come ancora una volta quelllo che si denuncia è la mortifera forza della scalata al successo, ove tutto è trasformato in prodotto e chi osa scompaginare le carte è messo al bando, in questo caso Luchini è messo al bando dalla moglie e dalla tv.

Chi perde di più ? L’editor votata al successo e che per questo è disposta a perdere anche l’amore e la felicità o il nostro critico di libri che, seguendo il suo profondo sentire, osa nuotare contro corrente, perdendo tutto?

C’è però chi ancora osa ascoltare il “bandito”, osa il rischio del nuotare contro corrente perchè, sotto quell’apparente cinismo il critico Lucchini sa mostrare magnificamente l’amore, per i libri e per la verità che essi sanno dire, per la loro capacità di trasformare le nostre vite toccando con sapienti piccole mani le nostre migliori forze, ridestandoci alla vita vera.

Solo se la si perde – la vita – la si troverà più piena.  E il finale del film mostra che si può stare al gioco senza giocarlo, consapevoli e responsabili del compito che ci è dato.

Del resto l’ironia è arma dello Spirito. E i libri- quelli veri- la sanno sempre più lunga.

di Patrizia Gioia

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